Nel mondo delle app di incontri sta per arrivare una rivoluzione. Match Group, il colosso americano che controlla buona parte del settore degli incontri online – da Tinder a Hinge, passando per Match.com, Meetic, OkCupid e Plenty of Fish – ha annunciato il lancio di Overtone, una startup completamente nuova che punta tutto sull’intelligenza artificiale per reinventare il modo in cui le persone si conoscono e si incontrano. A guidare questo progetto ambizioso sarà Justin McLeod, attuale fondatore e CEO di Hinge, che lascerà la direzione dell’azienda per dedicarsi esclusivamente a Overtone. Una scelta che non passa inosservata: quando un imprenditore di successo abbandona una posizione consolidata per ripartire da zero, significa che ha visto qualcosa di potente all’orizzonte. Al suo posto in Hinge arriverà Jackie Jantos, attualmente presidente e direttore marketing della piattaforma.

Ma cosa rende Overtone così diversa dalle app di incontri che già conosciamo? La risposta sta nell’approccio radicale all’intelligenza artificiale. Mentre altre piattaforme hanno iniziato a integrare funzionalità AI come supporto, Overtone nasce interamente attorno a questa tecnologia. L’obiettivo dichiarato è creare connessioni più profonde, più autentiche, più significative rispetto al modello tradizionale basato sullo swipe compulsivo di foto profilo. Overtone opererà come un’entità indipendente, pur mantenendo un legame strategico con Match Group, che guiderà il primo round di finanziamento all’inizio del 2026 e deterrà una quota azionaria significativa nella startup. Questa struttura ibrida permetterà alla nuova app di sperimentare con libertà, senza i vincoli e le aspettative di una grande corporation, ma con il sostegno finanziario e l’esperienza di chi conosce il settore meglio di chiunque altro.

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I dettagli tecnici su come funzionerà esattamente Overtone sono ancora avvolti nel mistero, ma alcune informazioni iniziano a emergere. La piattaforma si baserà su intelligenza artificiale e tecnologia vocale per facilitare gli accoppiamenti. Un cambio di paradigma notevole in un settore dove l’immagine ha sempre dominato sovrana. Pensateci: da Tinder in poi, gli incontri online sono stati una questione di foto, di estetica immediata, di giudizi istantanei basati sull’aspetto fisico. Overtone sembra voler ribaltare questa logica.

Il contesto è favorevole. Il mercato delle app di incontri continua a crescere, ma gli utenti mostrano sempre più frustrazione verso il modello tradizionale: troppi match superficiali, troppe conversazioni che si esauriscono dopo pochi messaggi, troppo tempo sprecato. C’è fame di soluzioni diverse, più intelligenti, più efficienti. L’AI potrebbe essere la risposta che tutti cercavano senza saperlo. Come potrebbe funzionare concretamente un’app di incontri basata su voce e intelligenza artificiale? Le possibilità sono molteplici. L’AI potrebbe analizzare non solo cosa diciamo, ma come lo diciamo: tono, ritmo, emozioni traspaiono dalla voce in modi che un testo scritto non può catturare. Potrebbe facilitare conversazioni più naturali, suggerire argomenti in base agli interessi comuni, persino identificare compatibilità psicologiche profonde che sfuggono a questionari standardizzati.

Naturalmente, un’app del genere solleva anche interrogativi importanti. Quanto siamo disposti a condividere con un algoritmo quando si tratta della nostra vita sentimentale? Dove finiscono i dati vocali che condividiamo? L’intelligenza artificiale può davvero comprendere la chimica umana, quella scintilla irrazionale che fa scattare l’attrazione? Sono domande legittime che Overtone dovrà affrontare con trasparenza se vuole conquistare la fiducia degli utenti. Il lancio ufficiale sul mercato non ha ancora una data precisa, ma il fermento è già palpabile. Match Group sta chiaramente puntando forte su questa tecnologia, convinta che l’intelligenza artificiale non sia solo un vezzo tecnologico, ma il futuro stesso degli incontri online. Con Overtone, i fondatori dell’app che ha trasformato il dating in un verbo – “”to swipe”” – vogliono scrivere il prossimo capitolo di questa storia.

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Nato il 19 Dicembre 1992, ha capito subito che il cinema era la sua strada. Dopo essersi laureato in filosofia all'università di Palermo e aver seguito esami, laboratori e corsi sulla critica, la storia del cinema e la scrittura creativa, si è focalizzato sulle sue più grandi passioni: scrivere e la settima arte. Ha scritto per L'occhio del cineasta ed è stato redattore per Cinesblog fino alla sua chiusura. Ora si occupa di news e articoli per ScreenWorld.it, per CinemaSerieTv.it e CultWeb.it