La NASA ha continuato a rilasciare foto del Telescopio spaziale James Webb, tra cui immagini inedite di Giove, portando gli appassionati di spazio in un viaggio virtuale ai confini del cosmo. Mentre la prima serie di scatti diffusi comprendeva uno sguardo ai confini più remoti dell’universo conosciuto, l’agenzia spaziale ha recentemente svelato un’istantanea di qualcosa di molto, molto più vicino: il telescopio spaziale Webb è riuscito infatti a immortalare Giove e la sua luna Europa. Come ci si potrebbe aspettare dal pianeta, l’enorme Grande Macchia Rossa è in primo piano, vorticando attraverso la sua atmosfera e spingendo i venti attraverso il pianeta fino a 400 miglia all’ora.
“Insieme ai primi campi profondi rilasciati in precedenza, queste immagini di Giove dimostrano la portata di osservazione di Webb, che va dalle galassie osservabili più deboli e lontane ai pianeti del nostro ‘cortile cosmico’ che si possono vedere a occhio nudo dal nostro vero giardino“, ha dichiarato lo scienziato Bryan Holler in un post sul blog del sito web della NASA.
“Non potevo credere che vedessimo tutto così chiaramente e quanto fossero luminosi“, ha aggiunto Stefanie Milam, vice scienziato del progetto Webb per la scienza planetaria al Goddard Space Flight Center. “È davvero emozionante pensare alla capacità e all’opportunità che abbiamo di osservare questo tipo di oggetti nel nostro sistema solare“.
Neil Rowlands, scienziato del telescopio Webb, ha dichiarato in un post separato sul blog che i dati e le immagini restituiti da Webb sono di qualità migliore di quanto ci si potesse aspettare. “Quando è stata scattata questa immagine, sono stato entusiasta di vedere chiaramente tutta la struttura dettagliata di queste deboli galassie. Considerando ciò che ora sappiamo essere possibile con immagini profonde a banda larga, forse tali immagini, scattate in parallelo con altre osservazioni ove possibile, potrebbero rivelarsi scientificamente utili in futuro“.
Ma a che velocità può muoversi un oggetto ed essere comunque tracciato da Webb? Si tratta di una domanda importante per gli scienziati che studiano asteroidi e comete. Durante la messa in funzione, Webb ha infatti utilizzato un asteroide chiamato 6481 Tenzing, situato nella fascia degli asteroidi tra Marte e Giove, per iniziare i test di inseguimento di un bersaglio in movimento con un “limite di velocità”.
Webb è stato progettato con il requisito di tracciare oggetti che si muovono alla stessa velocità di Marte, che ha una velocità massima di 30 milliarcsecondi al secondo. Durante la messa in funzione, il team di Webb ha condotto osservazioni di vari asteroidi, che sono apparsi come dei “puntini”, proprio perché tutti estremamente piccoli. Il team ha dimostrato che Webb è ancora in grado di ottenere dati preziosi con tutti gli strumenti scientifici per oggetti che si muovono fino a 67 milliarcsecondi al secondo, ovvero più del doppio della linea di base prevista – come fotografare una tartaruga che striscia quando ci si trova a un chilometro di distanza. “Tutto ha funzionato alla perfezione“, hanno dichiarato gli scienziati.