Monsters è la serie antologica true crime creata da Ryan Murphy (reduce dall’enorme successo della stagione dedicata a Jeffrey Dahamer), in arrivo il 19 settembre su Netflix. Il nuovo capitolo, di cui è stato pubblicato un primo trailer, è incentrato sulla vera storia dei fratelli Menendez.
Il trailer ufficiale della seconda stagione di Monsters, oltre ad annunciarci l’attesa data d’uscita, ci mostra il titolo, Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story. A un primo sguardo, ci viene presentata una famiglia dell’alta società americana durante una classica foto familiare. La madre si dice preoccupata per il futuro dei figli perché trova che si comportino in modo particolarmente strano e non riesce a spiegarsene il motivo. Il padre risponde che non c’è bisogno di preoccuparsi e che troverà il modo di sistemare le cose. Il trailer termina con un abbraccio dei fratelli Lyle ed Erik Menendez (interpretati rispettivamente da Nicholas Alexander Chavez e Cooper Koch) che si confortano a vicenda, dopo aver ucciso i genitori Josè e Mary (Javier Bardem e Chloë Sevigny.
La storia dei fratelli Menendez è controversa, in quanto il movente dell’omicidio non è mai stato confermato. I due, che all’epoca del crimine avevano rispettivamente 19 e 16 anni, hanno confessato l’omicidio di entrambi i genitori avvenuto nel 1989. Inizialmente, riuscirono a sfuggire alle indagini, finché l’amante dello psicologo di Erik confessò alla polizia quanto aveva scoperto dal medico. I due vennero, quindi, immediatamente arrestati e il processo divenne un caso mediatico. Il pubblico entrò in empatia con i Menedez, che dichiararono di aver commesso il crimine dopo un’infanzia di abusi sessuali e violenza domestica. Non ci furono abbastanza prove che dimostrassero la difesa personale dei fratelli ed entrambi vennero condannati all’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata, pena che stanno tutt’ora scontando, insieme, nella prigione statale di Mule Creek.
La prima stagione della serie di Ryan Murphy, incentrata su Jeffrey Dahmer, ottenne un successo virale su ogni social, diventando una delle serie tv più seguite di Netflix, ma ricevette tanti buoni riscontri quante furono le critiche, causate dall’empatia che il pubblico ebbe per l’assassino interpretato da Evan Peters. In rete, così come ai tempi del vero processo, si formarono delle fazioni che non credevano alla colpevolezza di Dahmer. Iniziarono, inoltre, a circolare le fotografie che lo stesso serial killer scattava alle sue vittime ed Evan Peters dichiarò che si sarebbe preso una pausa dalla recitazione.
Nonostante le critiche ricevute, l’ottima riuscita della serie portò a un rinnovo immediato per due stagioni. La difficoltà principale di questo capitolo sarà raccontare, con la giusta sensibilità, le vicende di due persone che sono ancora vive e condannate all’ergastolo per ciò che hanno commesso. Attualmente, non ci sono notizie su una loro collaborazione al progetto e i diretti interessati non hanno rilasciato alcuna intervista al riguardo.