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    La ragazza più fortunata del mondo, la storia vera raccontata dall’autrice

    La ragazza più fortunata del mondo è basato su una storia vera: ecco cosa dice la scrittrice della pellicola tratta dal suo libro
    Patrizio MarinoDi Patrizio Marino11 Ottobre 20223 min lettura
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    La ragazza più fortunata del mondo
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    La ragazza più fortunata del mondo racconta la storia vera della scrittrice Jessica Knoll. La pellicola con Mila Kunis, disponibile su Netflix dal 7 ottobre, è al numero uno della classifica dei film più visti sulla piattaforma streaming. Ecco quello che ha detto la scrittrice sulla storia del film diretto da Mike Barker.

    La ragazza più fortunata del mondo, il romanzo di Jessica Knoll del 2015, è incentrato su Ani FaNelli direttrice di una rivista e arrampicatrice sociale determinata a liberarsi dal suo oscuro passato. Ani da adolescente ha subito uno stupro di gruppo. Quando il libro è uscito la scrittrice ha dichiarato che si trattava di un’opera di pura finzione, solo più tardi ha rivelato di aver subito la stessa esperienza della protagonista del suo libro, esperienza che ha raccontato in un saggio scritto in prima persona.

    Il personaggio di Ani nel film è interpretato da Mila Kunis, la Knoll, che ha scritto la sceneggiatura del film, ha detto che rivedersi sullo schermo mette a nudo alcuni aspetti di quel periodo. Nell’intervista a Baazar, Jessica Knoll ha rivelato: “Quando scrivevo la sceneggiatura e rivedevo l’ossessione di Ani per il cibo, l’allenamento, la linea pensavo ‘Non posso credere di essere stata così‘”. La scrittrice ora è più serena e, ripercorrendo quei momenti, attraverso il film, capisce quanto sia stata male. “Quando vedo Ani sullo schermo e vedo che si preoccupa di come appare, di quanto mangia e cerca di nasconderlo alle persone, che è anche qualcosa che facevo io, sono veramente colpita da quanto stavo soffrendo in quel periodo della mia vita”

    In quei momenti difficili, la scrittrice ha trovato una via di fuga nelle riviste di moda: “Ero ossessionata dalle riviste. Avevo tutte le riviste, avevo Jane, avevo Allure, avevo Cosmo. Le avevo tutte. Penso di avere ancora tantissime vecchie copie a casa dei miei genitori. In quanto persona che soffriva, le riviste erano per me un’evasione. Ho adorato leggere di quelle donne in carriera e delle loro vite” – ha raccontato  la scrittrice – “Le riviste mi hanno permesso di immaginarmi una vita in cui ero potente, rispettata e intelligente. Una vita diversa da quella che avevo al liceo“.

    Parlando delle riprese del film, Jessica Knoll racconta un gustoso aneddoto: “Abbiamo girato in parte a Toronto e in parte a New York. Una volta arrivati ​​a New York, ho capito quanto fosse speciale essere stata a Toronto. A New York intorno a Mila Kunisc’erano moltissimi paparazzi, tanto che non poteva andare da nessuna parte, cosa che non mi aspettavo. A Toronto, invece, siamo andati a cena fuori, a prenderci da bere e uscire come colleghe“.

    Alcune scene del film sono state tratte dalla vita reale, in particolare, la scena della metropolitana, dove Ani si trova di fronte a delle donne che hanno letto il suo libro. “Alcune delle cose che queste ragazze dicono, sono estratte da tutti i vari messaggi che ho ricevuto dalle donne il giorno in cui è uscito il mio romanzo“, racconta la scrittrice.

    “Nel film abbiamo voluto superare l’idea che la storia riguardasse solo Ani, la sua esperienza e come l’ha influenzata. Volevamo dimostrare che era qualcosa di più importante, che coinvolgeva più persone“, ha detto Jessica. La Knoll ha paragonato il suo libro al film Il club delle prime mogli. Nel film le protagoniste, dopo aver ottenuto la loro vendetta, aprono il centro in onore della loro amica morta,  lei, con il suo romanzo, e il film, ha aiutato altre donne che si sono trovate nella sua condizione. “Solo ora ho capito quanto fosse potente quello che stavamo facendo“, ha concluso Jessica Knoll.

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