A meno che non viviate completamente sotto un fungo, nell’ultima settimana vi sarete trovati le vostre bacheche social invase da video, immagini, interviste e recensioni di Tenebre e Ossa 2, ovvero la seconda stagione della serie TV fantasy Netflix tratta dalla saga letteraria GrishaVerse di Leigh Bardugo.
Sebbene questa seconda stagione della serie si sia mostrata meno convincente della prima, il cui debutto è avvenuto nel 2021, è al secondo posto sulla classifica mondiale delle serie TV più viste di Netflix in lingua inglese nell’ultima settimana con oltre 50milioni di ore viste. Lo showrunner, Eric Heisserer, non solo parla di terza stagione ma anche di uno spin-off di otto episodi già tutti scritti sui Corvi, i personaggi più carismatici e appassionanti dell’universo Grisha. E diciamolo, le nuove aggiunte al cast, in modo particolar Patrick Gibson nell’atteso ruolo del principe di Nikolai, hanno dato un boost da poco. Netflix non ha dato conferma ancora di nulla e sappiamo che in questo periodo mettere troppo la mano sul fuoco quando si tratta di rinnovi per la piattaforma è un grosso rischio; eppure, se poco poco abbiamo capito come ragiona la piattaforma, i numeri sembrerebbero promettere un futuro roseo. Ma facciamo un passo indietro!
Il GrishaVerse è una delle saghe più apprezzate e lette al mondo, elogiato per la sua ricca costruzione del mondo, i personaggi complessi e il sistema magico creativo, ed oggi ti daremo cinque motivi per leggerla.
Che cos’è il GrishaVerse?
Il GrishaVerse è una serie di romanzi fantasy young adult scritti da Leigh Bardugo. Il primo romanzo, Tenebre e Ossa (Shadow and Bone) è stato pubblicato nel 2012, mentre in Italia è edito Mondadori solo dal 2020. La trilogia principale è ambientata in un mondo chiamato Ravka, ispirato alla Russia imperiale e all’Europa orientale; ma in realtà l’universo Grisha si espande in molte più regioni che ricordano i nostri continenti, come Novyi Zem l’Africa e Shu Han l’Asia.
Il mondo del GrishaVerse è popolato da diverse tipologie di persone con differenti abilità, in base anche alla loro origine. I più significativi sono, sicuramente, proprio Grisha, i quali posseggono abilità magiche collegate al mondo naturale e scientifico. Possono, infatti, controllare elementi come Acqua e Fuoco, ma anche manipolare la materia.
La trilogia principale segue la storia di Alina Starkov, un’adolescente orfana che scopre di possedere abilità magiche e viene coinvolta in un pericoloso gioco politico tra diverse fazioni che cercano di controllare i suoi poteri per i propri scopi. Il percorso di Alina, così come le conseguenze delle sue scelte, si andrà ad intrecciare con altri personaggi che, a loro volta, andranno ad influenzare il destino di mondo appartenente a questo universo, compreso le storie che saranno ambientate molti anni dopo le vicende dell’ultimo libro della trilogia.
La serie è composta da tre libri principali: Tenebre e Ossa (Shadow and Bone), Assedio e Tempesta (Siege and Storm) e Rovina e Ascena (Ruin and Rising), che seguono il viaggio di Alina mentre impara a controllare i suoi poteri e naviga nella complessa politica di Ravka. Il viaggio nell’universo Grisha, però, continua anche con la dilogia dei Corvi, composta da Sei di Corvi (Six of Crows) e Il Regno Corrotto (Crooked Kingdom) e la dilogia dedicata a Nikolai Lantsov, ovvero Il Re delle Cicatrici (King of Scars) e La Legge dei Lupi (Rule of Wolves). In realtà, ci sono anche altri libri di approfondimento e accompagnamento, come per esempio La Vita dei Santi (The Lives of Saints), sulla lore religiosa del GrishaVerse, oppure Demone nel Bosco, una graphic novel sulle origini del Darkling, il villain della trilogia principale.
Senza ulteriori indugi e dilungamenti, andiamo a vedere nello specifico i cinque motivi per cui dovreste leggere il GrishaVerse di Leigh Bardugo, soprattutto se la seconda stagione vi ha lasciato un po’ perplessi e con diversi interrogativi.
1. Worldbuilding originale
Il worldbuilding del GrishaVerse è un mondo complesso e dettagliato, pieno di personaggi piuttosto sfaccettati, magie uniche e sistemi politici e sociali intricati. Sicuramente il primo elemento che salta all’occhio dell’universo creato da Leigh Bardugo è la sua originalità, soprattutto se consideriamo il periodo d’uscita del primo libro. Spesso e volentieri con il fantasy è facile ripetersi, non sempre ottime saghe presentano ottimi mondi o, per lo meno, mondi originali di cui non ci sembra di sapere già tutto. Ecco, questo nel GrishaVerse non succede quasi mai.
La formazione geografica non solo è interessante, ma particolare perché trae ispirazione dal nostro stesso mondo, evocando immaginari forti nella mente del lettore ma che al tempo stesso sanno sorprendere. Lo stesso sistema di regole, gerarchie e diversità sociali permette un maggior impatto nella rappresentazione sociale, nella quale ci si può perfino rispecchiare. Si nota l’interesse storico, soprattutto per quanto riguarda i diversi conflitti mondiali e monarchie appartenenti a diverse decadi passate. E sicuramente nulla viene lasciato al caso, dagli usi ai costumi, passando per la religione. La componente spirituale, infatti, è di fondamentale importanza.
Inoltre, altro elemento da non sottovalutare, la creazione di vere e proprio terminologie, un dizionario fatto ad hoc a seconda della regione di riferimento e quindi alle sue ispirazioni.
2. Sistema di magia creativo
Un piccolo paragrafo a parte merita la gestione della magia. Nel GrishaVerse si basa sulla manipolazione della materia e dell’energia, e ogni tipo di Grisha ha una capacità unica. Sebbene la base possa sembrare semplice, così non è. La magia nel GrishaVerse viene chiamata “Piccola Scienza”, proprio perché non è semplicemente all’uso e manipolazione dell’elemento e della materia, ma ha una sua base scientifica. Tutti i Grisha, almeno a Ravka, vengono addestrati per far parte dei Soldati del Secondo Esercito al servizio del Re. Il Primo Esercito, invece, è formato da esseri umani; infatti, nonostante le loro doti straordinarie, i Grisha vengono discriminati nella loro stessa terra di origine e spesso disprezzato in altre regioni, come Fjerda, dove vengono cacciati, torturati e arsi vivi perché considerati streghe e stregoni.
La magia Grisha è fondamentalmente divisa in tre Ordini, ciascuno dei quali ha due/tre classificazioni in base ai poteri sviluppati dai Grisha. Questi sono:
- CORPORALKI (Ordine dei Vivi e dei Morti) di cui fanno parte Spaccacuore, Guaritori e Plasmaforme
- ETHEREALKI (Ordine degli Evocatori) di cui fanno parte Chiamatempeste, Inferni e Scuotiacque
- MATERIALKI (Ordine dei Fabrikator) di cui fanno, invece, parte Tempratori e Alchemi
Alina e il Darkling, che sono i due personaggi principali della trilogia, fanno parte dell’Ordine degli Evocatori, ma in due categorie differenti più uniche che rare: Alina è, infatti, un’Evocaluce mentre il Darkling, all’opposto della ragazza, è un Evocaombre.
3. Narrativa coinvolgente
Bardugo è una narratrice abile che intreccia trame e sottotrame intricate che mantengono i lettori impegnati ed entusiasti di scoprire di più come gli eventi si concatenano tra di loro e come i personaggi possono incontrarsi o influenzarsi, perfino senza mai vedersi. La sua scrittura è coinvolgente, scorrevole e avvincente, con abbondanza di azione e suspense. Si può notare un’enorme crescita soprattutto tra la trilogia Grisha e la dilogia dei Corvi. Ama il conflitto, in modo particolare quello interiore, soprattutto la parte più emotiva, spesso ben nascosta all’interno dei suoi personaggi. Non sempre è abilissima nelle scene di mischia, preferisce concentrarsi molto di più sui dettagli. Risulta leggermente approssimativa nelle scene di battaglie che riguardano una mole importante di nomi coinvolti; nei duelli più ristretti, invece, sa essere molto più precisa e attenta.
Ha un’ottima prosa. Come si diceva prima, usa un linguaggio ricco ed evocativo per dare vita al suo mondo. Le sue descrizioni dei Grisha, dei paesaggi che abitano e delle culture da cui provengono sono vivaci e immersive, rendendo i libri ancora più stimolanti. Sa precisamente come farti scivolare nel suo mondo e come differenziare un luogo da un altro. Utilizza i particolari per agganciare ancora di più l’attenzione, lasciando anche qualche contentino in più ai lettori, magari raccontando qualcosa in più sul passato, sui legami tra i personaggi, sulle tensioni.
Non è una narratrice dal polso docile, anzi. Nel GrishaVerse si piangono morti, non ci sono personaggi o rapporti stucchevoli. Questo non vuol dire che abbiamo a che fare con personaggi apatici o che non esistono storyline romantiche. Tutto questo c’è ma non è decisamente il fulcro, al massimo un contorno o un elemento di caratterizzazione in più al servizio della crescita o background del personaggio. Sa come costruire una buona tensione, anche sensuale o romantica, senza mai risultare morbosa o gratuita.
4. Personaggi interessanti
Arriviamo ad uno dei punti più interessanti ed anche importanti: i personaggi del GrishaVerse. E ve lo diciamo subito: arrivati alla dilogia dei Corvi il vostro mondo si capovolgerà letteralmente. Sebbene in tutti i libri siano presenti personaggi multidimensionali e sfaccettati, con retroscena e motivazioni complesse, quelli che realmente appassionano e restano nel cuore sono i Corvi. Questo probabilmente è dato dal fatto che la trilogia si basa per lo più su due personaggi (Alina e il Darkling), ma viene narrato tutto in terza persona, mentre la dilogia dei Corvi è corale ed ogni capitolo porta avanti la storia ma dal punto di vista di uno dei sei protagonisti, tutti estremamente differenti tra di loro. Inoltre va detto che, soprattutto nel caso dei Corvi, Bardugo si muove sulla linea del personaggio grigio. Non parliamo né di personaggi positivi né di personaggi negativi, ma di personaggi con scopi e che reagiscono semplicemente a ciò che la vita ha riservato a loro, sfruttando tutto ciò che hanno sul piatto, venendo sicuramente chiamati a fare una scelta: vivere o morire. Secondo le loro regole, mi pare ovvio!
In generale sono caratteri con cui è facile identificarsi, interessanti e memorabili, ma questo non vuol dire che siano semplici. Sicuramente il background di ciascuno di essi influenza molto, come è giusto che sia, le scelte e la capacità di immersione del lettore nei loro panni o comunque la simpatia ed antipatia. Indubbio che con un villain come Darkling l’empatia non è proprio il primo aggettivo che ci verrebbe da scomodare, eppure non credete che ci troviamo di fronte al solito cattivo. Tutto il contrario. Prima di tutto il Darkling è un essere indefinito. Per quanto le sue fattezze siano umani, ma il suo stesso aspetto fisico legato all’età è indefinibile, potrebbe essere tanto un giovane ragazzo quanto un uomo di quarant’anni. Sembra letteralmente essere un tutt’uno con il suo elemento, le ombre, e al tempo stesso non cade mai nel solito trabocchetto del “bello e dannato”.
Il Darkling è un personaggio estremamente complesso e in continua evoluzione. Uno dei momenti più intensi di tutta la saga, nel terzo libro Rovina e Ascesa, ha proprio lui come protagonista che rompe completamente il classico stereotipo legato al villain.
Menzione importante per i personaggi femminili, potenti e sfaccettati, inseriti all’interno del GrishaVerse. Bardugo ci tiene moltissimo alla rappresentazione femminile tanto da non definirle attraverso le loro relazioni con gli uomini (e questo andrebbe sottolineato, soprattutto nel fantasy). Siano esse Grisha (utilizzatori di magia), soldati o spie, queste donne sono capaci e indipendenti e guidano la trama in modi significativi.
Paradossalmente quella che meno resta impressa, probabilmente anche per la strada che Bardugo decide di farle intraprendere è proprio Alina, mentre personaggi come Zoya, Inej e Nina sanno subito come far innamorare lettori e lettrici proprio per la loro forza di volontà, la loro capacità, intelligenza, il modo sfaccettato in cui vengono descritte e le scelte che sono portate a compiere. Personaggi che conservano una loro dignità dall’inizio alla fine, si evolvono ma restano pur sempre fedeli a se stesse e ai loro credi ed ideali.
5. Rappresentazione e temi importanti
Ultimo ma non per importanza, è la cura riservata alla rappresentazione e ai temi importanti all’interno del GrishaVerse. Leigh Bardugo presenta personaggi di diverse razze, orientamenti sessuali, personaggi con disabilità, traumi e contesti socio-economici. I lettori che cercano maggior rappresentatività nella loro letteratura apprezzeranno la diversità dei personaggi in questa serie.
Inoltre, esplora temi come il potere, l’identità e l’appartenenza, che sono rilevanti e stimolanti. Lo fa in una forma mai banale, mostrandoci sempre l’altro lato della medaglia e spronando il lettore anche ad una riflessione che possa andare al di là delle pagine, dei personaggi ma che si possa rispecchiare proprio nel mondo contemporaneo. Il potere e la sua corruzione, il suo abuso, per esempio, è qualcosa che va al di là del genere, dell’età, dell’estrazione sociale, ed è qualcosa che può ingannare con lo scopo di un fine superiore, senza prendere realmente in considerazione delle conseguenze che alcuni mezzi adottati possano avere su ciò che ci circonda.
Per potere, ovviamente, si intende non solo ciò che è strettamente legato al potere Grisha, ma anche il potere sociale, la differenza tra classi, la diversità di cultura tra popoli. Ritornano all’interno del Grisha temi anche molto spinosi ma estremamente forti, come la discriminazioni, l’odio raziale, il mercato di essere umani e quello del sesso, l’abuso infantile. Mai superficiale, Bardugo contestualizza sempre le tematiche che inserisce, spesso intrecciandole proprio ai suoi personaggi principali. Non si ha mai la sensazione di avere troppa carne sul fuoco, questo perché i tre filoni di libri sono molto differenti tra di loro. Se la trilogia Grisha si basa molto di più sulla ricerca interiore e il fine che giustifica il mezzo, la dilogia dei Corvi, fin dalla sua ambientazione più urbana, affronta tematiche a noi molto più vicine e che hanno a che fare con la criminalità. Alla fine tutti i libri forniscono una lente attraverso cui osservare il nostro mondo e le sue complessità.
Il GrishaVerse è una serie che può essere apprezzata da lettori di tutte le età e background. Che tu sia un fan della fantasia, dell’avventura, del romanticismo o dell’intrigo politico, c’è qualcosa in questa serie per tutti.