A detta degli autori del documentario su Armie Hammer, House of Hammer vuole mettere in luce i segnali di una relazione tossica. I registi Elli Hakami e Julian P. Hobbs hanno dichiarato a Variety che sperano che la serie, attualmente su discovery+ contribuisca a educare gli spettatori sulla definizione di consenso.
La Talos Films, la società di produzione di House of Hammer, voleva andare oltre le notizie di copertina che avevano etichettato l’attore come cannibale, e sperava di dare voce alle donne vittime. “Penso che l’obiettivo della serie sia quello di informare le persone sui segnali di pericolo. Con ogni progetto che realizziamo, speriamo di catturare quel momento di zeitgeist, ma con questo, in particolare, penso che abbiamo l’opportunità di contribuire in modo significativo a quelle conversazioni culturali sulle relazioni tossiche, sull’abuso istituzionale di potere e privilegio e sulle complessità intorno al significato di consenso”, dice Jason Sarlanis, presidente dei contenuti polizieschi e investigativi per Warner Bros. Discovery. “Questa è una delle grandi cose che ci auguriamo che questo documentario faccia per portare questa conversazione in primo piano”.
I registi affermano che le donne che si sono fatte avanti hanno descritto Armie Hammer come fosse una sorta di principe azzurro in pubblico. In realtà, l’attore era un “personaggio molto più oscuro. Quasi come un personaggio che avrebbe interpretato nei film; solo che la realtà non è un film. Questa è la narrazione di ciò che è accaduto in quegli spazi privati durante quegli incontri”. Il regista continua: “Non siamo qui per emettere un giudizio legale – piuttosto, pensiamo che tutto questo debba essere mostrato al pubblico, e credo che il pubblico deciderà se questo tipo di comportamento è accettabile in qualsiasi forma”.
All’inizio del 2021, il mondo di Armie Hammer ha iniziato a disfarsi. L’attore dalla vita apparentemente perfetta aveva da poco annunciato il divorzio dalla moglie, con la quale condivide due figli, e poi i post esplosivi sui social media riguardanti le sue inclinazioni sessuali hanno scatenato una tempesta mediatica. Armie Hammer è stato rapidamente escluso da una serie di progetti e mollato dalla sua agenzia, la WME. In alcuni messaggi telefonici inviati a numerose donne, Armie Hammer sosteneva di volerle morderle e legarle. “Sono un cannibale al 100%”, recitava uno dei presunti messaggi, “Voglio mangiarti”. Nel corso del tempo, numerose donne hanno affermato che l’attore era violento e coercitivo. Una donna lo ha accusato di stupro. Armie Hammer ha negato tutte le accuse ricevute, sostenendo che i rapporti sessuali siano sempre stati consensuali, ragionati e fondati su comune accordo.
House of Hammer, la nuova docuserie distribuita ieri su Discovery+ racconta la vita e il passato familiare di Armie Hammer e accende nuovamente i riflettori sull’attore. Due dei soggetti principali della serie sono Julia Morrison, che ha comunicato virtualmente con Armie Hammer attraverso i social media, e Courtney Vucekovich, una delle ex fidanzate dell’interprete, che sostiene che l’attore l’abbia convinta a impegnarsi in attività sessuali BDSM, sebbene lei fosse a disagio. La donna ha dichiarato: “Avevo perso il senso di me stessa. Non sapevo più chi fossi”.
Courtney Vucekovich sostiene di essere stata morsa dall’attore e di essere stata accompagnata presso un negozio di forniture per acquistare della corda per bondage. La donna è una di quelle contattate da Armie Hammer su Instagram con cui l’attore ha iniziato a comunicare costantemente prima di incontrarsi di persona e iniziare una relazione sessuale. Tutte le donne che hanno parlato a proposito dell’interprete negli ultimi anni hanno raccontato uno schema simile di comunicazione, controllo e coercizione. “Sapevo che in futuro sarebbe emerso qualcosa su di lui, perché so quanto è imprudente”, dice Vucekovich. “So come manda gli sms e lascia tracce di tutta questa follia ovunque”.