Quante volte ti sei ritrovato in videochiamata con un’immagine sgranata, sfocata, quasi ridicola se paragonata alla nitidezza che il tuo smartphone riesce a catturare con naturalezza? La webcam integrata nel tuo portatile, quella che usi ogni giorno per meeting e call con amici, è probabilmente ferma a standard di qualità che farebbero arrossire anche una fotocamera del 2015. Nel frattempo, lo smartphone che tieni in tasca monta sensori da 48, 64 o addirittura 108 megapixel, con stabilizzazione ottica e imaging computazionale che farebbero impallidire dispositivi professionali di pochi anni fa.

Microsoft ha finalmente deciso di colmare questo divario assurdo. Con gli ultimi aggiornamenti di Windows 11, il sistema operativo introduce una funzione nativa destinata a rivoluzionare il modo in cui gestiamo videochiamate e streaming: la possibilità di usare la fotocamera dello smartphone come webcam ufficiale del PC, senza bisogno di app di terze parti, driver fantasma o configurazioni da smanettone. Tutto integrato, tutto semplice, tutto gratuito. Per anni, chi voleva sfruttare la qualità superiore della fotocamera mobile doveva affidarsi a soluzioni esterne come DroidCam, iVCam o EpocCam. App che funzionavano, certo, ma che richiedevano installazioni multiple, attivazione delle Opzioni sviluppatore Android, debug USB e una pazienza che non tutti possiedono. Il risultato era spesso instabile, con lag, disconnessioni improvvise e compatibilità ballerina tra versioni di sistema operativo e modelli di telefono. Una scommessa, insomma, più che una soluzione affidabile.

PC lento in avvio
Un PC lento è un problema quotidiano – screenworld.it

Ora Windows 11, con l’aggiornamento 24H2, cambia le carte in tavola. La nuova funzione Connected Camera permette di collegare lo smartphone al PC e utilizzarlo come sorgente video principale, senza alcun software aggiuntivo. Il merito è dell’integrazione sempre più profonda tra l’app Collegamento al telefono su Windows e l’app Collegamento a Windows disponibile sia per Android che per iOS. Queste due applicazioni, che negli ultimi mesi hanno guadagnato sempre più spazio nell’ecosistema Microsoft, comunicano via Bluetooth e Wi-Fi per creare un ponte trasparente tra i due dispositivi. La configurazione è sorprendentemente semplice. Tutto parte dall’accoppiamento Bluetooth tra smartphone e PC: l’app Collegamento al telefono guida passo dopo passo l’utente attraverso la procedura, che richiede pochi minuti. Una volta completata, il nome del dispositivo mobile compare sia nell’applicazione che nella Mobile Sidebar, quella barra laterale che appare accanto al menu Start di Windows 11 e che consente di gestire notifiche, messaggi e chiamate direttamente dal computer.

A questo punto, basta premere Windows+I per aprire le Impostazioni, selezionare Bluetooth e dispositivi nella colonna di sinistra, poi Videocamere. Qui comparirà il nome dello smartphone configurato come Fotocamera virtuale di Windows. Cliccando su questa voce, si ottiene immediatamente un’anteprima di ciò che la fotocamera del telefono sta inquadrando. È possibile intervenire sulle impostazioni avanzate: rotazione dell’immagine, risoluzione preferita, possibilità di condividere il flusso video con più applicazioni contemporaneamente. Sul telefono, nel frattempo, appare una notifica che invita a toccare per avviare lo streaming. Una volta attivato, lo smartphone mostra una schermata a sfondo nero con controlli essenziali: switch tra fotocamera anteriore e posteriore, pausa temporanea del flusso, e rilevamento automatico dell’orientamento. Che tu tenga il telefono in verticale o in orizzontale, l’immagine si adatta in tempo reale senza bisogno di interventi manuali.

Un uomo usa il pc
Un uomo usa il pc – Depositphotos

La fotocamera virtuale diventa immediatamente disponibile in qualsiasi applicazione o servizio web che utilizzi una webcam. Google Meet, Zoom, Microsoft Teams, Discord, OBS Studio: tutti riconoscono il nuovo dispositivo video come se fosse una webcam fisica collegata via USB. La differenza? La qualità dell’immagine è su un altro pianeta. Colori più vividi, dettagli nitidi anche in condizioni di scarsa illuminazione, messa a fuoco precisa e quella profondità di campo che solo i sensori fotografici moderni sanno regalare. I vantaggi sono immediati e tangibili. Innanzitutto, la qualità: gli smartphone odierni integrano tecnologie che solo pochi anni fa erano riservate a fotocamere professionali. Sensori grandi, aperture luminose, elaborazione software avanzata che bilancia esposizione e contrasto in tempo reale. Tutto questo si traduce in un’immagine da videochiamata che finalmente ti rappresenta per quello che sei, senza quella patina grigiastra e sfocata tipica delle webcam economiche.

Poi c’è la versatilità. Puoi scegliere se usare la fotocamera frontale, quella che usi per i selfie, o quella posteriore, che è generalmente di qualità ancora superiore. Quest’ultima opzione è particolarmente utile per chi fa streaming, tutorial o presentazioni: permette di inquadrare oggetti, documenti, strumenti musicali o qualsiasi cosa tu voglia mostrare con una definizione che nessuna webcam consumer può offrire. Non dimentichiamo il risparmio economico. Una webcam esterna di buona qualità, con risoluzione 1080p o superiore e microfono decente, può costare tra i 50 e i 150 euro. Soluzioni professionali, quelle che streamer e content creator usano quotidianamente, possono superare i 200 euro. Con questa funzione nativa di Windows 11, sfrutti un dispositivo che già possiedi, senza spendere un centesimo aggiuntivo.

Smartphone o PC, questi antivirus ti proteggeranno dalle insidie – screenworld.it

La soluzione è completamente integrata nel sistema operativo, il che significa stabilità, aggiornamenti automatici e nessun rischio di incompatibilità futura. Non ci sono licenze Pro da acquistare, abbonamenti nascosti o limitazioni artificiose. Microsoft ha scelto di offrire questa funzionalità a tutti gli utenti di Windows 11 aggiornati alla versione 24H2, senza distinzioni. Dal punto di vista tecnico, il flusso video viene gestito tramite Wi-Fi, mentre il Bluetooth serve principalmente per l’accoppiamento iniziale e la gestione dei comandi. Entrambi i dispositivi devono essere sulla stessa rete locale, condizione che garantisce bassa latenza e stabilità del collegamento. Il sistema supporta anche gli effetti Windows Studio, quelli che sfocano lo sfondo o applicano filtri in tempo reale, estendendo alla fotocamera virtuale tutte le funzionalità che normalmente useresti con una webcam fisica.

Durante i test condotti da diverse testate specializzate, sono emersi alcuni aspetti da considerare. La risoluzione massima del flusso video, almeno nelle prime implementazioni, sembra attestarsi sui 720p su alcuni laptop, anche quando la webcam nativa supporta il 1080p. Microsoft è già al lavoro per ottimizzare questo aspetto, e gli aggiornamenti futuri dovrebbero sbloccare risoluzioni superiori sfruttando appieno le capacità hardware degli smartphone moderni. Un altro dettaglio importante: la funzione Connected Camera richiede Android 8.0 o versioni successive per i dispositivi Google, mentre per iPhone è necessario iOS con l’app Collegamento a Windows installata. La compatibilità è ampia, ma non universale: telefoni molto datati o con versioni personalizzate di Android troppo vecchie potrebbero non supportare pienamente la funzionalità.

"È il miglior smartphone al mondo" secondo gli esperti
Anche il prezzo è concorrenziale – screenworld.it

Durante l’utilizzo, lo smartphone consuma batteria in modo significativo, dato che deve mantenere attivi sia il sensore fotografico che la connessione Wi-Fi continua. È consigliabile tenere il telefono collegato all’alimentazione durante sessioni prolungate, soprattutto se usi la fotocamera posteriore con risoluzione elevata. Un supporto per smartphone, anche improvvisato, può fare la differenza in termini di stabilità dell’inquadratura e comodità generale. La funzione si inserisce in un panorama più ampio di integrazione tra PC e smartphone che Microsoft sta costruendo da anni. Dopo Apple con Continuity Camera, che permette di usare l’iPhone come webcam per Mac, e dopo Android 14 che ha introdotto primitive simili, Windows 11 colma finalmente un vuoto che gli utenti lamentavano da tempo. La differenza rispetto alle soluzioni della concorrenza? La semplicità d’uso e l’assenza totale di costi nascosti o ecosistemi chiusi.

Condividi.

Diplomata alla Scuola Internazionale di Comics di Napoli - corso di sceneggiatura -, è impegnata in progetti di scrittura creativa e recensioni. Cresciuta con la consapevolezza che “All work and no play makes Jack a dull boy”. Paladina dello Sturm und Drang. Adepta del Lato Oscuro della Forza.