L’agente speciale Dale Cooper spera di non rivedere Laura Palmer tra 25 anni. Kyle MacLachlan ha chiarito che non vuole che qualcuno (purché non si tratti di David Lynch e della sua scuderia di collaboratori) riporti gli spettatori nella misteriosa cittadina di taglialegna.
Mentre appariva a Canneseries per promuovere il suo ruolo in Fallout, è stato chiesto da Deadline al collaboratore di lunga data del regista della possibilità di un reboot della serie cult Twin Peaks. “Non penso che vorrei vederlo e neanche che qualcuno dovrebbe provare a farlo“, ha dichiarato, spiegando che pensa già che troppi show siano stati rimaneggiati. “Tu dici ‘Non toccatelo!’, ma loro lo fanno, non possono evitare di rimettere le mani in pasta. Quello è il problema“.
MacLachlan ha continuato a riflettere sull’improbabile successo dello show quando è stato presentato per la prima volta nel 1990, spiegando che il surrealismo di Lynch e il suo formato serializzato senza precedenti hanno portato molti membri del cast a credere che sarebbe stato rapidamente cancellato. “[Tutto il cast] ha riconosciuto quanto fosse strano ‘Twin Peaks’“, ha detto. “Non immaginavamo che sarebbe riuscito a superare il ‘one and done’ e abbiamo pensato che potesse diventare lo show della settimana, ma ci siamo detti che avremmo dovuto farne parte perché si trattava di David Lynch“.
Anche se l’attore ha affermato di essere contro un reboot della serie, in una conversazione del 2020 con IndieWire ha rifiutato di escludere un suo ipotetico ritorno nel personaggio di Dale Cooper. Tuttavia, ha dato una risposta schietta quando gli è stato domandato se sapesse qualcosa sui piani futuri per il progetto. Le sue parole sono state: “Questo è nella mente di David Lynch, dove rimarrà nascosto“. Sebbene l’interprete sia stato una presenza regolare nella filmografia del regista di Missoula da quando ha interpretato Paul Atreides in Dune, nel 1984, una volta, ha detto all’AV Club che non pretende di comprendere il criptico lavoro dell’autore più di quanto non facciano i suoi fan.
“Non esigo di capire molto di quello che fa David“, ha spiegato nel 2022. E ancora: “Ma riconosco di essere il canale attraverso i suoi mondi e questa è una sfida, mi sento a mio agio nell’affrontarla. C’è la certezza di comprendere cosa è necessario che io faccia con lui“, ha continuato. “E penso che, a volte (e credo sia una prerogativa di Hollywood), ci sia un modello che ti segna, quando ti identifichi con una certa questione, e puoi scegliere di rinforzare quel modello o provare a riformularlo. Vorresti scioglierlo e ricominciare da capo. Io continuavo a tornarci sopra“.