Succession è una serie che ama farsi attendere. Era successo già con la lunga pausa di quasi due anni tra la seconda e la terza stagione; ed anche ora, per questo quarto ed ultimo ciclo di episodi, abbiamo dovuto aspettare quasi un anno e mezzo. Ma a quella che è in assoluto una delle migliori serie degli ultimi anni – come dimostrano i 13 Emmy, su 48 nomination, vinti dal 2018 – si perdona davvero tutto, perché l’attesa finora è sempre stata ripagata. E qualcosa ci dice che anche questa stagione 4 non ci deluderà affatto, anche se ha il difficile compito di chiudere in modo soddisfacente una serie che, in realtà, non vorremmo finisse mai.
L’inizio della fine
Il primo episodio della stagione 4 – l’unico che abbiamo avuto modo di vedere in anteprima, prima della messa in onda ufficiale su Sky e NowTV a partire dal prossimo 3 aprile – conferma la qualità stratosferica della serie cult creata da Jesse Armstrong e introduce quello che sarà il tema di questo esplosivo finale: una vera e propria resa dei conti. Tra Logan Roy e i suoi figli, certo; ma anche tra i “ragazzi” stessi, adesso uniti contro il padre e l’ex azienda di famiglia, ma chissà ancora per quanto. Perché ricordiamo tutti come era iniziato Succession: un compleanno del patriarca della famiglia finito in ospedale e un erede, la “successione” del titolo, da trovare. In questi anni le cose sono cambiate e il tema centrale è stato spesso deviato, ma è sempre lì che si sarebbe dovuti tornare. Lo sappiamo noi spettatori e lo sanno anche i protagonisti dello show.
Ed è quindi particolarmente significativo che gran parte di questo primo episodio sia ambientato proprio lì, in quell’appartamento newyorchese dove tutto era iniziato e dove ora Logan è circondato da tantissima gente ma è fondamentalmente solo. Perché tre dei suoi figli sono da tutt’altra parte del mondo a complottare contro di lui, pronti a prendersi la loro rivincita. E il resto della sua famiglia e del suo entourage pensa a sfruttarlo come può – come nel caso di Connor che continua a spendere soldi in una campagna elettorale senza senso – o è semplicemente troppo terrorizzato per potergli dire la verità, per poter fermare questa lotta interna che molto probabilmente non vedrà nessun vero vincitore.
Non c’è spazio per i sentimenti
Succession da sempre ci ha abituato ad un mondo brutale, senza scrupoli, in cui i soldi e il potere contano più di qualsiasi cosa, anche della famiglia o dell’amore. Alla fine della terza stagione abbiamo visto come Tom aveva tradito la fiducia della moglie, schierandosi apertamente con il suocero. In questo primo episodio della quarta stagione vediamo le conseguenze di questo tradimento, sia dal punto di vista del business ma anche da quello personale.
Ma vediamo anche come l’amore che Tom ha sempre avuto per Shiv non solo non sia mai realmente sparito, ma gli impedisca di considerare la moglie come una nemica: cerca il suo affetto, il suo tocco, e soprattutto prova a parlarle, in più di un’occasione, finendo perfino con l’aiutarla, inconsapevolmente e inconsciamente, contro i suoi stessi interessi. Dal canto suo, Shiv, degna figlio di suo padre, sembra non farsi troppi problemi a liberarsi definitivamente del marito annunciando un imminente divorzio ai partner d’affari ancora prima che a Tom stesso. Perché per un Roy il business viene sempre prima di qualsiasi cosa, certamente molto prima di un matrimonio da salvare.
È proprio Shiv il fulcro di questo primo episodio: ormai libera di spiegare le sue ali, la donna si conferma sempre più leader e mette spesso in ombra i due fratelli quando si tratta di prendere decisioni. Uno sbilanciamento importante che confermerebbe quella che è sempre stata l’intuizione del padre, che vedeva probabilmente in lei l’erede ideale. Ma sarà davvero così? Dopo le prime esplosive stagioni Kendall sembra essere un po’ sottotono e vittima degli ultimi eventi e dei continui tradimenti e rovesciamenti di fronte, ma sappiamo anche che il più ribelle tra i figli, anche perché quello che più di tutti ha subito il “trattamento Logan”, è proprio lui.
Roman invece continua ad essere quello più in difficoltà quando si tratta di sfidare il padre, ma in questa quarta stagione, aiutato dalla presenza dei fratelli, qualcosa sta già cambiando e chissà che non possa essere lui la sorpresa di questi episodi finali. Una cosa però è certa: la sua parlantina e le sue battute fulminee sono una delle cose che più ci mancavano di questa serie. E tutti i tre attori – Jeremy Strong, Kieran Culkin e Sarah Snook – ancora una volta si confermano a dir poco eccezionali, gli unici in grado di non scomparire davanti ad un vero e proprio gigante.
La scelta di Logan
Veniamo quindi a lui, a quel personaggio immenso che è il cuore pulsante della serie e quell’attore gigantesco che è Brian Cox. Come già detto, il personaggio di Logan è uscito vincitore anche da quel finale di stagione 3 che aveva visto per la prima volta i figli unirsi contro di lui. La sua Waystar Royco è sull’orlo di un’importantissima vendita (a Lukas Matsson, il personaggio interpretato da Alexander Skarsgård che tornerà nei prossimi episodi) che cambierà per sempre la sua famiglia, ma il peso di questa battaglia comincia a farsi sentire sempre di più. Quello di Logan è un personaggio forte, a tratti anche crudele, ma che nasconde molte fragilità.
La malinconia e la rabbia accompagnano questo suo nuovo compleanno: il primo senza tre dei suoi figli, ma anche il primo in cui non sembra più avere alcuna certezza sul suo futuro. Ma è soprattutto la frustrazione che emerge alla fine del primo episodio, rivolta ovviamente ai tre “traditori”, l’emozione nuova con cui dovrà fare i conti e che probabilmente segnerà in modo importante questi ultimi episodi di una serie che ci ha regalato alcuni dei momenti più belli e intensi dell’ultimo lustro seriale. È proprio per questo che ci aspettiamo grandi cose da questo Succession 4: perché se è vero che Logan Roy non si accontenta mai, noi abbiamo imparato la lezione già da tempo.