La serie Suikoden, prodotta da Konami e partorita dalla mente di Yoshitaka Murayama, non è solamente famosa per il suo ricco roster di personaggi, ma anche per la sua profondità narrativa, che lo hanno portato col tempo a diventare uno dei JRPG più importanti di sempre.
La remaster, intitolata Gate Rune and Dunan Unification Wars, ha generato molta attesa tra i fan più affezionati della saga, che vedevano in questa operazione un’occasione unica per rivivere due titoli leggendari, ma questa volta con una una veste grafica completamente aggiornata. Tuttavia, purtroppo, sebbene l’intento di rinnovare questi classici sia evidente, questo prodotto non si può certo definire completo nel suo intento, ma andiamo per gradi e gettatevi nella nostra recensione di Suikoden I&II HD Remaster.
Suikoden, una veste grafica suggestiva, ma imperfetta

Ciò che salta subito all’occhio di questa opera, nonostante non si parli a tutti gli effetti di una nuova versione del titolo, è sicuramente l’aspetto visivo, molto più fluido e al passo con i tempi. Gli sprite dei personaggi sono stati ridisegnati con una definizione superiore rispetto ai suoi precedenti, un po’ come è stato fatto recentemente da Square Enix con il suo terzo capitolo di Dragon Quest, e gli scenari godono di una risoluzione molto più alta, specialmente per le ambientazioni che gli ricoprono.
Tuttavia, nonostante questi miglioramenti, alcuni giocatori potrebbero storcere il naso sottolineando una certa disomogeneità tra i vari elementi grafici. I nuovi ritratti dei personaggi, che qui ricordiamo sono in tutto 108, sono progettati per adattarsi alla risoluzione moderna, ma non sempre riescono a mantenere la stessa carica emozionale delle illustrazioni originali, risultando a volte troppo stilizzati o meno espressivi rispetto agli iconici disegni del passato.
Se giocate su un grande schermo poi i pixel possono risultare un po’ troppo sgranati rispetto al mondo creato. Nulla di così preoccupante, ma è inevitabille non farci caso. La stessa gestione degli ambienti, che seppur risultano sempre suggestivi, in alcuni frangenti si dimostrano ancora abbastanza piatti e privi di una vera e propria profondità, che avrebbe potuto arricchire ulteriormente l’esperienza visiva.
La bellezza dei titoli originali risiedeva anche nell’abilità di evocare atmosfere particolari attraverso la pixel art, e in questo caso si corre il rischio di perdere una parte di quella magia dettata proprio da questi miglioramenti grafici, ma come dicevamo prima sono difetti di poco conto. Un plauso va anche alla tanto attesa traduzione in Italiano, che permette finalmente ai videogiocatori di un tempo di gustarsi una storia magnifica senza aver bisogno di portarsi dietro il vocabolario. Ci siamo passati tutti in questa fase. Ammettetelo.
Un Gameplay migliorato

Le modifiche al gameplay sono senz’altro tra gli aspetti più apprezzati di Suidoken, in particolare per quanto riguarda l’accelerazione delle battaglie, un toccasana per i tempi nostri, che consentono di evitare la ripetitività del grinding, elemento che per molti può risultare snervante se non affrontato con la giusta determinazione. Inoltre, la possibilità di scegliere tra diversi livelli di difficoltà rende l’esperienza più adattabile a giocatori inesperti, che non hanno mai toccato con mano il genere e preferiscono un’esperienza più rilassata. Nonostante queste migliorie, alcune meccaniche di gameplay sono state lasciate perfettamente intatte, come le interfacce di gioco e la gestione dei menu.
Peccato per la schermata iniziale del gioco che presenta solamente una pagina statica che ci permette di scegliere i due capitoli e nulla più. Sebbene questo possa ugualmente suscitare un po’ di nostalgia tra i fan più longevi, per i nuovi arrivati potrebbe risultare meno intuitivo rispetto agli standard moderni. Un po’ di premura, vista anche l’importanza del brand, avrebbe sicuramente scaldato il cuore dei fan, ma ahimè è un processo al quale dobbiamo inevitabilmente abituarci dato che lo stiamo vedendo molto spesso in queste operazione “nostalgiche”.
Un titolo invecchiato troppo?

Nonostante ciò La Suikoden I & II HD Remaster si presenta come un tributo riuscito per i fan storici della serie, pur non essendo esente da difetti. Sebbene gli aggiornamenti grafici e le migliorie nel gameplay siano apprezzabili, ricordiamo sempre che stiamo parlando di un gioco nato negli anni novanta, quindi tenete conto anche di questo aspetto.
Per chi cerca un’esperienza più moderna, alcuni aspetti obsoleti potrebbero risultare ostici (vi invitiamo comunque a dargli un’opportunità), ma per i nostalgici e gli appassionati della saga, resta comunque una piacevole opportunità per tornare a sognare nuovamente con un tempo.
La recensione in breve
Una remastered interessante per quello che offre, ma non essendo esente da difetti poteva regalare molto di più. Un must per tutti gli amanti del genere. Da recuperare a tutti i costi se non avete mai giocato l’intera saga.