Da sempre nel mondo videoludico, e in generale nell’industria dell’intrattenimento, ci sono stati prodotti e titoli che nel bene o nel male hanno rivoluzionato il mercato con le loro idee originali (Metal Gear Solid) o i loro errori (Cyberpunk 2077). E ancora oggi le alterazioni nate da idee originali sono spesso legate alle realtà indipendenti come Palworld o Lethal Company; mentre quelle dovute agli errori sono sempre riscontrabili in titoli più famosi e di spicco.
Badate bene che con “idee originali” non intendiamo che siano stati i primi ad avere una determinata intuizione, bensì che sono stati i primi o i migliori a rendere nuovamente interessante un’idea ormai affermata e che soprattutto sono riusciti a farlo nel momento giusto. Partendo da questi punti vi porteremo in un viaggio attraverso gli ultimi titoli usciti sul mercato dedito a creare degli interrogativi sul futuro del settore videoludico.
L’attrazione dell’indie
Con i grandi marchi dell’industria videoludica che sono restii nell’introdurre innovazioni, anche a causa delle enormi perdite che potrebbero seguire ad un’intuizione sbagliata, il mercato indie serve proprio a questo. Titoli come Palworld o Lethal Company possono dare più spazio alla loro creatività senza il rischio di cadute estremamente rovinose. La mancanza di tempistiche e di un budget enorme spesso spingono i produttori indipendenti a concentrarsi sull’innovazione del proprio gameplay o su un determinato stile artistico mai visto prima.
Queste novità spesso spingono molti videogiocatori a preferire questi prodotti a discapito di quelli più conosciuti, poiché hanno qualcosa di nuovo da offrire anche se la loro qualità tecnica risulta essere quasi sempre inferiore. Questa voglia di novità sta colpendo sempre più utenti e sta riportando in auge il mercato videoludico indipendente. Un altro punto a favore dei titoli indie è la possibilità di stare a stretto contatto con il pubblico per esaudire le loro richieste; ed è proprio questo fattore che potrebbe aver portato Palworld a raggiungere questi successi inattesi.
Il fenomeno di Palworld
Come detto inizialmente, ci sono stati molti titoli nella storia che hanno rivoluzionato l’industria videoludica e, spesso e volentieri, i videogiochi di maggior successo finiscono per essere “copiati” da altri studi minori in cerca di fama. Inutile dire che Pokémon è stata una delle serie più colpite a causa del suo grande successo internazionale nel corso degli anni, ma cosa contraddistingue Palworld dalle altre “copie”?
Ebbene secondo noi si tratta dell’intuizione giusta al momento giusto. Questo perché, nonostante una qualità piuttosto discutibile, l’opera di Pocket Pair, Inc. è arrivata giusto in tempo per colmare la delusione di moltissimi fan Pokémon dovuta alla qualità discutibile di Scarlatto, Violetto e dei loro DLC.
Inoltre Palworld ha soddisfatto molte richieste che i fan della storica serie giapponese avevano in mente da anni e lo ha fatto con un’idea al limite del demenziale – nel senso più positivo del termine – e del tutto sconnessa dai loro probabili punti di ispirazione originali. Nonostante ciò questa software house potrebbe ricevere una denuncia per plagio da parte dell’azienda giapponese. Qualora perdesse l’eventuale causa, si ritroverebbe sicuramente ad affrontare un mare di problemi.
A prescindere dallo sviluppo di questa vicenda tra le due case di sviluppo a noi non resta che sperare che questo fenomeno videoludico possa spingere Nintendo – e molti altri studi – a migliorarsi nel futuro per regalare al pubblico nuovi titoli qualitativamente superiori.
Le innovazioni del genere horror con Lethal Company
Lasciamo perdere momentaneamente Palworld e spostiamoci in uno dei generi più diffusi nel mercato indie, vale a dire l’horror. L’elemento della paura da sempre affascina l’uomo e ciò si rispecchia in ogni ambito dell’intrattenimento. Ad esempio nel cinema i film dell’orrore danno spesso la possibilità di guadagnare molto spendendo poco. Questo accade perché, a prescindere dalla qualità, l’uomo tende ad essere attratto dalla paura. Per questo i contenuti online a tema horror sono sempre tra i più seguiti.
Certe volte però ci sono dei titoli che vogliono distinguersi all’interno di questa enorme mole di contenuti disponibili e per farlo non possono far altro che cercare di usare al meglio la loro creatività e originalità. Una semplice meccanica come quella di poter rivelare i suoni prodotti da un microfono può trasformare un videogioco banale in un’esperienza innovativa e questo è solo una delle meccaniche base su cui si è fondato il fenomeno di Lethal Company.
Quest’ultimo, proprio come Palworld, ha saputo prendere delle basi solide da vari prodotti dell’industria per unirli insieme splendidamente e creare un prodotto che risulta innovativo e soprattutto divertente. Il tutto è anche stato accentuato dall’ottima predisposizione dell’opera prodotta da Zeekerss per essere giocato e trasmesso online con i propri amici.
L’importanza dello stile artistico
Se con Palworld e Lethal Company ci siamo concentrati maggiormente sulle innovazioni del mercato indipendente, sul lato del gameplay adesso ci andremo a focalizzare su altro punto importantissimo, vale a dire il lato artistico di un prodotto. Quest’ultimo è sempre stato un’arma a disposizione degli studi di sviluppo per rendere il proprio titolo più interessante per il pubblico, ma vediamo come.
Usare uno stile inedito aumenta drasticamente le possibilità che la tua opera possa spiccare rispetto a moltissime altre che hanno le tue solite caratteristiche ma senza un impatto visivo in grado di colpire o affascinare. Basti pensare all’impatto che ha avuto Spider-Man: Un nuovo universo sul mondo dell’animazione cinematografica di questi ultimi anni.
Nel mercato videoludico più recente possiamo trovare dei titoli in un certo senso rivoluzionari come Undertale o titoli come il recentissimo Prince of Persia: The Lost Crown di Ubisoft Montpellier che abbiamo anche inserito nei nostri videogiochi più attesi dell’anno.
Quest’ultimo infatti, come Palworld o Lethal Company, non è di per se un prodotto rivoluzionario ma ha saputo sfruttare al meglio alcune sue potenzialità; ciononostante rispetto ai due prodotti menzionati in precedenza, questo non è un indie.
La rinascita di Prince of Persia
La saga di Prince of Persia, per chi non la conoscesse, è stata una delle serie più redditizie per lo studio di sviluppo francese ma da anni non si riusciva a trovare buone idee per rinnovare l’opera in modo tale da renderla appetibile anche la pubblico odierno.
Ma ecco che prendendo spunto dal mercato indie degli ultimi anni Ubisoft è riuscita a creare un prodotto fresco e di gran successo e che potrebbe rappresentare uno dei punti di collegamento più netti tra la parte indipendente e la parte più standardizzata del mercato videoludico.
Infatti, solo con questa idea di cambiamento suscitata nel pubblico e nei fan che da tempo aspettavano novità nella serie, Prince of Persia: The Lost Crown senza nessuna novità importante dal lato del gameplay e con uno stile d’impatto. Pur non raggiungendo dei livelli come quelli di Hollow Knight, è riuscito a risollevare questo studio di sviluppo da un periodo complicato che ci auguriamo possa finire presto.
In conclusione per a conoscere il mondo videoludico a 360° e per rimanere sempre aggiornati si invita a seguire anche le vicende del mercato indipendente poiché, come si è potuto notare, risulta essere fondamentale per l’innovazione di questa fantastica arte interattiva.
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