“Una volta c’era solo l’oscurità. Adesso la luce sta vincendo.” Questa frase sarà familiare a molti appassionati di cinema e serie tv, ma si può anche estendere a Little Nightmares III. Il buio e la luce sono due elementi importanti all’interno dell’avventura che Supermassive ha ereditato da Tarsier Studios e si alternano in momenti che riescono a dare o togliere la speranza ai giocatori, proprio come avviene per Rust Cohle nella prima stagione di True Detective.

Proprio come nella serie con protagonisti Matthew McConaughey e Woody Harrelson, anche Low e Alone si imbarcheranno in un viaggio che li spingerà a raggiungere la maturità grazie alle difficoltà superate.

Buio e luce

Low e Alone in Little Nightmares III
Low e Alone in Little Nightmares III – ©Supermassive Games

Durante i nostri primi passi in questo Little Nightmares III, infatti, capiamo immediatamente che dovremo fronteggiare un’oscurità quasi opprimente, specchio dell’anima tormentata dei nostri protagonisti. Più ci addentriamo in questo mondo solitario, accompagnati dal nostro fedele alleato, più continueremo a immergerci nelle tenebre.

Questa progressiva discesa si fa sempre più amara man mano che scopriremo nuovi elementi legati al protagonista di questo terzo capitolo della serie creata originariamente da Tarsier. Low, questo il nome del ragazzo, è accompagnato da Alone, la sua unica amica. Tuttavia, questo rapporto nasconde sfumature che ci faranno comprendere meglio la psicologia dei personaggi e il ruolo di luce e tenebre. 

Più le nostre speranze di salvezza sembreranno svanire, più saremo immersi in un buio opprimente che, oltre a emanare un’aura di angoscia e tensione, ci farà sentire tremendamente soli. L’unica eccezione saranno alcune stanze nelle quali possiamo trovare dei bambolotti. In questi ambienti la speranza cresce e quasi sempre troveremo ad accoglierci una rassicurante luce calda. Saranno solo dei brevi passaggi, ma ci permetteranno di riprendere fiato da un’ambientazione che vuole in ogni modo annientarci.

Inoltre, ci troveremo in un paio di situazioni nelle quali avere una luce tra le mani sarà l’unico modo per poter proseguire lungo il nostro cammino. Uno di questi momenti, in particolare, darà un valore enorme al ruolo della luce in quanto strumento per creare un vero e proprio spazio sicuro intorno a noi.

Crescere

Low e Alone in Little Nightmares III
Low e Alone in Little Nightmares III – ©Supermassive Games

Il binomio buio/luce e tutto il viaggio che Little Nightmares III ci spinge a fare nella mente di Low e Alone si può leggere anche come una vera e propria metafora del crescere. Ci troviamo immersi in una serie di pericoli sempre più grandi, sempre più difficili, e finiamo passo dopo passo per dubitare della nostra capacità di uscirne indenni. 

Proprio come quando si cresce, però, finiamo per sviluppare degli strumenti che ci permettono di affrontare queste difficoltà e di gestirle, in un modo o nell’altro. Il prezzo da pagare per questa presa di consapevolezza, tuttavia, è molto alto e finiamo per dover abbandonare il bambino che è in noi.

Little Nightmares III, infatti, ci porterà proprio a una progressiva rinuncia, da parte di Low, a quelle che sono tutte le dinamiche protettive e rassicuranti dell’infanzia. Niente più disegni, peluche o nascondigli facili, il gioco di Supermassive ci costringerà a guardare in faccia i pericoli e trovare un modo per sconfiggerli, se vogliamo arrivare fino in fondo. Anche se rifiuteremo il più a lungo possibile questo cambiamento, e anche se sarà doloroso, alla fine dovremo accettare la realtà. Anche se l’istinto sarà sempre e solo quello di scappare, alla fine dovremo batterci per il nostro futuro.

Per quanto l’intento narrativo sia molto interessante, Little Nightmares III pecca nell’essere eccessivamente criptico e nello specchiarsi troppo in una storia che non trova mai il momento decisivo per svoltare e darci una conclusione all’altezza delle premesse. Anche se possiamo leggere questa metafora della crescita e vediamo il binomio tra luce e ombra in modo evidente rimaniamo con troppe domande che, forse, avranno una risposta soltanto all’interno dei capitoli aggiuntivi che gli sviluppatori pubblicheranno nei prossimi mesi. 

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Laureato in Cinema e Media, giocatore dalla nascita e appassionato di qualsiasi cosa racconti una storia coinvolgente. Ha iniziato a scrivere di videogiochi nel 2021, collaborando con diversi siti come Tom's Hardware. Nel 2025 arriva sulle pagine virtuali di Screenworld, per continuare a condividere la sua passione con chiunque voglia dedicare del tempo nella lettura dei suoi contenuti.