Nel panorama sempre più competitivo degli elettrodomestici da cucina, Euronics ha deciso di giocare una carta strategica che potrebbe ridefinire le regole del mercato. Il colosso della distribuzione elettronica ha infatti lanciato Higo, una linea private label di piccoli elettrodomestici che promette di scardinare l’equazione tradizionale tra prezzo e qualità. Ma non si tratta dell’ennesimo marchio economico destinato a riempire gli scaffali con prodotti mediocri, invece Higo si presenta con un posizionamento preciso e ambizioso, riassunto in uno slogan che suona quasi provocatorio: “Prezzo inferiore, qualità superiore“.

Il retailer ha scelto di concentrarsi sui piccoli elettrodomestici da cucina, un segmento dove i margini dei grandi marchi tradizionali sono storicamente elevati e dove il consumatore è spesso disposto a pagare un premium per nomi consolidati. La gamma Higo copre due macro-aree fondamentali: la preparazione degli ingredienti e la cottura di piatti e portate. Si parla quindi di frullatori, mixer, tritacarne, ma anche friggitrici ad aria, piastre di cottura e altri dispositivi che negli ultimi anni sono diventati protagonisti delle cucine domestiche. Quello che distingue Higo dalla massa di marchi generici non è solo il prezzo contenuto, ma un approccio che punta su tre pilastri: design ricercato, prestazioni elevate e una garanzia estesa a 36 mesi. Quest’ultimo elemento è particolarmente significativo. In un mercato dove lo standard è di 24 mesi, offrire un anno aggiuntivo di copertura non è solo un messaggio di marketing, ma un segnale concreto di fiducia nella durabilità dei prodotti. Per il consumatore, significa maggiore tranquillità e un calcolo del rapporto qualità-prezzo che si estende nel tempo.

Pubblicità Higo di Euronics
Pubblicità Higo di Euronics, fonte; Euronics

Ma come riesce Euronics a mantenere prezzi competitivi senza sacrificare la qualità? La risposta sta nella natura stessa delle private label. Eliminando gli intermediari, controllando direttamente la filiera produttiva e riducendo i costi di marketing che i grandi marchi devono sostenere per mantenere la loro immagine, un retailer può offrire prodotti con specifiche tecniche comparabili a prezzi sensibilmente inferiori. È una strategia già collaudata nel mondo della grande distribuzione alimentare, dove le marche del distributore hanno conquistato quote di mercato significative proprio grazie a questo meccanismo. Higo si inserisce, quindi, in questo solco, ma con un’attenzione particolare al design e all’esperienza utente. Il sito ufficiale del marchio parla di prodotti “progettati per semplificare e rendere confortevole ogni esperienza culinaria“, un linguaggio che tradisce l’ambizione di non essere percepiti come un’alternativa economica, ma come una scelta intelligente. La filosofia dichiarata si basa su “innovazione e qualità“, con prodotti pensati per durare nel tempo e accompagnare l’utente in cucina per anni.

Euronics, può contare su una rete distributiva capillare e su una reputazione consolidata nel settore dell’elettronica di consumo. Lanciare una private label non è solo un modo per aumentare i margini, ma anche per fidelizzare il cliente, creando un legame diretto tra il punto vendita e il prodotto acquistato. Se l’esperienza con Higo sarà positiva, il consumatore tornerà da Euronics non solo per acquistare altri piccoli elettrodomestici, ma potenzialmente per qualsiasi esigenza tecnologica. Naturalmente, le sfide non mancano. Il mercato è affollato, i grandi marchi non staranno a guardare e la percezione del consumatore verso le private label, pur in miglioramento, non è sempre immediata. Sarà fondamentale che i prodotti Higo mantengano le promesse, soprattutto in termini di affidabilità e assistenza. Non a caso, il brand punta molto sul servizio post-vendita, dichiarando un’assistenza “rapida ed efficace, dedicata a chi sceglie Higo“.

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Nato il 19 Dicembre 1992, ha capito subito che il cinema era la sua strada. Dopo essersi laureato in filosofia all'università di Palermo e aver seguito esami, laboratori e corsi sulla critica, la storia del cinema e la scrittura creativa, si è focalizzato sulle sue più grandi passioni: scrivere e la settima arte. Ha scritto per L'occhio del cineasta ed è stato redattore per Cinesblog fino alla sua chiusura. Ora si occupa di news e articoli per ScreenWorld.it, per CinemaSerieTv.it e CultWeb.it