I Leoni di Sicilia, attesa serie targata Disney+, è stata presentata alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Freestyle. Proprio in questa occasione abbiamo avuto la possibilità di guardare in anteprima due episodi della serie di Paolo Genovese. Tratta dal romanzo omonimo, che Stefania Auci ha dedicato alla ricostruzione delle vicende della famiglia Florio, a sua volta seguito da L’inverno dei leoni, la serie è composta da otto episodi e arriverà su Disney+ con i primi quattro dal 25 ottobre; i seguenti quattro saranno invece disponibili a partire dal 1 novembre.
Vi parliamo dei due episodi che abbiamo visto in anteprima nella nostra recensione de I Leoni di Sicilia.
Genere: Drammatico, storico
Durata: 45 minuti durata media
Uscita: 25 ottobre primi quattro episodi (Disney+), 1 novembre ultimi quattro episodi
Cast: Michele Riondino, Miriam Leone, Vinicio Marchioni, Eduardo Scarpetta
Tratto da una storia vera
Adattamento seriale del caso letterario omonimo firmato da Stefania Auci, I Leoni di Sicilia racconta la saga della famiglia Florio che, nella Sicilia dell’Ottocento, fece la sua fortuna prima con il commercio delle spezie e poi acquisendo saline, una tonnara e terreni, dando il via a un vero e proprio impero capitalista.
Tutto inizia nel 1799 quando, a seguito di violento terremoto, Paolo Florio (Vincenzo Marchioni) decide di lasciare Bagnara Calabra alla volta della Sicilia dove, insieme al fratello e al cognato apre una drogheria. Alla sua morte le redini dell’attività vengono prese dal figlio Vincenzo (Michele Riondino) il quale amplia ancora di più l’impresa di famiglia. A seguito dell’incontro con Giulia Portalupi (Miriam Leone) Vincenzo dovrà però scegliere se optare per un matrimonio di convenienza, che potrebbe finalmente garantire un titolo alla sua stirpe, oppure per l’amore della donna che ama.
Il mito dei Florio
Affascinante quanto per le dinamiche, tanto per la sua capacità di evocare un passato quasi mitico, stupisce che la saga dei Florio sia stata riportata in auge (per fortuna) dal dittico della Auci. Al di fuori della Sicilia tutti sembravano essersi dimenticati di quella famiglia che aveva reso Palermo il centro del Mediterraneo e riscoprire le loro vicende è senza alcun dubbio coinvolgente, sia per l’intreccio, sia per la ricostruzione storica di questa serie in costume in cui tutto è curato nel minimo dettaglio. I costumi, le ambientazioni, le luci: tutto suggerisce che ci stiamo addentrando in un passato non distantissimo, ma lontano abbastanza per essere stato riposto sullo scaffale.
Eppure, nonostante sia tutto così perfetto e anche gli attori abbiano dato prova di essere entrati in personaggi moderni ma altrettanto legati al loro contesto storico, i primi episodi della serie non agganciano lo spettatore come dovrebbero. Il ritmo è incalzante, forse troppo, e potrebbe essere complesso elaborare tutte le informazioni che vengono fornite. È chiaro: la narrazione deve andare avanti, e nella storia dei Florio di fatti ce ne sono davvero molti; ma abbiamo avuto la sensazione che il tutto corra un po’ troppo velocemente. Ovviamente, avendo visto soltanto una parte della serie, non ci resta che vedere come si svilupperanno i seguenti episodi.
I personaggi
I Leoni di Sicilia è una serie corale, in cui i rapporti tra i personaggi muovono l’azione. Sicuramente è il legame tra i personaggi di Vincenzo Florio e Giulia Portalupi quello ad appassionare di più. Ben caratterizzati e interpretati intensamente da Michele Riondino e Miriam Leone, i due sono opposti e complementari. Da una parte un uomo patriarca ma moderno e visionario, dall’altra una donna che si oppone al volere maschile ma che si innamora di un uomo figlio di quella stessa mentalità. Un aspetto che, di certo, rende l’intreccio moderno, anche se quando si parla di realtà storiche necessariamente deve intervenire anche un po’ di fantasia, così da romanzare le vicende per renderle più appetibili al pubblico di oggi.
A proposito di questo stona la scelta (che tra l’altro si sta dilagando tra serie tv e film) di utilizzare musica extradiegetica fortemente anacronistica rispetto all’epoca descritta. Piuttosto che un intento stilistico atto a voler comunicare davvero qualcosa, sembra sempre più un vezzo che rischia di non rendere davvero riconoscibile un’opera.
I Leoni di Sicilia ha il pregio di raccontare al grande pubblico un pezzo di storia d’Italia e le vicende di una famiglia che in molti hanno dimenticato. Una serie curata nei dettagli e in cui gli interpreti si sono calati davvero nei loro personaggi. Tuttavia rimane il dubbio se molto sia ancora tutto da scoprire o se si tratta “semplicemente” di un’ennesima serie in costume.
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La recensione in breve
Nei primi due episodi della serie l'intreccio dei Florio inizia a prendere forma e i dettagli storici sono curati con dovizia di particolari. A causa della quantità di informazioni spesso la serie risulta eccessivamente rapida nel suo ritmo narrativo. Un inizio affascinante ma senza ruggiti.
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Voto ScreenWorld