È tratto da una storia vera il film Captain Phillips – Attacco in mare aperto, diretto da Paul Greeengrass nel 2014, interpretato da Paul Hanks e nominato agli Oscar in ben 6 categorie (rimasto però senza nessuna statuetta). L’opera è l’adattamento cinematografico dell’autobiografia del vero Richard Phillips “Il dovere di un capitano”.
L’avventura dell’allora capitano Richard Phillips inizia nel marzo 2009. Con i 20 membri del suo equipaggio e con l’Alabama, una nave da carico battente bandiera statunitense, prende parte a una spedizione per il World Food Program. Deve trasportare 401 container con aiuti alimentari per le popolazioni di Somalia, Uganda, Kenya e Rwanda. La partenza è fissata da Salalah, in Oman, l’arrivo a Mombasa, in Kenya.
L’8 aprile l’Alabama viaggia a circa 240 miglia dalla costa della Somalia quando quattro pirati, tutti di nazionalità somala, tutti con età compresa tra i 15 e i 18 anni per il Segretario alla Difesa Robert Gates, tutti armati, l’attaccano. Pochi minuti dopo essere saliti a bordo, i pirati catturano il capitano Phillips e alcuni membri del suo equipaggio. Rimasto fuori dalla sala macchine con un’arma in mano, l’ingegnere capo Mike Perry riesce tuttavia a ferire e catturare quello che viene indicato come il leader dei somali, Abduwali Muse.
Gli uomini rimasti a bordo dell’Alabama intendono scambiare Muse con il loro capitano, tuttavia i pirati, fingendo di accettare, decidono solo all’ultimo di non onorare l’accordo. Per Richard Phillips comincia così un lungo viaggio a bordo di una scialuppa di salvataggio come ostaggio dei somali. Il 9 aprile la nave mercantile viene raggiunta, e scortata fino a destinazione, dal cacciatorpediniere Bainbridge e dalla USS Halyburton, una fregata della Marina statunitense. Quello stesso giorno inizia una situazione di stallo tra le due imbarcazioni giunte in soccorso e la scialuppa su cui i pirati tengono in ostaggio il capitano Phillips. Nel frattempo si dirigono verso lo stesso luogo quattro navi già assaltate da equipaggi pirata. Improvvisamente il numero di ostaggi sale da 1 a 54.
Il 10 aprile fallisce un tentativo di fuga di Phillips. I pirati hanno in mente un piano ben preciso: aiutati dai propri compagni a bordo delle altre 4 imbarcazioni, vogliono raggiungere la costa della Somalia nel minor tempo possibile per nascondere il capitano e chiedere poi un cospicuo riscatto agli Stati Uniti. Nel frattempo cominciano i negoziati tra i pirati, il capitano del Brainbridge e alcuni agenti negoziatori dell’FBI. Tuttavia le trattative si interrompono poche ore dopo, l’11 aprile, quando uno dei somali spara alla Halyburton.
La situazione si risolve solo il 12 aprile, quando un gruppo di cecchini della Marina degli Stati Uniti uccide tre dei pirati a bordo della scialuppa. Il capitano Phillips è salvo e illeso. A ordinare l’operazione è il comandante del Bainbridge, Frank Castellano, dopo aver stabilito che la vita del collega era in grave pericolo. Il solo pirata sopravvissuto è proprio Abduwali Muse, appena maggiorenne, condannato a 33 anni e 9 mesi di prigione.
Quello che ha visto protagonista il capitan Richard Phillips è passato alla storia come il primo dirottamento di una nave da carico statunitense in 200 anni di storia navale.