Lato chiaro e lato oscuro. In principio, Star Wars divideva radicalmente i suoi protagonisti, opponendo al malvagio Impero Galattico l’eroica Alleanza Ribelle. Lo spettatore veniva immediatamente affascinato da questi ribelli spericolati, temerari e coraggiosi, i buoni della storia, incapaci di cedere alla violenza, memori di non cedere al lato oscuro.
Un idealismo, a tratti ingenuo, che è stato rimesso in discussione con Rogue One. Il war movie di Gareth Edwards non si limita a raccontare un capitolo della storia galattica solo accennato in precedenza, ma rende questo passaggio cruciale il momento in cui sfatare un mito: le ribellioni non hanno solo eroi.
Luci e ombre della galassia

Con l’evoluzione di Star Wars, l’universo polarizzato di Lucas è stato arricchito di zone d’ombra, mostrando sfumature inattese tanto nell’Alleanza Ribelle quanto nell’Impero. Durante l’epoca della Ribellione, sono emersi personaggi come Thane Kyrrel e Ciena Ree, che dimostrano che anche all’interno dell’Impero possono esserci uomini d’onore capaci di opporsi a leggi oppressive. Allo stesso modo, è lecito supporre che anche tra i Ribelli ci siano individui con aspetti meno nobili, come Cassian Andor, che incarnano le ambivalenze della Ribellione.
Cassian Andor non è il primo ribelle a mettere in discussione la presunta giustizia delle azioni della Ribellione: un esempio precedente è Saw Gerrera, che, nelle serie animate, mostrava un pensiero indipendente e una morale bellica spietata, considerato un estremista anche dai suoi compagni. Questo cambiamento nella percezione della Ribellione si concretizza in Rogue One, che si distacca dai film precedenti di Star Wars assumendo toni da war movie, influenzato da opere come Quella sporca dozzina. Questo contesto si rivela ideale per l’introduzione di un personaggio complesso come Cassian Andor.
Nascita di un ribelle

Il periodo intercorso tra l’ascesa di Palpatine e la nascita della Ribellione è perfetto per introdurre un personaggio come Cassian Andor, un individuo cresciuto in questi anni di oppressiva rivoluzione sociale. Le informazioni sul suo passato sono limitate e provenienti da opere di supporto a Rogue One, ma è descritto come un uomo che ha vissuto la violenza sin da bambino, iniziando come soldato bambino per i Separatisti.
Dopo la morte del padre, ucciso durante una manifestazione contro la militarizzazione della Repubblica, Cassian diventa un soldato dei Separatisti. Dopo la sconfitta di quest’ultimi e la creazione dell’Impero, si unisce alla Ribellione, diventando un agente dell’intelligence sotto il comando del generale Davits Draven. In questa veste lo troviamo in Rogue One, dove è incaricato di scoprire i piani dell’Impero per la sua temibile arma, la Morte Nera.
Sin dalla sua prima apparizione, Cassian Andor non corrisponde all’ideale eroico della Ribellione presente nei precedenti film, poiché uccide un uomo, Tivik, a sangue freddo. Scelta è dettata dalla necessità di sfuggire agli imperiali, ma riflette il fatto che Cassian non ha il lusso di comportarsi come un eroe; è un agente con una missione all’interno di un gioco più complesso. Mentre Luke Skywalker o Han Solo avrebbero tentato di salvare Tivik, Cassian agisce in modo chirurgico, consapevole che il suo gesto è necessario per salvare molte più vite. Cassian non ha il lusso della scelta, è in prima linea in una guerra sporca, le sue scelte, per quanto estreme, consentono ad altri di essere eroi.
L’altro lato della Ribellione

Rogue One modifica la percezione romantica dell’Alleanza Ribelle, presentando i suoi membri come assassini e spie, e rivelando il lato brutale delle loro avventure. Questo approccio è realistico, evidenziando la presenza di soldati dimenticati che hanno sacrificato tutto in missioni suicide per un futuro migliore nella galassia. Sebbene il film accenni a queste dinamiche, la vasta produzione di contenuti paralleli di Star Wars offre una comprensione più approfondita della personalità di Cassian Andor e del suo significato nelle fasi iniziali della Ribellione.
Il ruolo di Cassian Andor è definito principalmente da Pablo Hidalgo in Rogue One: The Ultimate Visual Guide dove si evidenzia che, oltre a essere un operativo e un reclutatore, Cassian è così devoto alla causa che porta sempre con sé una pillola da suicidio per evitare la cattura.
Questa dedizione spinge Andor ad accettare di compiere azioni moralmente discutibili, introducendo tematiche nuove e complesse nel contesto di Star Wars. Nel volume “Rogue One: Rebel Dossier,” una figura storica come Mon Mothma affronta le implicazioni delle scelte di Cassian, mettendo in luce le conseguenze del suo operato.
“Non ho mai dubitato delle abilità del Capitano Andor o la sua dedizione al movimento ribelle. É davvero uno dei nostri migliori e più abili (operativi), e mi fido delle sue valutazioni nelle missioni. Mi preoccupo per lui, comunque. Capisco che il nostro movimento per sopravvivere necessita di, uomini e donne coraggiose che devono fare cose terribili di cui preferiremmo non parlare. Ma cosa accade in seguito a queste persone? Li stiamo aiutando a sufficienza per convivere con ciò che hanno fatto, li incoraggiamo quando si sentono colpevoli, li confortiamo quando non riescono a dormire? E ci accorgiamo quando smettono di sentirsi colpevoli? Quando smettono di perdere il sonno?”
L’alba della Ribellione

Cassian Andor è forse il simbolo più autentico dell’Alleanza Ribelle delle origini, caratterizzata da una leadership complessa e una situazione difficile in cui l’Impero agisce con spietata lucidità. Questa condizione provoca dissapori tra i ribelli, che sono incerti su quale strategia adottare. Il messaggio di Rogue One, enfatizzato dalla figura di Cassian, è che le rivoluzioni nascono dal basso.
È chiaro che la Ribellione non può essere un insieme disordinato di guerriglieri senza una linea morale; deve incarnare un ideale, riconoscendo che il fine non giustifica i mezzi, ma rappresenta un obiettivo da perseguire. Questo momento di consapevolezza arriva per Cassian quando ascolta il commovente discorso di Jyn Erso alla leadership ribelle prima della missione su Scarif, che diventa una forma di guarigione per le sue sofferenze interiori e per i dubbi accumulati negli anni come agente costretto a prendere decisioni difficili.
Il risveglio della coscienza di Cassian, il modo in cui Jyn riesce a colpire il suo cuore, è frutto delle sue esperienze passate, raccontate in Andor. Quasi una tradizione starwarsiana, raccontare il passato per comprendere il passato, ma nel caso di Andor si tratta di ricondurre Star Wars in un’atmosfera di realismo mai realmente esplorato sinora. Niente eroismi, ma la vera faccia della guerra, sporca e violenta. La guerra di Cassian Andor, non un eroe, ma colui che era disposto a fare di tutto per la Ribellione.