La donna che presumibilmente ha ispirato la serie Netflix di successo Baby Reindeer di Richard Gadd rilascerà la sua prima intervista televisiva oggi. L’avvocato scozzese Fiona Harvey, 58 anni, la vera Martha, parlerà a Piers Morgan Uncensored per “mettere le cose in chiaro dopo essere stata smascherata dai fan“.
Nella serie, il comico Richard Gadd presenta una versione romanzata di come una donna sola e malata di mente chiamata Martha lo perseguitasse ai tempi in cui lavorava in un pub. Dopo il successo dello show, i fan incuriositi hanno cercato di scoprire la verità dietro lo spettacolo, cosa che i membri del cast hanno scoraggiato con veemenza. Anche lo stesso Gadd aveva esortato i fan a smettere di cercare di scoprire le identità delle persone reali dietro ai personaggi.
Parlando con The Daily Record, Harvey ha definito la serie Netflix un ammasso di spazzatura che è stata romanzata da Gadd. “Gadd deve dimostrare che sono stata in prigione, cosa che semplicemente non è accaduta. Non ci sono mai stata. Questo è palesemente ovvio”, ha detto. “Tutto questo è inventato ed è un’iperbole. Non ci sono ordini restrittivi o ingiunzioni da nessuna parte. Non c’è proprio modo. Non ho avuto la polizia alla mia porta per nessuna di queste cose.
L’attore ha raccontato al Times di essere diventato oggetto di une vera e propria ossessione da parte della donna che si è concretizzata in 41.071 e-mail, 744 tweet, 106 pagine di lettere e l’incredibile cifra di 350 ore di messaggi vocali. La donna invece sostiene che il racconto rappresentato sia totalmente inventato: “Non ho soldi, ma sono un avvocato capace, quindi mi rappresenterò da sola“.
Rory Lynch, un avvocato specializzato in cause legali per diffamazione e privacy, ritiene che Harvey abbia ragionevoli possibilità di portare avanti un caso: “L’unica cosa che posso presumere è che quando Clerkenwell, Films, BBC e Netflix lo hanno esaminato con il loro team legale hanno pensato di poter contare sul fatto che si tratta di un dramma e non un documentario basato su fatti veri,” Lynch ha detto. “Quindi, anche se Netflix ha detto che è una storia vera, essenzialmente è una drammatizzazione di una storia vera. Ma penso che Richard Gadd avrebbe potuto essere un po’ più attento nel cambiare molte scene per renderle più fittizie“.