In un buco nella terra viveva uno hobbit. Non era un buco brutto, sudicio e umido, pieno di vermi e intriso di puzza, e nemmeno un buco spoglio, arido e secco, senza niente su cui sedersi né da mangiare: era un buco-hobbit, vale a dire comodo.
L’incipit de Lo Hobbit è stato votato tra i cinquanta incipit più importanti della storia della letteratura del Novecento, giusto per ricordare l’importanza degli scritti di Tolkien a chi ancora, purtroppo e soprattutto in Italia, lo associa solo al piccolo e denigrato “fantasy”. Il fantasy di per sé tra l’altro ha un’accezione molto antica e radicata nelle mitologie storiche, dalle saghe norrene, celtiche e dei Nibelunghi, per passare alla mitologia omerica e greca, ma è nel XX secolo che la parola inizia a racchiudere un immaginario ben preciso, che spesso include storie di elfi e draghi. Negli anni Ottanta gli spettatori impazzivano per i vari Conan, LadyHawke o Excalibur… e poi tutta una serie di giochi di ruolo ispirati a tutta la mitologia nata nelle pagine de Il Signore degli Anelli.
Si parla di mitologia perché il grande disegno di Tolkien era proprio quello di donare ai lettori un’epopea non solo ferma a qualche romanzo, ma ad un universo condiviso di storie epiche con i loro mondi, le loro razze, la loro lingua e la loro geografia. Ecco perché Gli Anelli del Potere non è solo una serie prequel, ma è un aprirsi al mondo di Tolkien e alla sua vera ed unica motivazione di scrittura: la grande mitologia della Terra di Mezzo. Districarsi tra gli scritti di Tolkien, soprattutto in preparazione della serie tv, non è cosa semplice anche perché ricordiamo che Gli Anelli del Potere è una serie tratta dalle opere del professore, ma non sappiamo da quali testi, che verteranno su alcuni episodi ben precisi, con diversi altre situazioni inventate (e da qui l’ira del solito fandom). Ecco quindi una nostra guida su cosa leggere per prepararsi alla visione de Gli anelli del Potere, tra romanzi conosciuti e libri meno famosi.
L’ordine di lettura in preparazione de Gli Anelli del Potere
Consapevoli che riuscire ad apprezzare l’immensa mitologia tolkieniana in meno di un mese non sarà facile, ma anche certi che dopo la serie Tv la sete di curiosità sarà all’ennesima potenza, ecco la lista finale in ordine di lettura per apprezzare al meglio Gli Anelli del Potere e arrivare preparati alla serie tv. Questa lista stilata è adatta sia a fan tolkieniani esperti che a fan neofiti.
- Il Silmarillion
- Racconti Incompiuti
- Lo Hobbit
- Il Signore degli Anelli
- Racconti Perduti
- Beren e Luthien
- I Figli di Hurin
- La Caduta di Gondolin
Certo, è un po’ scontato dire che avere già della dimestichezza nel mondo della Terra di Mezzo potrebbe aiutarvi parecchio. Consigliamo, quindi, di aver visto almeno le due trilogie cinematografiche di Peter Jackson che renderanno la fruizione della serie tv più abbordabile, soprattutto per la vicinanza con alcuni personaggi e protagonisti: da Galadriel ad Elrond, passando per gli Ent fino a Sauron. Detto questo, vediamo più nel dettaglio i singoli titoli.
1. Il Silmarillion
Dando per scontato la vostra conoscenza con Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, partiamo da uno dei capisaldi imprescindibili come Il Silmarillion. Questo volume è diviso in cinque sezioni principali e narra delle principali vicende di Arda (il “Mondo” tradotto dalla lingua elfica) dalla sua creazione, la forgiatura degli Anelli fino alla Terza Era dove sono ambientati appunto Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. La lettura di questo volume, uscito dopo la morte di J.R.R. Tolkien, non è facile a causa di un linguaggio decisamente più alto e complesso dei precedenti libri usciti (soprattutto paragonandolo a Lo Hobbit) e per la quantità di informazioni che si ricevono tra nomi, vicende, luoghi.
Se fosse il vostro primo libro di Tolkien, sarebbe poi veramente difficile appassionarsi agli altri. Detto ciò per i curiosi che dopo la chiusura della prima stagione vorranno leggere qualcosa e saperne di più, Il Silmarillion è sicuramente il primo testo da prendere. Ricordiamo che all’interno di questo libro sono raccontate tutte le storie della Terra di Mezzo durante la Prima Era, con una ricchezza di luoghi e personaggi che rende pienamente l’idea di una storicità vera e palpitante. All’interno di questo testo dopo aver vissuto le gesta dei Numenoriani (presenti nella serie), l’ascesa al potere di Sauron e scoperto le origini e le gesta di elfi, nani e uomini, il lettore assiste, nella penultima parte del libro intitolata Akallabeth, alla caduta del regno degli Uomini ed alla salvezza dei più puri tra questi. Fino ad arrivare all’ultimo capitolo Degli Anelli del Potere e della Terza Era alle soglie di quella che sarà l’epopea scritta ne Il Signore degli Anelli. In questo testo troverete quindi tutte le vicende in modo riassuntivo, perché il vero capolavoro di Tolkien è nei dodici volumi della Storia della Terra di Mezzo che ampliano in misura maggiore tutta la creatività dello scrittore in testi ancora più estesi e dettagliati.
2. Racconti Incompiuti
Come abbiamo ammirato nel trailer della serie, l’isola di Numenor giocherà un ruolo molto importante nella serie. Questa grande isola si trova nel mare di Belegaer, posta a metà strada fra la Terra di Mezzo e Valinor, e venne creata dai Valar (le divinità della Terra di Mezzo) per ricompensare gli Uomini che combatterono contro Morgoth nella Guerra d’Ira, i quali da allora in avanti vennero chiamati Numenoreani e vennero benedetti con grandi doni come immensa saggezza e una vita circa 3-4 volte più lunga di quella dei normali esseri umani.
Un testo che potrebbe accontentare la sete di curiosità di coloro che vorranno andare a fondo sulla serie è senza dubbio quello dei Racconti Incompiuti. Questo libro raccoglie stesure riguardanti tutte le Ere, talvolta molto più lunghe e dettagliate delle versioni conosciute ne Il Silmarillion e ne Il Signore degli Anelli, ed in alcuni casi anche più divertenti, in quanto si ha la sensazione di esplorare alcune vicende ancora più a fondo con dettagli che le rendono quasi un racconto orale intorno al fuoco. Inoltre in questo libro sono presenti molti dettagli anche della storia di Galadriel, di Celeborn e dei magici Palantir che abbiamo ammirato nell’ultimo trailer de Gli Anelli del Potere.
Quella dei vari Racconti è stata una storia travagliata per l’Italia (e anche per altre nazioni), bloccata alla pubblicazione di soli tre volumi, ma fortunatamente la Bompiani, in collaborazione con l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, è riuscita a siglare l’accordo di tradurre l’intera saga di dodici volumi della History of Middle Earth, facendo diventare l’Italia la prima nazione al mondo ad averla tradotta per intero: nei prossimi anni potremo godere dell’intera opera del professore.
3. Lo Hobbit
Sembrerà strano inserire i due testi più conosciuti a questo punto, ma sia per i neofiti che magari hanno soltanto visto i film, sia per i tolkieniani DOC, rileggere i romanzi per eccellenza del professor Tolkien è qualcosa da fare assolutamente. Coloro che non hanno mai letto questi due romanzi, troveranno talmente tanti dettagli e personaggi in più, rispetto alle trilogie di Jackson, che si stupiranno dell’immensità di questi testi. Tuttavia dopo aver preso coscienza (grazie alla lettura de Il Silmarillion) anche di Sauron, della forgiatura degli Anelli e di tutto ciò che è stato scaturito precedentemente anche le battute di un Gandalf o una Galadriel, o i rimandi del passato di Aragorn, appariranno in modo totalmente più chiaro e pulito.
La critica letteraria, anche quella più favorevole a Tolkien ha sempre definito Lo Hobbit come una “fiabetta per ragazzi”, sminuendo di gran lunga la complessità dei temi trattati. Tuttavia si tratta di un lavoro straordinariamente complesso, che risente degli approfonditi studi compiuti dall’autore proprio in quel periodo sul Beowulf. Manca certamente quella vena più colta e aulica che troviamo ne Il Silmarillion o anche ne Il Signore degli Anelli, ma le avventure del giovane Bilbo sono quanto di più straordinario che si possa leggere nella mitologia tolkieniana, una dolce carezza nella grande e complessa visione della storia della Terra di Mezzo. Chiaramente con la serie Tv ci saranno pochi rimandi, ma gli anelli del potere, gli Istari come Gandalf e Radagast, la minaccia di Sauron e i nani con il loro mithril faranno comunque parte del grande disegno del professor Tolkien dove tutto è condiviso e mai lasciato al caso.
4. Il Signore degli Anelli
Eccoci al libro più venduto del XX secolo (secondo soltanto alla Bibbia). Il libro che grazie alla trilogia di Peter Jackson, vincitrice di ben 17 Oscar, lo eleva all’Olimpo dei testi fantastici e di letteratura moderna. Se nel logo della serie tv troviamo la scritta Il Signore degli Anelli il motivo è ben chiaro: il focus di tutta la storia è Sauron che incontriamo finalmente nella sua forma “fisica” ne Il Silmarillion e soprattutto nella serie Gli Anelli del Potere. Si tratta del libro dove tutte le storie passate si riversano, dove tutti i fili vengono tirati e nulla può essere rimandato. È il libro dei grandi personaggi, delle grandi gesta e delle decisioni più difficili. È il libro del grande amore, dell’amicizia e delle grandi perdite, un libro che inizia piano come Lo Hobbit, in modo giocoso quasi, per poi crescere, pagina dopo pagina, fino a raggiungere toni epici che lo pongono giustamente di diritto come uno dei più bei libri del secolo.
Sia che avete visto la trilogia di Jackson, sia che l’avete letto in adolescenza, dopo aver fatto la scorpacciata di lettura con Il Silmarillion, i vari racconti e ovviamente Lo Hobbit tornare al viaggio di Frodo e Sam sarà un’esperienza ineguagliabile. Dopotutto, il passato della storia della Terra di Mezzo, le guerre d’Ira, le ultime alleanze che si trovano negli altri testi avranno finalmente un senso con la lettura del capolavoro di Tolkien.
5. Racconti Perduti
Altro testo che può accrescere la curiosità soprattutto legate alla Prima Era è il libro dei Racconti Perduti, primo volume della Storia della Terra di Mezzo, dove si narrano le avventure della prima Era, in alcuni casi già incontrate ne Il Silmarillion, ma ovviamente molto più dettagliate. Vi si trovano, in forma germinale e perciò allusiva, i grandi temi narrativi della cosmologia tolkieniana: gli Ainur, i grandi dèi che si innamorano del mondo da loro creato e vi si rifugiano, edificando dimore leggendarie; la lotta mai conclusa contro Melkor, il dio enigmatico e maligno; l’avvento nel mondo degli Elfi, creature di Ilúvatar. Inoltre nella parte finale del libro, nella magica Casetta del Gioco Perduto, proprio gli Elfi inscenano dinanzi agli occhi di Eriol, il marinaio assetato di avventura e di antiche conoscenze, queste storie del mondo che precedono il risveglio del genere umano. Iniziati quando J.R.R. Tolkien aveva attorno ai venticinque anni, i Racconti sono accompagnati, come il resto dei volumi che compongono la Storia della Terra di Mezzo, dal commento e dalle note di Christopher, che offrono varie chiavi di lettura e l’ideale raccordo con gli altri libri del ciclo tolkieniano. Questa edizione è uscita da pochissimo nella sua nuovissima edizione ritradotta e revisionata dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani per il progetto di traduzione di tutti e 12 i volumi della History of Middle Earth.
6. Beren e Lúthien
Poi ci sono altre tre grandi storie uscite, sempre postume la morte di J.R.R. Tolkien, che sono i grandi racconti della Prima Era, che probabilmente non vedremo all’interno della serie Tv, ma che rappresentano un arricchimento veramente importante per tutti coloro che si vogliono approcciare alla mitologia Tolkieniana. Il primo di questi racconti è Beren e Lúthien.
Questi fatti tuttavia sono già raccontati in breve, e in forma riassunta, sia ne Il Silmarillion che nelle appendici de Il Signore degli Anelli, ma leggerli in questi libri dedicati sarà importante per approfondire maggiormente tre avvenimenti così importanti nella storia della Prima Era di Arda. Un piccolo richiamo di queste tre storie nella serie Tv tuttavia è presente. Sì, perché nel trailer in un flashback di Galadriel si nota una battaglia sotto la pioggia con al centro probabilmente l’elfo Finrod Felagund. Ci azzardiamo a ipotizzare come battaglia o quella delle Innumerevoli Lacrime, alla quale però Finrod non partecipò, perché già ucciso nelle segrete di Sauron oppure la battaglia della Dagor Bragollach, la Battaglia della Fiamma Improvvisa, durante la quale egli venne attaccato e circondato, assieme a pochi uomini, proprio dagli Orchi. In quella circostanza furono Barahir, Beren e i loro uomini a salvarlo, e Finrod, per quello, donò a Barahir quell’anello che sarebbe poi giunto fino ad Aragorn. Questa battaglia è presente nel testo Beren e Lúthien, lettura che vi consigliamo comunque a prescindere per perdervi in questa meravigliosa storia d’amore, tra le più importanti per Tolkien stesso.
7. I Figli di Húrin
I figli di Húrin è un altro testo di approfondimento molto specializzato, ma fondamentale per comprendere al meglio le vicende importanti della prima Era. L’edizione originale, in lingua inglese, è stata pubblicata in Gran Bretagna e negli Stati Uniti il 17 aprile 2007. L’uscita del tomo è stata curata come sempre dal figlio Christopher, così come gli altri romanzi pubblicati dopo la morte del padre. Il racconto di Húrin e dei suoi figli, Turin e la bella Nienor, era già presente nel Silmarillion e nei Racconti Incompiuti, ma solo con la pubblicazione di questo romanzo si ha la storia nella sua versione completa e senza salti temporali. Túrin nasce in una Terra di Mezzo distrutta dalla recente vittoria del Signore Oscuro, Morgoth, e delle sue terribili armate. I più grandi combattenti tra Elfi e Uomini sono morti e il padre di Túrin, Húrin, è stato catturato. Per le sue sfide, Húrin e la sua famiglia vengono maledetti da Morgoth per essere condotti nella rovina e nell’oscurità. Ma, come suo padre, Túrin rifiuta di essere abbattuto da Morgoth e crescendo dà inizio alla leggenda di un eroe mortale. Probabilmente il personaggio di Tùrin è tra i più affascinanti dell’intera saga tolkieniana ecco perchè questo volume, con le sue aggiunte e modifiche, lo rendono così importante.
8. La caduta di Gondolin
Ultimo racconto della Prima Era, anch’esso presente come gli altri precedente nelle vicende de Il Silmarillion, ma ovviamente riadattato e revisionato con aggiunte sempre importanti da parte di Christopher Tolkien. La Caduta di Gondolin, conosciuta anche come Assedio di Gondolin, fu una sanguinosa battaglia che causò la rovina del Regno Nascosto di Gondolin e la morte di molti insigni Noldor tra cui lo stesso Re Turgon. Le conseguenza di questa grande battaglia furono importantissime: difatti con la caduta dell’ultimo regno dei Noldor, Morgoth poté dirsi vincitore e padrone di quasi tutto il Beleriand. Grazie a questa ed altre vittorie ormai nel nord non vi era più alcuno in grado di opporsi al suo immenso potere. Un capitolo oscuro della Prima Era che va a scavare ancora più a fondo all’interno della mente dell’Oscuro Signore Morgoth e dei suoi seguaci, una lettura particolare (data delle varie traduzioni all’interno dello stesso testo) ma che rimane un caposaldo per comprendere al meglio le vicende malvagie dei loro Oscuri Padroni.