Dopo un lungo e tormentato iter produttivo, è finalmente approdato su Prime Video l’adattamento seriale del best seller Ragazze Elettriche di Naomi Alderman (in inglese, The Power).
Il team creativo, tutto al femminile, è formato dall’autrice, da Raelle Tucker e da Sarah Quintrell: la prima stagione si articolerà in 10 episodi, ma risulta già chiaro fin dalle prime puntate come l’obiettivo sia quello di fare le cose in grande e adattare il romanzo con più archi di puntate, così da dare il giusto respiro alla narrazione.
Il presupposto, tra fantascienza distopica e sensibilità femminista, è molto semplice: un giorno, all’improvviso, tutte le adolescenti del pianeta acquisiscono il potere di generare corrente elettrica con un semplice movimento delle dita.
Potrebbe essere l’inizio di un cinecomic, ma il taglio del libro e della serie tv è molto differente, e mette a nudo interrogativi inquietanti. Come potrebbe cambiare il nostro pianeta nel momento in cui le donne acquisiscono il potere di sopraffare fisicamente gli uomini e di difendersi dagli abusi?
Cosa potrebbe accadere in Occidente? E in Africa, o nel Medio Oriente? Siamo davvero certi che quest’inattesa supremazia verrebbe usata ovunque nel migliore dei modi?
Se l’accostamento tra fantascienza e denuncia sociale, distopia e attualità vi sta facendo pensare al breve e sfortunato Y: The Last Man, ma anche e soprattutto a Il Racconto dell’Ancella, siete sulla buona strada: l’autrice Naomi Alderman è stata allieva proprio di Margaret Atwood, e nel 2012, nell’ambito di un progetto di scambio creativo, le due hanno anche scritto un racconto a quattro mani.
Ci troviamo, insomma, in un filone decisamente affascinante e suggestivo, ma anche ricco di insidie nel passaggio dalla pagina allo schermo: scopriamo come se la cava su Prime Video Ragazze Elettriche – The Power con la nostra recensione.
Ragazze Elettriche – The Power
Genere: Drammatico, fantascienza
Durata: 50 minuti / 10 episodi
Uscita: 31 marzo 2023 (Prime Video)
Cast: Toni Collette, Auliʻi Cravalho, John Leguizamo
Cinque voci a confronto per una trama davvero globale
Fin dai primi tre episodi della serie, Ragazze Elettriche – The Power ci propone una narrazione articolata e ad ampio respiro, che intreccia le storie di cinque diversi personaggi alle prese con diverse forme di ingiustizia, abuso e sopraffazione in luoghi molto diversi del nostro pianeta.
Rispetto a Il Racconto dell’Ancella, la serie non si limita a un’ambientazione circoscritta, ma mira piuttosto a raccontare un’ambiziosa storia globale, che spazia su più culture e più continenti.
Il nostro viaggio incomincia con Allie, un’adolescente che si rifiuta di parlare, vittima di abusi sessuali da parte del padre adottivo. Un giorno, una misteriosa voce nella sua testa la spinge a ribellarsi, utilizzando il suo nuovo potere per ottenere la libertà e trasformarsi in un’autentica figura messianica.
Oltreoceano incontriamo Roxy, che vive con la madre nella degradata periferia londinese e sogna invano di provare il proprio valore al padre, il potente boss criminale Bernie Monk. Anche nel suo caso, una situazione disperata la porterà a far affiorare le sue nuove abilità.
A Seattle, invece, vive Jos, figlia della sindaca Margot e di Rob, un prestigioso medico che rivestirà un ruolo di primo piano nello studio di questa bizzarra mutazione: tra drammi adolescenziali, complesse dinamiche familiari e l’emergere di questa crisi di portata planetaria, il suo diventerà il vero epicentro narrativo della serie.
In Nigeria, intanto, seguiamo le vicende del giovane reporter Tunde, unico protagonista maschile del telefilm, che dopo uno strano “incidente domestico” durante un appuntamento con una ragazza inizia a mettersi sulle tracce delle adolescenti che possiedono questa nuova mutazione, e porta alla luce la proliferazione di questo fenomeno.
In Moldavia, invece, Tatiana è la giovane e bella consorte del dittatore locale Viktor Moskalev: determinata e intraprendente, utilizzerà il suo nuovo talento per liberarsi dalla sua prigione dorata, e far sentire la sua voce al mondo intero…
Azione e riflessione, dramma e ritmo: una perfetta alchimia
Malgrado il compito delle sceneggiatrici fosse tutt’altro che agevole, e la pluralità di personaggi e ambientazioni non agevolasse certo la loro missione, Ragazze Elettriche – The Power trova un perfetto equilibrio narrativo e riesce a catturare fin da subito l’attenzione dello spettatore, emergendo con forza nel panorama seriale contemporaneo.
L’alternanza dei vari punti di vista è gestita sapientemente, e conferisce ritmo e dinamicità al racconto, incalzandoci con continue evoluzioni, colpi di scena e cambiamenti di tono, senza mai ristagnare inutilmente.
Al tempo stesso, Ragazze Elettriche – The Power è anche una serie che sa denunciare e far riflettere, e utilizza magistralmente il linguaggio della fantascienza per accendere un riflettore su temi profondi e di grande attualità.
Proprio come il romanzo da cui è tratto, il telefilm dimostra di sapersi fermare e conferire la giusta gravitas alle vicende ogni volta che ciò è necessario, facendo emergere interrogativi scomodi e prospettive inquietanti.
In definitiva Ragazze Elettriche – The Power parte davvero nel migliore dei modi, e si dimostra capace di cambiare pelle senza mai adagiarsi, sfuggendo alla trappola di declinare il messaggio femminista in un dramma austero e moraleggiante.
Ora la sfida consisterà nel confermarsi all’altezza delle ottime tre puntate d’esordio: la storia del romanzo è ricca di cambiamenti ed evoluzioni che tenderanno sempre di più ad aumentare le venature distopiche, e le autrici non potranno certo riposare sugli allori.
Nel frattempo non possiamo che goderci un inizio promettente e dall’enorme potenziale, nella speranza che la serie riesca mantenere sempre alto il livello delle sue ambizioni.
Un cast all’altezza della sfida
Il test decisivo per decretare il successo o il fallimento di un telefilm come Ragazze Elettriche – The Power, tuttavia, investe anche e soprattutto la performance dei suoi interpreti principali: poggiando il suo intero impianto narrativo sull’intreccio di cinque storyline parallele, il rischio di generare spiacevoli asimmetrie qualitative era davvero dietro l’angolo, e almeno sulla carta nel cast non erano presenti grandi star hollywoodiane particolarmente note al grande pubblico.
Contro ogni pronostico, tuttavia, la serie Prime Video riesce nell’impresa, e anzi supera le nostre più rosee attese proponendoci una vivace sinfonia di talenti, degna dell’ottimo Sense8 delle sorelle Wachowsky: da Toni Colette, carismatica interprete del sindaco di Seattle e punta di diamante del cast della serie, ai cinque protagonisti che hanno il compito di accompagnarci nel corso dei vari episodi, ogni storia viene resa rilevante e plausibile da una squadra di attrici e attori davvero convincenti, sempre a loro agio al proprio ruolo e capaci di conferire una forte identità ai loro personaggi, senza mai appiattirsi a una mera copia della controparte cartacea, né, al contrario, tradirne il DNA.
Allie, Roxy, Jos, Tunde e Tatiana sono personaggi solidi e tridimensionali, che sostengono adeguatamente le proprie storyline e non lasciano mai indifferenti, risultando subito identificabili e ben connotati.
Un prodotto vivace e innovativo
Ci sono la profondità e la vibrante denuncia di Il Racconto dell’Ancella, il potere fuori controllo di The Boys, la coralità internazionale di Sense8 e il proliferare di una mutazione virale che sembra quasi strizzare l’occhio a The Last of Us e a Sweet Tooth: Ragazze Elettriche – The Power, con la sua efficace rielaborazione seriale del romanzo di Naomi Alderman, tocca un gran numero di tasti differenti e crea un prodotto decisamente inedito, che non si rivolge alla sola cerchia del mondo femminista, ma cerca di suggestionare e sensibilizzare una platea molto più vasta.
È una serie vivace, mutevole e difficile da definire, che danza con agilità e consapevolezza sulla linea di confine di più generi, sfuggendo a qualsiasi tentativo di classificazione unitario. Già nelle prime tre puntate sono evidenti i segni della forte sperimentazione delle autrici, che cercano di veicolare un messaggio importante e attuale con un registro completamente nuovo e avvincente: particolarmente iconica è la frase di Toni Colette che apre la serie, “Ogni rivoluzione inizia con una scintilla”, che può introdurre tanto un dramma d’autore quanto una storia di superpoteri alla Black Lightning.
Difficile proporre un termine di paragone nel panorama seriale già esistente: per scoprire il vero volto di Ragazze Elettriche – The Power, bisogna per forza iniziare a esplorare la serie…
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La recensione in breve
Nonostante si trattasse di un compito tutt'altro che semplice, Ragazze Elettriche - The Power riesce a proporci un solido e convincente adattamento del best seller di Naomi Aldeman, facendoci riflettere sugli aspetti più oscuri della nostra società e sul concetto stesso di potere.
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Voto ScreenWorld