In un contesto attuale, dove si rievocano valori nostalgici con grande gioia e senza vergogna, non stupisce l’operazione di Bandai Namco di rispolverare le avventure di Klonoa, storico platform che ha visto luce sulla prima PlayStation. Come capita in operazioni dello stesso valore, i primi due capitoli sono stati ripuliti e ottimizzati per il pubblico di oggi, ecco dunque che in questa recensione di Klonoa Phantasy Reverie Series non si andrà tanto ad analizzare i titoli, bensì ci concentreremo sull’operazione stessa di trovare nuovi appassionati tra i videogiocatori di tutto il mondo.
Klonoa Phantasy Reverie Series
Genere: Platform
Piattaforma: PlayStation 4/5, Xbox Series S/X, PC, Nintendo Switch
Uscita: 8 luglio 2022
Studio: Monkey Craft
Due giochi, tante avventure
Klonoa Phantasy Reverie Series è una collezione che contiene al suo interno due titoli, il primo Klonoa: Doot to Phantomville (1997) e il sequel Klonoa 2: Lunatea’s Veil (2001). Come detto poco prima, l’operazione da parte degli sviluppatori Monkey Craft si è limitata a ripulire il gioco e farlo brillare nelle sue accezioni estetiche, mettendo in rilievo il matrimonio di stile e di colori di cui si è sempre contraddistinto il franchise, che innegabilmente, al netto di diversi capitoli spin-off usciti su altre console portatili, non è mai stato tramandato negli anni.
Eppure risalendo all’anno di uscita, siamo nel pieno del lancio dei tanti platform 3D di Sony PlayStation, dove poco prima titoli quali Crash Bandicoot trovarono un successo globale, mentre Klonoa si è sempre avvalorato di una stretta nicchia di appassionati.
La collezione di giochi dunque si limita a due titoli, che chiaramente non hanno una longevità sufficiente a giustificare il prezzo di lancio assai consistente: una scelta rischiosa dato che l’operazione potrebbe tagliare fuori i più curiosi e rimanere un desiderio, potenzialmente, solo dei vecchi fan decennali.
Nostalgia canaglia
Ancora una volta dunque, l’operazione si mescola ad esigenze commerciali (magari sondare il terreno per vedere se c’è ancora un pubblico per una nuova produzione, come successo poco tempo fa con Crash Bandicoot?) con un pizzico di attenzione per gli inguaribili nostalgici. Questi sono forse i fruitori maggiori di un prodotto del genere.
È senza ombra di dubbio esaltante rigiocare il primo Klonoa con una riproposizione grafica accattivante, che non ha perso assolutamente quel suo tocco fanciullesco, e riviverla su console di nuova generazione alla massima fluidità. Il gameplay risulta ancora solido e divertente, magari peccando di un level design che mostra tutti i segni del tempo, ma ancora disponibile a regalare ore e ore di divertimento grazie a mondi di gioco colorati, sfide platform ancora all’altezza e i sempre ben accetti collezionabili, che se siete lontanamente affetti da completismo compulsivo, possono strapparvi un altro paio di ore sulla tabella di marcia.
Una collezione per tutti, o quasi
Si accennava al fatto che questa operazione potrebbe – sulla carta – interessare più i vecchi appassionati, lasciando un po’ in disparte chi potrebbe o vorrebbe scoprire oggi un titolo a cui non aveva dato attenzione circa venticinque anni fa. Da una parte il costo di questa collezione è consistente: non un prezzo pieno, tanto meno budget, ma per “soli” due giochi magari si poteva osare una collezione più ampia e completa, introducendo anche tutti gli spin-off.
D’altro canto però è presente anche una modalità di gioco che lo facilita incredibilmente, andando a togliere le preziose vite, diminuendo la sfida e così lasciar scorrere l’avventura senza troppi grattacapi. Chiaro dunque come l’intenzione sia quella di arrivare anche ai più piccoli di oggi, magari scoprendo i giochi con cui i loro genitori si sono affacciati per la prima volta con l’avvento rivoluzionario della prima PlayStation.
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La recensione in breve
Klonoa Phantasy Reverie Series è una buonissima collector che grazie all'effetto nostalgia, rievoca un franchise di Sony PlayStation perso nel tempo. Ottima operazione per rigiocare due solidissimi platform ripuliti ed ottimizzati, anche se purtroppo il costo non è indifferente e da questa operazione sono stati esclusi i capitoli spin-off.
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Voto ScreenWorld