Quando avvenne l’acquisizione di Obsidian nel 2018 da parte di Xbox Game Studios, tutti gli appassionati videogiocatori erano convinti che i programmatori di grandi titoli come Star Wars: Knights of the Old Republic II e Fallout: New Vegas fossero pronti, approfittando delle grandi capacità finanziarie di Microsoft, a sfornare titoli tripla A che potessero sfoggiare tecnologie all’avanguardia.
Le cose, fortunatamente, sono andate diversamente, perché i progetti di Obisidian non vertono solamente sulla tecnica ma, soprattutto, sul contenuto. Un concetto che l’industria videoludica, che si concentra ancora in gran parte su soluzioni produttive che vertono più sullo sfruttamento della tecnologia piuttosto che sulle idee, conosce ben poco di questi tempi.
L’ultimo progetto di Obisdian, chiamato Pentiment, è una lettera d’amore ad un vecchio modo di fare i videogiochi, che prevedeva come la realizzazione tecnica fosse al servizio della creatività. Come potrete scoprire leggendo la recensione di Pentiment, il nuovo videogioco di Obsidian offre un mondo virtuale che ha la capacità di farci immergere in tempi antichi, in un periodo storico pieno di contraddizioni e di ingiustizie.
Pentiment
Genere: Avventura
Piattaforma: Xbox Series S/X, PC
Uscita: 15 novembre 2022
Studio: Obsidian Entertainment
La trama di un videogioco che sembra un libro
Il nuovo gioco di Obsidian è ambientato a Tassing, un borgo abitato da poche persone immerso nella campagna bavarese del XVI secolo. Protagonista è Andreas Maler, un miniaturista abile nel comporre piccole raffigurazioni artistiche che adornano i manoscritti dell’epoca. Andreas si trova in questa piccola città per lavorare ad alcune illustrazioni commissionatogli dall’Abazia di Kiersau, un compito che l’uomo svolge con scarso entusiasmo, perché reputa questi impieghi privi di valore artistico ma utili unicamente per un rendiconto economico.
Il soggiorno a Tassing, sebbene potesse sembrare noioso e privo di emozioni, presto si rivela pregno di emozioni, perché dentro l’Abazia si consuma un brutale omicidio. Vittima di questo gesto efferato è un uomo potente e privo di scrupoli che non godeva della simpatia di molte persone. Urge trovare il colpevole, anche perché un povero uomo è stato ingiustamente accusato dell’assassinio perché si trovava accanto al corpo inerme e con l’arma del delitto in mano. Andreas deve indagare al più presto, mosso da sentimenti di rivalsa verso le ingiuste calunnie rivolte a questo innocente verso cui prova forti sentimenti di amicizia.
Stile grafico impareggiabile
Quello che spicca appena si avvia Pentiment è la direzione artistica assolutamente fuori dai canoni ordinari dei videogiochi attuali. Con una grafica che richiama lo stile artistico cinquecentesco, il gioco Obsidian mostra su schermo personaggi che sembrano figure tratteggiate da disegnatori dell’epoca. Sebbene appaiano confinati ad una accentuata bidimensionalità, le animazioni curate e i dettagli che compongono i loro visi e le loro espressioni rendono questi disegni splendidi.
Oltre a questa impronta grafica così personale, Pentiment sfoggia anche un’interfaccia grafica che si rifà alla rappresentazione di un vero e proprio libro, rappresentato visivamente quando richiamiamo le opzioni che il gioco propone. Ogni scena in verità sembra appartenere ad un manoscritto, perché le schermate ove si muoverà Andreas sono fisse, proprio come le pagine di un’opera testuale. Menzione particolare anche per il sonoro, che abbandona quasi del tutto le musiche di sottofondo per dare spazio a realistici effetti sonori ambientali; i dialoghi, che non sono parlati, sono invece caratterizzati sonoramente dall’inconfondibile rumore della penna d’oca che scrive sulla carta.
Un racconto digitale meraviglioso
Pentiment è un’avventura narrativa che coinvolge il giocatore attraverso numerosi dialoghi con i personaggi non giocanti. In Pentiment quello che si fa abitualmente è leggere. Il gioco Obisidan si regge proprio sulla stesura di svariati dialoghi che Adreas intavolerà con gli abitanti di Tassing, utilissimi a capire chi possa essere il sospettato maggiore in questa tragedia.
Pentiment mette a disposizione del giocatore molto spesso la possibilità di scegliere quale risposta indirizzare al nostro interlocutore. Queste sono influenzate dal carattere di Andreas, che proprio noi giocatori all’inizio del gioco abbiamo plasmato scegliendo alcuni semplici, ma fondamentali, parametri che si rifanno alla sua personalità. Andreas dunque potrebbe essere più vivace, pacato oppure collerico nelle sue esternazioni verbali: queste diverse opzioni compariranno secondo la nostra scelta iniziale relativa al suo imprinting comportamentale.
Atmosfere storiche uniche
Quello che rende Pentiment unico, oltre allo splendido lato artistico, è anche l’incredibile ricostruzione storica che l’avventura Obisidian offre. Grazie all’incredibile lavoro del medievalista Zoe Franznick, Pentiment è un vero e proprio saggio videoludico dell’epoca, che mostra le esatte abitudini di contadini, monaci e nobili di questa epoca complessa.
Anche la gestione temporale del gioco è gestita secondo i ritmi dell’epoca, secondo un dettagliato schema grafico che mostra chiaramente i momenti della giornata che erano destinati al lavoro, ai pasti principali e alle preghiere. Una caratterizzazione così dettagliata ha la capacità di immergere completamente il giocatore in vere e proprie atmosfere medievali, in cui vigeva la fortissima presenza della religione cristiana, che orientava la condotta morale dei cittadini di Tassing e deteneva un grande potere temporale oltre che prettamente spirituale.
Diversi stili di gioco, un grande racconto
Pentiment, oltre ad essere un’avventura narrativa testuale, offre anche semplici meccaniche da gioco di ruolo al suo interno, nonché alcuni minigiochi da eseguire in determinate situazioni. L’anima da RPG compare quando dobbiamo scegliere le caratteristiche del nostro protagonista, orientandoci tra le diverse sfumature caratteriali di Adreas nonché le sue passioni, le sue origini e il suo atteggiamento generale. Per non rendere il gioco solo un lungo racconto digitale, i programmatori di Obisidan hanno inoltre aggiunto alcuni momenti in cui il giocatore sarà attivo nell’esecuzione di alcune azioni virtuali, come quelle che prevedono di scegliere il cibo di cui vogliamo nutrirci a tavola (anch’esso perfettamente in linea con gli alimenti tipici dell’epoca).
Altri casi in cui saremo partecipi di diversi gesti da compiere con il joypad saranno quelli in cui compariranno alcuni piccoli puzzle, utili affinché Andreas riesca a scovare ulteriori prove. In definitiva, questi siparietti videoludici servono a spezzare il ritmo cadenzato del gioco, ma appaiono aggiunte posticce ad un gameplay che, sebbene coinvolga il giocatore solo nella lettura e nello spostamento del personaggio nell’area di gioco, grazie al ritmo narrativo sostenuto risulta comunque teso ed emozionante, anche se nell’ultima parte dell’avventura si faccia meno appassionante, per quanto storicamente sempre coinvolgente.
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La recensione in breve
Un racconto meraviglioso e un giallo dalle tinte thriller riuscito: questo è Pentiment, un gioco che i programmatori di Obisidan sono riusciti a rendere unico grazie alla certosina ricostruzione storica, che offre dialoghi adulti, profondi e ispira diverse riflessioni sul ruolo della religione e sulla disparità delle classi sociali. Pentiment è un lungo viaggio, di almeno una ventina di ore, nel medioevo ma anche nella psiche del protagonista Andreas, che non mancherà durante la sua avventura investigativa di mettere a nudo le sue titubanze emotive riguardo il credo religioso e il suo modo di fare arte.
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Voto ScreenWorld