WhatsApp si prepara a introdurre una funzionalità che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui gli utenti interagiscono con Meta AI, il chatbot integrato nell’applicazione. Si tratta della modalità incognito, una feature pensata per garantire conversazioni completamente private, senza cronologia, personalizzazione o memorizzazione dei dati. Un passo significativo verso la tutela della privacy digitale, soprattutto in un’epoca in cui le preoccupazioni sulla gestione dei dati personali sono sempre più al centro del dibattito pubblico. Attualmente la feature non è ancora disponibile nemmeno per i beta tester, ma gli indizi lasciano intendere che il rilascio ufficiale potrebbe arrivare nelle prossime settimane o mesi.

Il concetto alla base della modalità incognito di WhatsApp richiama quello dei browser web. Pensate alla navigazione in incognito di Google Chrome o alla modalità privata di Safari: l’obiettivo è lo stesso, ma applicato alle conversazioni con l’intelligenza artificiale. Quando attivata, questa funzione impedirà a Meta AI di registrare le domande poste dall’utente, di utilizzarle per addestrare i propri modelli linguistici o di personalizzare le risposte future in base allo storico delle interazioni. Una volta abilitata, il sistema avviserà l’utente con un messaggio chiaro: per le chat successive non ci sarà personalizzazione, cronologia o memoria.

La modalità Incognito per Whatsapp
La modalità Incognito per Whatsapp, fonte: Wabetainfo

La protezione della privacy non si limita al periodo in cui la modalità è attiva. Quando l’utente chiuderà la finestra della chat, tutte le domande formulate durante quella sessione verranno automaticamente eliminate. Nessuna traccia residua, nessun dato archiviato nei server di Meta. È una soluzione pensata per chi desidera porre domande su argomenti delicati o personali, senza preoccuparsi che queste informazioni possano essere conservate, analizzate o utilizzate in futuro.

In un mondo dove l’intelligenza artificiale diventa sempre più pervasiva, dove assistenti virtuali ascoltano, rispondono e imparano dalle nostre abitudini, avere la possibilità di spegnere quella memoria, anche solo temporaneamente, rappresenta una conquista importante. WhatsApp sembra averlo capito. E la modalità incognito per Meta AI potrebbe essere solo l’inizio di una nuova era di conversazioni digitali, dove la privacy non è un lusso, ma un diritto accessibile a tutti con un semplice tocco.

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Nato il 19 Dicembre 1992, ha capito subito che il cinema era la sua strada. Dopo essersi laureato in filosofia all'università di Palermo e aver seguito esami, laboratori e corsi sulla critica, la storia del cinema e la scrittura creativa, si è focalizzato sulle sue più grandi passioni: scrivere e la settima arte. Ha scritto per L'occhio del cineasta ed è stato redattore per Cinesblog fino alla sua chiusura. Ora si occupa di news e articoli per ScreenWorld.it, per CinemaSerieTv.it e CultWeb.it