È ancora in larga parte avvolta dal mistero Copenhagen Cowboy, la nuova miniserie creata per Netflix da Nicolas Winding Refn, ma la situazione potrebbe cambiare già nelle prossime settimane.
Ad oggi la piattaforma streaming non ha ancora pubblicato alcun trailer, e neppure un comunicato ufficiale o un logo del progetto: tuttavia, il visionario regista di Drive e The Neon Demon ha già fornito varie anteprime sulla produzione della serie tv attraverso i propri canali social, alle quali nei mesi scorsi si sono aggiunte anche alcune importanti conferme esterne.
In attesa che un annuncio ufficiale di Netflix accenda finalmente i riflettori su Copenhagen Cowboy, ecco un quadro di quanto già sappiamo del nuovo progetto televisivo di Refn, che torna a confrontarsi con il mondo della narrazione seriale a tre anni dall’uscita Too Old to Die Young.
La struttura della serie
Come ha di recente confermato il musicista Cliff Martinez (che tornerà a rinnovare il suo sodalizio artistico con Refn dopo aver realizzato le colonne sonore dei film Drive, Solo Dio perdona, The Neon Demon e della serie Too Old to Die Young) si tratterà di una miniserie autoconclusiva articolata in sei episodi.
Non se ne conosce ancora la durata, e trattandosi di un’opera di Refn è molto difficile azzardare pronostici: per Too Old to Die Young il regista danese scelse un formato extra-large, con una durata media delle puntate di 90 minuti (salvo il breve episodio finale da 31 minuti).
La trama e la fotografia
Anche se la trama della serie è ancora sconosciuta, è pressoché certo che le vicende saranno ambientate nell’underground criminale danese, tra sparatorie e traffici di droga. Cliff Martinez sostiene che, per Refn, Copenhagen Cowboy rappresenta “un’estensione della trilogia di Pusher“, saga cinematografica che tra il 1996 e il 2005 sancì il debutto sul grande schermo del regista danese.
Non dovrebbe trattarsi, tuttavia, di un vero e proprio sequel narrativo, bensì, più genericamente, di una sorta di “erede spirituale”: lo stesso Martinez ha confessato che, da parte sua, “fatica a cogliere la connessione” tra la serie e la trilogia cinematografica.
Di certo Copenhagen Cowboy non sarà un semplice crime: molto difficilmente Refn si limiterà a una narrazione realista, ma come di consueto porterà in scena le atmosfere surreali, i temi filosofici e i simboli esoterici che contraddistinguono il suo cinema, tra angeli della vendetta, donne seducenti, femminino sacro, enormi metropoli corrotte ed eroi ancora ingenui e puri di cuore.
A livello visivo, invece, è sufficiente dare un’occhiata al profilo Instagram del regista danese per scoprire come anche in Copenhagen Cowboy la fotografia avrà un ruolo di primo piano, con scenari notturni, luci neon, sagome fluorescenti e forti contrasti cromatici, in piena linea con l’estetica surrealista del regista danese.
Il cast
Malgrado non si conosca ancora l’elenco completo degli attori coinvolti nella serie, dalle anteprime pubblicate da Refn stesso è già possibile scoprire che faranno parte del cast entrambe le figlie del regista, Lola e Lizzielou, al loro esordio nel mondo del cinema.
Dalla trilogia di Pusher (nonché dal film Bleeder) tornerà inoltre l’attore croato-danese Zlatko Burić, che sarà affiancato dall’attore e cantante Peter Belli, dalla giovane esordiente Fleur Frilund e dai conduttori televisivi Mads Brugger e Mikael Bertelsen, tutti rigorosamente danesi.
Salvo colpi di scena al momento dell’annuncio ufficiale della serie tv, sembra che per Copenhagen Cowboy Refn abbia scelto di dar vita a una produzione indipendente di marca danese, rinunciando al coinvolgimento di grandi nomi del panorama hollywoodiano (in Too Old to Die Young il protagonista fu Miles Teller, mentre nelle ultime sue opere sul grande schermo ricordiamo la presenza, tra gli altri, Ryan Gosling ed Elle Fanning).
La data di uscita
Come si accennava in apertura, malgrado l’alone di mistero e segretezza che ad oggi circonda Copenhagen Cowboy, è ragionevole attendersi un annuncio ufficiale da parte di Netflix già entro le prossime settimane.
La serie è stata girata tra settembre 2021 e aprile 2022, e a dicembre hanno fatto notizia le violente proteste di alcune associazioni animaliste a causa della presunta uccisione di un maiale sul set.
In quella circostanza, peraltro, Refn non si è scusato pubblicamente per l’accaduto, ma ha condiviso su Instagram una fotografia raffigurante una mandria di maiali accompagnata da una suggestiva citazione di Lev Tolstoj: “La violenza nasce quando alcune persone costringono le altre, sotto la minaccia di sofferenza o di morte, a fare ciò che non vogliono“.
Le riprese si sono concluse ufficialmente in primavera, e a inizio giugno Cliff Martinez ha annunciato di aver iniziato a comporre la colonna sonora. Tenuto conto delle tempistiche di post produzione, è molto probabile che la serie sia già pressoché pronta e possa vedere la luce già entro l’autunno 2022, regalando agli appassionati di Nicolas Winding Refn una nuova odissea noir, tra allucinazioni al neon, dialoghi filosofici e violenza brutale: ora non resta che attendere l’annuncio ufficiale.