The Mandalorian è considerato uno dei migliori progetti legati a Star Wars che la Disney abbia prodotto da quando ha acquisito Lucasfilm nel 2012. In molti hanno aprezzato la narrazione e la fattura dello show diretto da Jon Favreau, ma il clou del lavoro, per il reparto di effetti speciali, ha coinciso con la visita del regista James Cameron sul set.
In un’intervista con Vanity Fair, il capo del dipartimento Industrial Light and Magic Richard Bluff ha parlato della difficoltà di progettare effetti speciali convincenti mantenendosi nei limiti di busget della serie. Alla fine ha optato per una tecnologia chiamata The Volume, che ha permesso al team di ricreare digitalmente le ambientazioni del mondo reale su sfondi virtuali. Il risultato è stato che i mandaloriani potevano essere filmati mentre correvano in luoghi che il team aveva esplorato senza mai dover lasciare un palcoscenico.
La tecnologia era promettente, ma il team non era ancora sicuro di averla eseguita correttamente. Il nervosismo è poi aumentato quando un regista leggendario ha visitato il set.
“James Cameron è venuto a trovarci”, ha detto Bluff. “Era nella porta accanto a lavorare ai sequel di Avatar nel suo serbatoio d’acqua. Jon Favreau ci aveva chiesto di mostrare sui monitor il test che avevamo girato all’inizio della giornata”.
James Cameron è una delle principali autorità di Hollywood in materia di effetti speciali, avendo lanciato la sua carriera con film visivamente rivoluzionati come Terminator 2 – Il giorno del giudizio e Aliens prima di aprire la strada alla tecnologia di motion capture con Avatar. L’atteso sequel del film, Avatar: La via dell’acqua, è stato ritardato di anni perché Cameron ha dovuto sviluppare una nuova tecnologia per filmare scene di motion capture sott’acqua.
Quindi, quando ha dato un’occhiata al filmato di The Mandalorian di ILM, il team era comprensibilmente nervoso. Ma gli hanno mostrato una scena e tutti hanno tirato un sospiro di sollievo quando a Cameron è piaciuto quello che ha visto.
“Ricordo distintamente Jim che si toglieva gli occhiali e si avvicinava per guardare la qualità dell’immagine e quanto fosse convincente”, ha detto Bluff. “Penso che, per tutti, quel pomeriggio sia stato il momento più felice perché stava funzionando.”