Mindhunter 3 non si farà, la conferma arriva da David Fincher che mette fine alle speculazioni sul ritorno di una delle serie più amate e attese di Netflix. Il serial poliziesco ha avuto due stagioni di successo e Fincher ha lasciato intendere in passato che la decisione di cancellare la serie è stata presa da lui per dedicarsi ad altri progetti, ma potrebbe non essere così. Il regista infatti si dice soddisfatto del suo lavoro ma Netflix ha voluto chiudere la serie perché non era remunerativa.
Durante una intervista per Le Journal du Dimanche: “Sono molto orgoglioso delle prime due stagioni. Ma è uno show molto costoso e, agli occhi di Netflix, non abbiamo attirato abbastanza pubblico da giustificare l’investimento. Non li biasimo, hanno corso dei rischi per far decollare la serie, mi hanno dato i mezzi per realizzare Mank [il suo film in bianco e nero sulla Hollywood degli anni ’30] nel modo in cui volevo e mi hanno permesso di avventurarmi su nuove strade con The Killer. È un’occasione per lavorare con persone capaci di osare. Il giorno in cui i nostri desideri non saranno più gli stessi, dovremo essere onesti e separarci.”
La prima stagione di Mindhunter ha seguito i personaggi interpretati da Jonathan Groff e Holt McCallany nel tentativo di creare un’unità comportamentale per l’FBI. La seconda stagione mostrava la coppia indagare sui famigerati omicidi di bambini di Atlanta del 1979-81, mentre si ventilava l’apparizione di Dennis Rader, alias il BTK Killer. I crimini di Rader sarebbero stati il fulcro della terza stagione. Il regista ha un lungo rapporto con Netflix, iniziato con il suo lavoro su House of Cards, poi ha lavorato con lo streamer per realizzare Mank e ora sta realizzando The Killer – che arriverà su Netflix il 10 novembre. La serie avrà come protagonisti Michael Fassbender e Tilda Swinton e nel pieno stile di Mindhunter racconterà di crimini e misteri.