Se tornassimo a poco meno di un anno fa e ci chiedessero qual è il gioco che più attendiamo nel corso del 2025, probabilmente la risposta sarebbe: GTA VI. Il titolo di Rockstar Games, infatti, ha generato attorno a sé un’attesa tale da monopolizzare questa annata videoludica, quantomeno fino all’annuncio del suo rinvio.
Non sono mancate le polemiche in quella che sempre più è diventata un’industria instabile e carica di rischi. Tuttavia, la stagione che sta per concludersi si è lasciata alle spalle una serie di uscite che hanno saputo sbalordire i giocatori, anche se i loro annunci sono passati in sordina. È così, dunque, che invece del tanto atteso GTA VI ci siamo ritrovati ad amare titoli intriganti come Absolum, indie sviluppato da Guard Crush Games e Dotemu.
Testa

Il 2025 è stato senz’altro un anno a due facce, nel quale ci siamo trovati a dover fronteggiare tutte le incertezze di un settore che ci ha ormai abituato alle grandi acquisizioni, alle chiusure improvvise e alle dinamiche sempre più commerciali di un mondo che, al contrario, dovrebbe fare del suo valore artistico la punta di diamante di tutta la produzione.
Invece, oltre al rinvio del già citato GTA VI e a quello del reboot di Fable, altro titolo lungamente atteso dai fan, abbiamo dovuto fare i conti con una sequela di notizie spiacevoli. Una su tutte è stata quella dei rincari di giochi, hardware e abbonamenti che ci ha accompagnato per tutto l’anno. Se, infatti, Nintendo ha fatto da apripista con gli ottanta euro chiesti per Mario Kart World in digitale e novanta per l’edizione fisica, prezzi che si estenderanno ad altri titoli futuri, anche i competitor si sono adeguati. Microsoft, infatti, ha recentemente rimodulato i prezzi del suo Game Pass, generando un diffuso malcontento nella sua utenza per un rincaro del 50% che ha portato molti giocatori a disdire l’abbonamento.
Allo stesso modo, si continua a vociferare di un prezzo aumentato anche per i futuri tripla A che, come il già citato GTA VI, potrebbero seguire la strada aperta da Nintendo e arrivare sul mercato con prezzi che si aggirano intorno ai cento euro. Inoltre, svariate software house continuano a proporci poco più di semplici remastered o remake dei loro titoli iconici, senza sviluppare nuovi prodotti. Uno dei casi che ha fatto infuriare i giocatori è sicuramente Days Gone, titolo di cui in molti attendono da tempo un sequel, ma del quale Sony si è limitata a realizzare una remastered.
Sarebbe molto facile, a questo punto, tirare le somme del 2025, bollarlo come un’annata pessima per il mondo videoludico e lasciarci andare a facili catastrofismi sul futuro dell’industria. Tuttavia, l’anno che sta per concludersi ci ha regalato moltissime perle che, in alcuni casi, si sono tenute alla larga dai riflettori.
Croce

Al di là di alcuni titoli lungamente attesi e che hanno soddisfatto le aspettative dell’utenza come Death Stranding 2: On the Beach, Silent Hill f o Ghost of Yotei, il 2025 ha saputo stupirci con delle vere e proprie opere d’arte pubblicate da studi AA o indie. Sebbene siano arrivati sul mercato con pochissima attesa, questi mondi hanno saputo conquistarci immediatamente e ci hanno regalato svariate ore di intrattenimento.
Su tutti, non possiamo non citare Clair Obscur: Expedition 33. Sandfall Interactive, studio che ha realizzato il progetto, è composto da ex dipendenti di Ubisoft come Guillaume Broche autore dell’idea che ha generato questo intrigante RPG. Con altri colleghi, l’autore ha deciso di lasciare una delle software house più importanti nel panorama mondiale per poter sviluppare liberamente la sua idea e darle il tempo necessario per fiorire. Il risultato è stato un successo assoluto sia nelle vendite che di critica.
Un caso analogo può essere quello di Split Fiction, realizzato da Hazelight Studios. Nonostante, infatti, si tratti di una software house già affermata che ci ha regalato titoli come A Way Out e It Takes Two, quello di Split Fiction è stato un successo giunto quasi a fari spenti, ma che ha illuminato la scena videoludica per tutto il mese di marzo e ci ha portato una delle esperienze più emozionanti e coinvolgenti di questa annata videoludica.
Oltre a questi grandi titoli, il 2025 ci ha regalato anche altre pubblicazioni rilevanti come Mafia: Terra Madre, Kingdom Come: Deliverance 2, Lost Records: Bloom & Rage e il reboot free to play di skate. Si tratta di titoli molto validi che, in un modo o nell’altro, sono passati sotto traccia rispetto alle uscite più grandi come i già citati Death Stranding 2 e Silent Hill f, ma che offrono comunque delle esperienze ben strutturate e degne di una menzione.
Videogiochi outsiders

All’interno di questa disamina dell’anno appena trascorso occorre riservare un posto d’onore anche per una serie di titoli sviluppati da studi indie. In alcuni casi, si tratta di giochi lungamente attesi, divenuti quasi meme proprio per i lunghissimi tempi di produzione, mentre in altri si tratta di veri e propri outsider che ci hanno saputo stupire proprio perché c’erano pochissime aspettative sul loro conto. Questi titoli, oltre ad offrire esperienze memorabili, hanno anche il pregio di essere collocati sul mercato a prezzi che raramente superano i 30 euro, diventando così appetibili a qualsiasi fascia di pubblico.
Iniziamo proprio dal nome che sicuramente tutti voi avrete in mente. Hollow Knight: Silksong è uno degli indie più riusciti di questo 2025. Team Cherry ha impiegato diversi anni da quando l’idea per un possibile DLC del loro amato gioco si è trasformata in qualcosa di più grande e, alla fine, ha offerto ai giocatori un mondo coinvolgente e un viaggio ostico, ma estremamente soddisfacente.
Lo stesso si può dire per Hades II, attesissimo sequel dell’amato roguelike sviluppato da Supergiant Games. Anche se non vestiamo più i panni di Zagreus, Melinoe, nuova protagonista di questo secondo capitolo, riesce a regalarci le stesse sensazioni che abbiamo provato durante i nostri primi viaggi nel regno dei morti. Allo stesso tempo, gli sviluppatori hanno saputo espandere Hades II con una serie di piccole migliorie che ci portano a raggiungere, anche in questo caso, facilmente le cento ore di gioco.
Restando nel filone degli indie di deriva roguelike, un’altra menzione d’onore va a Absolum di Guard Crush e Dotemu che, anche in questo caso, hanno creato un universo dall’estetica straordinaria, in grado di catturare i giocatori per decine di ore abbinando anche molta sostanza alla semplice bellezza visiva.
Insomma, sarebbe facile limitarci a bollare il 2025 come un anno disastroso per un industria al collasso, incentrata ormai sul semplice profitto economico e che ripudia l’arte in favore di logiche commerciali, algoritmi e intelligenze artificiali. Quello che dobbiamo fare, tuttavia, è ricordarci il motivo per il quale amiamo questo mondo e celebrare insieme tutto ciò che di bello riescono a offrirci gli studi nei quali la passione nel raccontare storie e creare mondi non si è mai esaurita.