A League of Their Own, la nuova serie di Amazon Prime Video, si basa sulla storia vera di una squadra di baseball femminile che disputò il campionato che si svolse nell’America del 1943 a causa della mancanza dei giocatori uomini impegnati nella seconda guerra mondiale. Lo show arriva sulla piattaforma streaming trent’anni dopo l’uscita dell’omonimo film, uscito in Italia con il titolo Ragazze Vincenti, che poteva contare sulla presenza nel cast di Madonna, Geena Davis e Tom Hanks.
La serie A League of Their Own debutta su Prime Video il 12 agosto e, come riporta la sinossi ufficiale, si pone l’obiettivo più ampio di “raccontare la storia di un’intera generazione di donne che sognava di giocare a baseball come professioniste“. Il film originale è un cult così amato che la star e co-creatrice della serie, Abbi Jacobson, ha persino chiesto la “benedizione” di Penny Marshall e Geena Davis per questo nuovo progetto. A League of Their Own racconta un punto di svolta nella storia delle donne e dello sport, ispirandosi in generale alle storie di vita reale di atleti che hanno dato tutto per l’unico sport che amano.
Per quanto riguarda la storia vera alla base del film e della serie, Kelly Candaele ha raccontato che sua madre, Helen Candaele, e sua zia, Margaret, furono le prime sorelle a competere nella All-American Girls Professional Baseball League, la vera lega professionistica, fondata nel 1943, che appare sia nella versione cinematografica che televisiva di A League of Their Own. Inizialmente, Kelly Candaele ha collaborato con Kim Wilson per girare un documentario su questa storica lega, nel quale sono stati montati filmati reali del torneo, capaci di catturare l’attenzione del regista Marshall. Alcuni degli ex giocatori di baseball con sede a Los Angeles sono stati in grado di fornire pellicole da 16 mm trovate nei loro scantinati e garage.
Il film che è nato successivamente rappresenta una produzione hollywoodiana più grande di quanto Candaele avesse in mente all’inizio. Candaele ha elogiato la decisione di mostrare lo spirito del campionato, sottolineando però che l’intera storia non deve essere vista come una rivisitazione vera e propria dell’esperienza di sua madre. “Mia madre ha dimostrato capacità atletiche superiori a quelle della maggior parte degli uomini che ridevano delle donne che giocavano“, ha detto Kelly a MLB.com, aggiungendo: “Ed è allora che mi sono reso conto che quando da piccolo mi parlava di giocare a baseball professionistico, intendeva davvero sport ad alto livello. È stata semplicemente una bella sensazione perché la maggior parte degli altri bambini non avevano una madre che faceva sport a livello professionistico. Penso che fosse un misto di orgoglio e stupore per il fatto che questa lega sia effettivamente esistita e sia rimasta in vita per tutto il tempo in cui è esistita. Soprattutto dopo essere andato al college ho compreso questi periodi storici e l’evoluzione della nostra società, i cambiamenti che sono avvenuti e i diversi movimenti che sono dovuti esistere per apportare quei cambiamenti. Che si tratti del Movimento delle donne o del Movimento per i diritti civili o del Movimento dei lavoratori, sono tutte cose che hanno galvanizzato le persone e ampliato le opportunità“.
Ma che dire della nuova serie? Sebbene condivida il nome e lo “spirito gioioso” con il film originale, lo show di Prime Video andrà oltre la storia narrata nel film ed accenderà i riflettori su altre atlete dell’epoca. “Gran parte del nostro lavoro nasce dalla ricerca e dalla scoperta di Mamie Johnson, Toni Stone e Connie Morgan, altre donne che giocavano nella lega“, ha recentemente detto Abbi Jacobson a The Cut, raccontando di aver esplorato gli archivi del Chicago Defender per garantire un approccio il più “autentico” possibile. La rappresentazione LGBTQ+ è stata un’altra considerazione importante per Jacobson e, sebbene i nuovi personaggi non si riferiscano sempre direttamente a persone realmente esistite, tutto si basa sulla vita delle donne dell’epoca. “Ci siamo davvero concentrati su alcune delle storie che non erano state raccontate. Abbiamo trovato molte storie personali ed abbiamo anche equiparato le esperienze mostrate nello show a molte esperienze che abbiamo conosciuto in giro per il paese“, ha concluso Jacobson.