Torna l’8 gennaio e con sé si porta dietro il solito Ascanio Day. È così esplosione di meme e reel sui social network che ritraggono la foto del cantante protagonista della parodia. Non in molti sono realmente a conoscenza di tutto quello che c’è dietro questa singolare “celebrazione”, se così si vuole chiamarla. Alla base troviamo il cantante iraniano Shahram Shabpareh e una canzone iraniana “italianizzata” sui social che recita Lascia entrare Ascanio dall’8 di gennaio.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Danilo Di Gennaro (@doc_dan88)

L’artista, nel 1986, scrisse una canzone d’amore dal titolo Pariya prima di scappare alla volta degli Stati Uniti d’America per evitare il dramma della rivoluzione islamica. Nel corso degli anni la canzone ha continuato a circolare, fino a che l’avvento di Youtube l’ha resa mitica. Questo perché un utente, conosciuto come Celestinocamicia, si è divertito a sottotitolarla giocando con le sonorità della lingua persiana e non offrendo ovviamente una traduzione letteraria.

Ne è uscito fuori un mix totalmente privo di senso che ha conquistato l’attenzione di tantissimi utenti in giro per il mondo e anche in Italia, tanto da trasformare questa giornata nell’Ascanio Day. Perché chiamarlo proprio così vi chiederete? Perché la strofa più famosa del brano, tradotto per gioco, è “Lascia entrare Ascanio dall’8 di gennaio”. Sul web nel corso del tempo ha spopolato e sono tantissimi quelli che la rilanciano ogni anno.

Andando a spulciare il web si trovano molti singolari episodi legati a questa canzone, come quando un chitarrista ha portato la “traduzione” italiana del brano a Persia’s Got Talent. I giudici sono rimasti perplessi, senza capire probabilmente la citazione, anche se uno di loro l’ha accompagnato dall’inizio alla fine.

Condividi.

Nato a Roma nel 1986, Matteo Fantozzi è direttore editoriale di alcune testate giornalistiche che si occupano di sport, spettacolo e cinema tra cui JuveLive.it e CheMusica.it. Per anni redattore de IlSussidiario.net è autore di decine di saggi cinematografici come "Gabriele Muccino, il poeta dell'incomunicabilità" e "La bibbia di Scream". Autore di numerosi cortometraggi, tra cui "Perverso Stato Mentale", sta lavorando anche a diversi documentari. In passato ha collaborato come responsabile del backstage di corsi cinematografici tenuti da Sergio Rubini e Michele Placido.