Il finale aperto della prima stagione di Kaos presagiva un seguito, ma nonostante l’idea originale di riscrivere i miti e malgrado il cast importante non c’è stato niente da fare. Qualche giorni fa Netflix ha deciso di cancellare la serie dopo la prima stagione. A quanto pare Zeus non può molto contro il dio dello streaming, neppure se lo show è nella classifica delle 10 serie tv più viste sulla piattaforma. A dare la notizia sarebbe stata una delle interpreti Aurora Perrinau, che nella serie interpreta Euridice, in un post social. Non si sa se Netflix confermerà la cancellazione di Kaos o se ai vertici opteranno per un rilancio della serie creata da Charlie Covell (già autore di The End of the Fucking World), ma per il momento il Kaos si ferma qui. Noi, però, siamo qui a renderle omaggio. Come si fa, appunto, con gli dei. Perché è interessante riflettere sui simboli della serie e sulla riscrittura del mito come metafora del contemporaneo.
Dio è morto
“Dio è morto”. Questo scriveva Friedrich Nietzsche nelle sue opere La gaia scienza e Così parlò Zarathustra e con questa frase dirompente aveva sostanzialmente depotenziato la religione, considerata non a caso l’oppio dei popoli perché da sempre l’essere umano vuole credere in un luogo altro dopo la morte e per farlo si affida a figure mitiche e divine. Ma se per l’uomo sarebbe drammatico sapere che non esiste altrove, quanto più drammatico sarebbe per un Dio non essere più creduto?
Proprio da queste premesse parte Kaos, una serie che riprende i miti Greci e li riscrive in chiave moderna, infatti gli Dei dell’Olimpo esistono in un mondo contemporaneo parallelo a quello che conosciamo e non ben definito cronologicamente, poiché in questo universo esistono televisore e telefono ma non c’è l’ombra di uno smartphone e i computer, quando appaiono sembrano i personal computer degli anni Ottanta. In generale la fotografia coloratissima e l’abbigliamento pacchiano ed esagerato degli dei li fa sembrare usciti da una telenovela di quel periodo e a un certo punto gli stessi autori ironizzano su questi aspetti.
Uno Zeus sul viale del tramonto
A rendere interessante una serie con protagonisti uomini e Dei dell’Olimpo è innanzitutto la presenza di Jeff Goldblum anche se non viene sfruttato al massimo delle sue capacità e anzi il suo è un ruolo tecnico poiché i personaggi collaterali sono proprio quelli più interessanti e scritti meglio. Il cast per altro vede interpreti come Janet McTeer (Hera moglie di Zeus); Nabhaan Rizwan (Dioniso); David Thewlis (Ade); Cliff Curtis (Poseidone) e Stephen Dillane (Prometeo).
Proprio come abbiamo letto sulle pagine dei libri di scuola gli Dei greci provano le stesse passioni degli uomini con l’unica differenza, non da poco, di avere la vita eterna e proprio quest’ultimo dettaglio li rende invidiosi del fatto che i mortali nella loro piena umanità sanno apprezzare ogni aspetto della vita, perché la morte può sopraggiungere in qualsiasi momento.
Lo Zeus di questa storia è sul viale del tramonto, vive nello sfarzo più sfrenato ma il peso di una profezia e i primi segnali che questa possa avverarsi lo mandano in crisi. A quanto pare, infatti, sulla Terra c’è qualcuno che rinnega gli Dei e guai se questo pensiero coinvolgesse tutti gli esseri umani, Zeus perderebbe il potere e il caos prenderebbe il sopravvento.
Il re degli Dei non ha calcolato che c’è un essere umano in particolare che sta tramando alle sue spalle affinché proprio lui cada e la profezia si avveri. Si tratta della stessa persona che rubo il fuoco agli Dei per darlo agli uomini: Prometeo.
E se si smettesse di colpo di credere?
Una delle principali riflessioni che inevitabilmente si fanno con una serie come Kaos è proprio in questa domanda.
A guardarla nel profondo questa storia ha tutta l’aria di essere una metafora del mondo contemporaneo in cui i fanatismi religiosi sono ancora molto presenti e influenzano le masse al punto da compromettere la vita stessa sulla terra. Volendo fare un esempio, in questa serie la fede verso gli Dei sfiora il fanatismo e molte persone sono convinte che esista una seconda occasione per tutti dopo la morte. Una volta nel mondo dei morti, infatti, gli è concesso passare una cornice e ritornare sulla terra con una nuova vita. Ma se così non fosse? Se dopo la morte ci fosse il nulla? A che servirebbe sacrificarsi in nome di questo o quell’altro Dio e porre fine all’unica vita che abbiamo?
Queste e molte domande bussano alle porte della ragione guardando una storia in cui un Dio tiranno suscita terrore fra i popoli per farsi obbedire, temere e per esercitare il controllo sui sudditi. Non è forse questo l’atteggiamento di molti dittatori che hanno scritto e purtroppo continuano a scrivere le pagine della Storia?
Ma niente paura, non si tratta di una serie drammatica, anzi il comico e il grottesco fanno da padroni e gli autori ridicolizzano e prendono in giro diverse pagine del mito.
Mettere ordine nel caos della vita
In questo epico racconto in cui ordine e caos sono costantemente in conflitto, dove libertà e dittatura si scontrano e con loro se la giocano anche religione e mondo laico vediamo due figure di potere, da una parte il re degli Dei, Zeus che controlla tutto dall’Olimpo e dall’altra parte sulla terra il re di Creta, Minosse, altrettanto interessato a mantenere il potere e convinto che gli Dei sono dalla sua parte.
A prescindere da come si conclude Kaos, a vincere alla fine è sempre il racconto, l’arte della narrazione che da sola può mettere ordine nel caos dell’esistenza e dare un senso alle cose laddove il senso non esiste. Ciò che Kaos ci dice è che possiamo provare a cambiare strada ed essere padroni del nostro destino, scegliendo una trama diversa.
E voi cosa ne pensate? Siete d'accordo con le nostre riflessioni?
Se volete commentare a caldo questo articolo insieme alla redazione e agli altri lettori, unitevi al nostro nuovissimo gruppo Telegram ScreenWorld Assemble! dove troverete una community di persone con interessi proprio come i vostri e con cui scambiare riflessioni su tutti i contenuti originali di ScreenWorld ma anche sulle ultime novità riguardanti cinema, serie, libri, fumetti, giochi e molto altro!