Una delle collaborazioni più affascinanti dell’anno arriva dal mondo del videogioco, ma non si materializzerà (quasi) per nessuno. Clair Obscur: Expedition 33, l’acclamato RPG a turni dello studio francese indipendente Sandfall Interactive, ha lanciato in partnership con Kepler Interactive e la celebre gioielliera britannica Hannah Martin una collezione esclusiva di gioielli ispirati ai suoi personaggi. Ma attenzione: si tratta di gioielli concettuali, pensati per esistere nel confine tra realtà e immaginazione, e nella maggior parte dei casi non realizzati fisicamente.

La collezione è stata modellata interamente in Unreal Engine 5 e rappresenta un esercizio artistico che fonde l’estetica fantasy del gioco con l’alta gioielleria contemporanea, come suggerisce Screen Rant. I design digitali, cinque in totale, sono ispirati ai protagonisti Gustave, Lune, Sciel, Maelle e Verso. Realizzati in stile Belle Époque con accenti brutalisti, i modelli immaginano l’uso di materiali preziosi come oro 18 carati e ossidiana nera, rappresentando la visione di Martin sull’universo visivo del gioco.

Ma l’elemento più raro, e tangibile, di questo progetto è una collana realmente creata, ispirata al personaggio di Verso. Solo 33 esemplari in argento sterling sono stati forgiati a mano con meticolosa cura da Hannah Martin, non per essere venduti, ma come gesto di ringraziamento rivolto a membri selezionati della community e artisti che hanno supportato lo sviluppo del titolo. “Queste creazioni non sono in vendita e sono state realizzate per celebrare la bellezza del gioco, in una quantità estremamente limitata” ha dichiarato l’agenzia di PR Tinsley per conto di Kepler Interactive.

Martin, nota per il suo stile audace, sensuale e fluido di genere, ha dichiarato che lavorare a questo progetto ha significato “una danza costante tra realtà e fantasia”, spingendo i confini del design tradizionale in direzioni nuove e affascinanti. La designer, il cui lavoro è stato indossato da celebrità come Rihanna, FKA Twigs e Cara Delevingne, ha colto l’occasione per sperimentare un linguaggio espressivo ibrido, a metà tra arte digitale e artigianato di altissima gamma.

Nonostante l’evidente entusiasmo da parte della fanbase, questi gioielli non saranno commercializzati. La loro natura esclusiva e concettuale li rende oggetti di desiderio visivo, ma non acquistabili. La scelta ha già suscitato reazioni contrastanti: se da un lato rappresenta una dichiarazione d’amore verso la community, dall’altro alcuni fan potrebbero sentirsi delusi per l’impossibilità di possedere un oggetto ispirato ai loro personaggi preferiti.

Condividi.

Nato il 19 Dicembre 1992, ha capito subito che il cinema era la sua strada. Dopo essersi laureato in filosofia all'università di Palermo e aver seguito esami, laboratori e corsi sulla critica, la storia del cinema e la scrittura creativa, si è focalizzato sulle sue più grandi passioni: scrivere e la settima arte. Ha scritto per L'occhio del cineasta ed è stato redattore per Cinesblog fino alla sua chiusura. Ora si occupa di news e articoli per ScreenWorld.it, per CinemaSerieTv.it e CultWeb.it