WhatsApp si prepara a rivoluzionare il modo in cui comunichiamo nei gruppi, introducendo una funzione che molti attendevano da tempo: la possibilità di menzionare tutti i membri con un solo tag. Ma c’è un colpo di scena. La nuova menzione @tutti, non sarà accessibile a tutti allo stesso modo. La piattaforma ha infatti deciso di introdurre regole differenziate in base alla dimensione del gruppo, riservando questa potente funzionalità agli amministratori quando i partecipanti superano una certa soglia.
L’obiettivo della menzione @tutti è permettere di notificare istantaneamente tutti i membri di un gruppo con un singolo comando, eliminando la necessità di taggare manualmente ogni singolo partecipante. Una soluzione ideale per aggiornamenti urgenti, reminder di eventi o annunci importanti che non possono permettersi di essere ignorati. In scenari come gruppi di lavoro, coordinamento familiare o comunità di studio, questa funzionalità promette di trasformare la velocità e l’efficacia della comunicazione.

Ma WhatsApp ha imparato la lezione dai social network e dalle piattaforme collaborative dove notifiche di massa sono spesso diventate fonte di frustrazione. Ecco perché l’azienda ha deciso di implementare un sistema a due velocità. Nei gruppi più piccoli, ogni membro avrà piena libertà di utilizzare la menzione @tutti. Questo approccio democratico si basa sul presupposto che in comunità ristrette la collaborazione è più importante del controllo, e che il rischio di abusi è naturalmente limitato dalla dimensione ridotta del gruppo.
La situazione cambia radicalmente quando il numero di partecipanti cresce. WhatsApp ha fissato la soglia a 32 membri: superato questo limite, solo gli amministratori del gruppo potranno utilizzare la menzione @tutti. Una scelta che potrebbe sembrare restrittiva, ma che risponde a una logica precisa. In gruppi con decine o centinaia di partecipanti, la possibilità per chiunque di inviare notifiche a tutti si trasformerebbe rapidamente in un incubo. Immaginate un gruppo aziendale con 200 dipendenti dove ognuno può taggare tutti: il risultato sarebbe un’esplosione di notifiche che renderebbe impossibile distinguere i messaggi davvero urgenti dal rumore di fondo. Per chi partecipa al programma beta e desidera testare in anteprima queste novità, l’attesa continua. Gli sviluppi futuri verranno comunicati attraverso i canali ufficiali e i portali specializzati che monitorano costantemente le versioni di test. Nel frattempo, gli utenti possono prepararsi a un cambiamento che, seppur apparentemente semplice, ha il potenziale di modificare significativamente le dinamiche comunicative in milioni di gruppi in tutto il mondo.