Eddie Murphy non è più lo stesso. O, per meglio dire, Eddie Murphy si è evoluto. Sono ormai lontani i tempi dove protagonista, assieme al comico statunitense, era quella risata contagiosa e genuina che usciva da quel sorriso smagliante. Il che, tuttavia, non è da vedere come un male. I tempi sono cambiati, le persone crescono e ora Murphy è uno di quei pilastri della storia del cinema comico made in USA che difficilmente dimenticheremo. E quella risata sbeffeggiante? È ormai figlia degli anni ’80 e di quei Buddy Movies che tanto andavano di moda. Poliziotto buono e poliziotto cattivo. Personalità a primo impatto incompatibili, ma capaci di creare un’amicizia che bucava lo schermo.
Oggi non stupisce più la carenza di questi film al cinema: il cinema stesso è cambiato. O meglio, il pubblico è cambiato. Il filone action anni ’80-’90 era la risposta al periodo post guerra fredda statunitense, un’ondata di progetti più spensierati rispetto alla media moderna. Oggi prevale la continua ricerca di un sensazionalismo che annienta il puro intrattenimento. Pochi di quegli attori continuano a valorizzare quel genere di film che li ha resi celebri (vedi Martin Lawrence e Will Smith nei loro Bad Boys), mentre altri hanno virato su nuove strade.
Genere: Commedia
Durata: 94 minuti
Uscita: 6 Agosto 2025 (Prime Video)
Cast: Eddie Murphy, Keke Palmer, Eva Longoria, Pete Davidson
Un comico generazionale

Dal clamoroso successo dei suoi film di punta – vedi Beverly Hills Cop, il Principe Cerca Moglie o il Professore Matto – l’Eddie Murphy post 2000 ha dovuto adattarsi a un nuovo tipo di cinema. Da commedie per giovani come Norbit, è entrato addirittura nel cuore dei più piccoli con il suo Ciuchino (in Shrek) o nei panni del Professor Dolittle, il celebre veterinario che parla con gli animali nell’omonimo film. Eppure, negli anni, sembra aver perso il suo contagioso sorriso. Nei suoi ultimi progetti, tra sequel storici e nuove IP per servizi streaming, i suoi occhi lasciano trasparire sempre di più un velo drammatico. Nonostante questo, le sue capacità da caratterista gli permettono ancora di sprigionare quella folle energia tanto voluta quanto necessaria.
Ora, dopo il ritorno nei panni di Axel F – recente sequel di Beverly Hills Cop arrivato lo corso anno su Netflix – Eddie Murphy vira sulla piattaforma streaming di Jeff Bezos per una nuova action comedy al fianco di Pete Davidson. Il Blindato dell’amore, oltre ai sopra citati comici statunitensi, vede nel cast anche una splendida Keke Palmer e una sempre energica Eva Longoria. Diretto da Tim Story – il regista dei due Fantastici Quattro degli anni 2000 – The Pickup (titolo originale del film) segue il tragitto di Russell e Travis, due guardie giurate alla guida di un portavalori che vengono assaliti da dei criminali.
Vi starete chiedendo: tutto qua? Beh, più o meno sì. Il Blindato dell’Amore non si presenta come un’opera originale o avvincente, ma cerca la propria forza nella chimica tra i due protagonisti. Un’intesa interessante e azzeccata che permette alla pellicola di scorrere fluidamente e senza troppi risvolti di trama. L’esperienza del regista alle prese con grandi scene action è chiara già dopo le prime parti dell’inseguimento. Non ci sono molti movimenti di camera, ma si dona molta più importanza al montaggio durante le scene action – un po’ come si faceva diversi anni fa.
Uno specchio sul cinema action

Spesso, nel cinema di oggi, un film acquisisce valore grazie a originali esercizi di stile. Questi valori aggiunti possono essere rappresentati da un’inquadratura particolare, da un piano sequenza memorabile (vedi gli ultimi John Wick) o da un POV particolare (come l’utilizzo della telecamera sopra la pistola in Bad Boys: Ride or Die).
Il Blindato dell’amore non cerca di rispondere alla necessità del cinema attuale di mostrarsi come un qualcosa di diverso, decidendo di rimanere ancorato alla storia del suo genere. A testimonianza di una scelta creativa evidente spiccano il lungo montaggio iniziale (che non si vedeva da tempo) sulle note di “Fly as Me” (di Anderson Paak, Bruno Mars e Silk Sonic) e la semplicità della trama, che si presenta senza troppi plot twist interessanti.
Scontro (e incontro) tra due tipi di commedie

Pete Davidson interpreta un personaggio strambo che ha già mostrato in diversi film, ma che gli riesce benissimo: un disadattato. Un ragazzo dalle grandi abilità ma che, volente o nolente, riesce a rovinare sempre tutto. Il personaggio di Murphy è il solito uomo d’onore con un solo obiettivo: andare in pensione. Eppure, la chimica tra i due attori crea un qualcosa di interessante. Non parliamo solo di due attori di generazioni diverse che si scontrano, ma di due tipi di comicità che cercano di sposarsi. Un continuo rovesciamento della medaglia.
Da una parte, Eddie Murphy e la sua commedia legata alle espressioni (verbali e facciali); dall’altra, quella di Pete Davidson, non troppo legata alla fisicità ma piuttosto al nonsense delle sue battute. La commedia di Davidson, infatti, rispecchia lo scontro comico generazionale tra il presente e il passato. Cosa che, a memoria, non succede molto spesso nel cinema moderno – o perlomeno con questo tipo di film.
Il Blindato dell’amore è quindi un film leggero, privo di novità o di particolari guizzi. Retaggio di tutto ciò che funzionava negli anni ’90 e che oggi cerca di ancorarsi al presente attraverso nuovi tipi di commedia – e ogni tanto funziona anche. Uno di quei film da recuperare in comodità, senza troppe pretese, per distrarsi dopo una lunga giornata.
Conclusioni
Il nuovo film di Tim Story è una action comedy che gioca con il senso stesso della commedia. Il blindato dell'amore non offre nulla di nuovo, ma tenta di unire due forme di ironia molto diverse. Il tentativo non è pienamente riuscito, ma potrebbe bastare come intrattenimento leggero e senza pretese per una serata sul divano.
Pro
- Scontro tra due tipi di commedi diverse
- Intesa tra i due protagonisti
Contro
- Tutto troppo prevedibile
- Poche soluzioni veramente azzeccate
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Voto Screenworld