L’universo di Zombicide si incontra con quello dei supereroi Marvel e nasce Marvel Zombies, il nuovo boardgame di CMON nel quale stavolta tocca a noi divorare il mondo! Ecco la recensione di Zombicide: Marvel Zombies, ma tra eroi marcescenti e nobili difensori del mondo ci chiediamo: “Chi sono i veri zombi?”
Marvel Zombies – un gioco Zombicide
Genere: boardgame cooperativo
Nr. giocatori: da 1 a 6 giocatori
Editore: CMON – distribuito da Asmodee
Prezzo medio: 129,00 euro
Tre Allegri Supereroi Morti
Anche se non siete dei giocatori da tavolo assidui il nome Zombicide sicuramente non vi è nuovo: da oltre 10 anni, in tutte le sue (tante, forse addirittura troppe) incarnazioni ed evoluzioni il boardgame sviluppato da Guiton, Lullien e Raoult è tra i più famosi e giocati al mondo, rendendo altrettanto famosa la sua casa editrice ovvero Cool Mini Or Not aka CMON.
La formula è sempre stata semplice e vincente: scenari più o meno urbani (indipendentemente dalla timeline) in cui interpretare un personaggio che cerca di sopravvivere, preferibilmente armato fino ai denti, all’apocalisse zombie che gli salta letteralmente addosso.
Dall’ambientazione urban contemporanea della prima edizione e della seconda attuale, passando per il fantasy puro di Black Plague e Green Horde, andando a giocare con il sci-fi di Invader (per ambientazione e look molto vicino a videogiochi come Dead Space e con spruzzatine di Aliens, Starship Troopers e – perché no? – Warhammer 40.000), arrivando recentemente a toccare il vecchio west con Undead Or Alive e la sua espansione steampunk Gears and Guns. Nemmeno il tempo di finire la campagna in corso che un altro Zombicide è stato annunciato, ovvero White Death, ambientato questa volta nelle lande ghiacciate del nord ma con chiari riferimenti all’oriente e all’Asia nel design dei personaggi e dei non morti.
Il tutto condito da decine di collaborazioni con artisti, anche di fama mondiale, per nuovi personaggi giocabili e inserimento di licenze e properties altisonanti (Batman, Joker e i personaggi DC Comics legati alla saga Dark Nights Metal, i Thundercats, solo per citarne alcuni) che hanno l’unico scopo di far impazzire gli appassionati pronti a completare la collezione.
Pensate che recentemente sono stati annunciati i pack speciali dei Monty Python (direttamente dal Flying Circus, grande trovata), de La Compagnia della Forca (dai fumetti cult di Magnus e Romanini) e persino una collaborazione con la band dei Lacuna Coil che li vedrà entrare sul tabellone in White Death come eroi giocabili.
Insomma parola chiave: marketing, puro, anche un po’ selvaggio se vogliamo (o aggressivo, fate voi), ad ogni costo.
Già perché ogni nuova versione di Zombicide cambia l’ambientazione, aggiunge nuovi più o meno piccoli particolari, regole e possibilità, ma non cambia la sostanza del gioco che rimane sempre piuttosto invariato. Per cui alla fatidica domanda su quale possa essere il miglior Zombicide in assoluto non c’è una vera risposta. Se la prima edizione venne quasi totalmente rimpiazzata dal Black Plague, oggi con le tante versioni ed espansioni prodotte sembra essere quasi più un aspetto soggettivo. Perché non esiste la versione definitiva che somma tutte le migliori caratteristiche di ogni uscita in un singolo titolo.
Insomma, non esiste un Zombicide “Guanto dell’Infinito” che racchiuda in sé tutte e sei le gemme. Ogni gemma è incastonata nella sua versione. Ogni nuova introduzione è peculiarità specifica di quella serie e normalmente non la troveremo nelle altre. “Obbligandoci”, e siamo fan, a comprare tutto (come fanno certi noti produttori di toys e action figure).
E la metafora Marvel (molto) volante capita a proposito, perché in tutto questo poteva mancare una partnership con la Casa Delle Idee? Ovviamente no, anche perché nel – a dir poco siderale – catalogo Marvel c’era già un ciclo di fumetti molto interessante e di successo che serviva il crossover su un piatto d’argento, ovvero Marvel Zombies, del 2015 scritto da Robert Kirkman e disegnato da Sean Phillips, che tanto successo ha riscosso da generare diversi seguiti e spinoff e finendo anche per atterrare nel MCU con la serie What-If?!
Quando CMON ha tentato di mangiarsi Marvel. O il contrario.
Lo spassosissimo fumetto Marvel racconta di un’epidemia che, partendo da una delle tante dimensioni alternative del multiverso, ha colpito i supereroi più potenti della Terra, tramutandoli in non morti. La loro fame si placa solo con la carne umana, permettendo qualche sprazzo di lucidità che però dura ben poco, sopraffatto dalla furia famelica.
Inizialmente sarà addirittura Magneto ad assumere la guida della lotta contro gli eroi zombi, ma l’escalation sarà rapida e imperversante al punto da coinvolgere persino entità cosmiche come Silver Surfer e Galactus.
Robert “The Walking Dead” Kirkman, nel suo momento storico di estro creativo probabilmente più alto in assoluto, ci ha portato una saga originale e divertente, ricca di team up che tanto bene fanno al marketing, grazie al sempreverde concetto del “cosa sarebbe successo se” e diventando anche unmetro di paragone per operazioni simili.
Quando uscì l’annuncio del kickstarter di Marvel Zombies per CMON l’entusiasmo sui social fu piuttosto dilagante (e i 9 milioni di dollari raccolti parlano abbastanza chiaramente). Belle le ambientazioni fantasy, il vecchio west e lo spazio ma vogliamo mettere con la possibilità di giocare una versione non morta di Hulk, cercando di divorare tutto ciò che si incontra sul proprio cammino?
Non senti odore di putrefazione? Certo, sei tu.
Ecco il punto focale di questo nuovo Zombicide e dove ci concentreremo maggiormente con la recensione di Marvel Zombies: per la prima volta non siamo chiamati ad interpretare i poveri esseri umani che tentano di fermare le orde non morte, questa volta l’orda siamo noi.
Il ribaltamento dei ruoli è la semplice intuizione capace di generare un nuovo gioco senza di fatto alterare in modo significativo la meccanica ludica e permettendo ai giocatori di avere tra le proprie mani quello che probabilmente è l’universo narrativo più vasto e cool di sempre.
Sei super eroi zombie a disposizione, ovvero Captain America, Iron Man, Hulk, Captain Marvel, Wasp e Deadpool con lo scopo di saziare la propria furia famelica, sbranando e devastando la città, conservando ancora i propri poteri e capacità uniche.
A contrastarli gli agenti dello S.H.I.E.L.D. che di fatto si sostituiscono alle orde zombi con Guardie (i vecchi Bruti, difficili da abbattere con le loro due ferite), Soldati (al posto dei deambulanti) e i veloci Specialisti (invece dei Corridori).
Ma se i soldati prendono funzionalmente il posto degli zombi chi rappresenta i famosi Abomini? Ottima domanda. E le introduzioni in tal senso, estremamente divertenti, sono ben due.
Non tutti gli eroi sono diventati zombi, infatti a contrastare la nostra avanzata ci saranno Spider-Man, Kamala Khan aka Ms. Marvel, Dr. Strange, Thor, Wanda Maximoff aka Scarlet e Black Panther, ognuno coi propri superpoteri e quindi temibili avversari che una volta sul campo possono radicalmente cambiare il corso delle partite.
E non è finita qui perché questo gioco introduce anche i Passanti VIP, note figure del mondo Marvel, combattenti o meno, che possono diventare obiettivi da prendere (in questo caso divorare) e anche ulteriori elementi di difficoltà per i giocatori: Zia May, Pepper Pots, J. Jonah Jameson, Okoye dal Wakanda, Wong, Mary Jane Watson, Sharon Carter, Betty Ross e suo padre Thunderbolt Ross, il nostro amato agente Coulson fino ad arrivare ai geniali Bob dell’Hydra (se avete letto Deadpool, avete già capito) e Al La Cieca (idem come prima).
E per essere solo la scatola base di carne al fuoco ce n’è già tanta, conservando le cartucce aggiuntive per le reward dei sostenitori di kickstarter più ardimentosi e per i futuri pack di espansione (dobbiamo veramente fare la lista? Dai Fantastici Quattro ai Guardiani della Galassia, Hydra, Sinistri Sei, fino ad arrivare proprio a lui, Galactus in persona).
Un’altra importante differenza sta nella meccanica di sviluppo del personaggio. Abbiamo il controllo di supereroi, marcescenti ma sempre super, i quali avanzando con le uccisioni acquisiranno più potere e quindi abilità (in maniera classica) ma il loro essere non morti comporta un una crescente furia famelica che li obbliga a doversi cibare di carne umana per non soccombere alla follia zombie. Insomma ad ogni round la furia cresce e se non viene placata con l’azione “Divora” finirà per mandare i nostri personaggi in berserk. Molto interessante quindi una dinamica riconducibile al “Push your luck”, ma non solo.
E poi i nostri eroi zombie potranno anche acquisire fino a due tratti speciali che conferiscono abilità e possibilità a fronte di impieghi one-shot e questi possono arrivare da azioni specifiche o dal divorare un passante vip secondo le regole di missione.
Squadra che vince non si cambia (molto)
Come dicevamo prima ci troviamo di fronte a piccole aggiunte che però introducono nuove esperienze di gioco capaci di attirare anche i super veterani della serie.
Ricapitolando la formula è vincente: uno dei giochi più di successo dell’epoca recente, declinato in mille modi diversi, incontra il mondo dei fumetti che ha cambiato la vita di tanti di noi.
E, in aggiunta, un’altra mossa vincente è stata messa a segno perché tutta la parte artistica è stata affidata ad un nome d’eccezione: il nostro Marco Checchetto, tra i fumettisti italiani più impegnati e popolari a livello internazionale, già Young Gun (la vecchia maniera con cui Marvel “premiava” i propri talenti emergenti più promettenti) e disegnatore di successo, soprattutto con il suo Daredevil (scritto dall’ottimo Chip Zdarsky), una serie che ha cambiato il destino di Matt Murdock e tra le più celebrate e apprezzate degli ultimi anni della Casa delle Idee.
Già dalla cover del gioco il suo apporto si nota in modo inconfondibile, per non parlare del design dei personaggi che hanno poi dato vita alle miniature. A livello di sculpt un altro piccolo passo avanti per la saga di Zombicide, ma a livello di design si nota proprio che la responsabilità artistica è stata affidata ad un fumettista abituato ad imprimere grande dinamicità ai suoi soggetti.
E così vale anche per le illustrazioni delle carte con la squadra composta da Giorgia Lanza, Henning Ludvigsen, Tarek Moutran e Simon Tessuto, diretti proprio da Marco e dalle tile di gioco che rappresentano New York con tutti i suoi luoghi tipici, dal Daily Bugle distrutto alla sede della Oscorp con la stanza segreta di Norman Osborn/Goblin e via discorrendo. Un piacere per gli occhi.
La formula di questo cocktail è vincente: personaggi pop ultra famosi, look accattivante, qualità artistica di alto livello, e meccaniche di gioco bene collaudate con poche ma significative novità. Please, take my money.
Anche i supereroi sbagliano
Ma in questa recensione di Marvel Zombies dobbiamo anche sottolineare le parti in ombra di un gioco che pare comunque avere un ottimo futuro davanti a sé.
La scatola base esce ad un prezzo decisamente robusto (di media lo si trova sui 129,00 euro di listino contro una media delle altre versioni che si attesta attorno ai 100,00 euro, chiaro indicatore che si sta pagando anche la licenza Marvel) e nonostante la generosità del contenuto purtroppo è limitata ad una singola modalità di gioco, ovvero quella di interpretare solo gli eroi zombie.
Fin dal principio il fascino di Marvel Zombies si era concentrato anche sulla possibilità di giocare in entrambe le fazioni, quella degli eroi zombie che devono divorare il mondo o quella dei nobili eroi ancora umani (o mutanti) che lo difendono.
Ma questa possibilità non è contemplata nella scatola base, a destinata a due titoli: Marvel Zombies Heroes’ Resistance e X-Men Resistance.
Il primo rappresenta una versione light del gioco (nella componentistica, non nelle meccaniche), in cui ci troveremo ad interpretare con modalità simili al gioco base la fazione degli eroi “buoni” (Spider-Man, Hulk, Black Panther, Visione, Wasp e Winter Soldier) contro gli eroi zombie (Captain America, Dr. Strange, Scarlet e Iron Man).
E come nei giochi precedenti ci ritroveremo la cara vecchia orda composta da Bruti, Deambulanti e Corridori rappresentanti da miniature di cartoncino stampato (idem per i passanti VIP). Cambia il punto di vista (cioè l’interpretazione del ruolo), la gestione dei singoli poteri (non c’è più la fame ovviamente), rimangono i tratti eroici al posto di quelli zombi (acquisibili nella stessa maniera), ma la dinamica di per sé non cambia.
Questa versione da 59,90 euro non è pensata per essere una vera alternativa light per i giocatori, ma per essere un secondo acquisto compulsivo da effettuare contestualmente alla versione principale, in pieno attacco di completismo. La novità è Marvel Zombies, la trovata è l’interpretazione del ruolo dei cattivi. Heroes’ Resistance va a toccare ben altre corde, specie tra i collezionisti (giocare Spidey mentre New York è devastata dall’orda attira).
Uno sguardo al futuro: X-Men Resistance
X-Men Resistance sarà invece una nuova scatola base completa che espanderà la meccanica di gioco di Heroes’ Resistance con i mutanti e mettendoci dalla parte dei buoni.
Avremo finalmente Magneto a capo della resistenza con Storm, Mystica, Rogue, Wolverine (hip hip urrà) e Colosso, contrapposti agli zombie Bobby Drake aka Ice Man, Scott Summers aka Ciclope, Victor Creed Alias Sabretooth, Jean Grey in versione Fenice Nera, Psylocke e il Juggernaut, oltre a nuove schiere di passanti VIP presi dagli X-fumetti. E gli altri zombi? I deambulanti saranno rappresentati dalle infinite copie di Jamie Madrox alias Uomo Multiplo e inserendo le truppe dell’Hellfire Club come Corridori e i Reavers come Bruti.
Per un fan Marvel è tutto fantastico, ma la verità è che per avere un gioco completo giocabile da ambo le parti bisogna comprarne due e piuttosto costosi.
Commercialmente l’idea di giocare Marvel Zombies in più tempi o atti è efficace (la stessa cosa è stata fatta con Black Plague e Green Horde e con Invader e Dark Side), ma per i giocatori non poi così attratti dalla licenza Marvel, questo sovraffollamento non è certo un’attrattiva.
Conclusioni: è il vero colpaccio?
In conclusione della recensione di Marvel Zombies Zombicide ci troviamo di fronte all’ennesima versione divertente e accattivante del titolo, di innegabile fascino per la licenza e con le giuste introduzioni che lo rendono l’ennesimo prodotto da provare per forza se si è fan del genere.
Impossibile consigliare questo titolo rispetto alle altre ambientazioni (dove forse solo la linea sci-fi è meno efficace), molti giocatori veterani potrebbero vendere le proprie edizioni precedenti per accogliere questa, ma sappiamo che questo è un mondo (anche) di collezionisti e accumulatori seriali per cui la pratica non è di certo scontata.
Marvel Zombies diverte e la si accoglie con entusiasmo, consapevoli del fatto che siamo le prede perfette per progetti commerciali del genere, in cui il prodotto è sicuramente molto valido, anche nel sovraffollatissimo universo di Zombicide. O dei boardgame. In cui ne esce uno nuovo ogni mezz’ora, magari semplicemente più grosso, più colorato, più “catchy” del precedente e noi, piuttosto frequentemente, lì con la bava alla bocca e la mano sulla carta di credito.
Ok, ma allora chi sono i veri zombie?
E voi cosa ne pensate di questo? Siete d'accordo con le nostre riflessioni?
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La recensione in breve
Marvel Zombies, in piena tradizione Zombicide, aggiunge alcuni elementi di gioco interessanti alla consolidata meccanica della saga CMON, divertendo molto con l'inversione dei ruoli (stavolta gli zombie siamo noi), senza stravolgere l'immediatezza e la fruibilità distintive. La property Marvel mostra tuttoil suo peso, dato che è esaltante prendere i supereroi che amiamo (e che abbiamo visto nel fumetto di Kirkman e Phillips e relativi sequel) e portarli sul tavolo. Un altro colpo a segno, che si fa pagare bene, ma che innegabilmente non poteva mancare inq uesta saga di boardgame.
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Voto ScreenWorld