Il libro La portalettere, romanzo d’esordio di Francesca Giannone, è ispirato a una storia vera, ovvero quella della bisnonna della stessa autrice, Anna Allavena, prima postina del Salento. Il libro, alla sua settima edizione, è già un caso editoriale.
La vicenda descritta da Giannone prende avvio nel Salento degli anni ’30, a Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, e racconta una vicenda familiare lunga un ventennio. Al centro, la figura di Anna, la bellissima moglie di Carlo, originaria del Nord e per questo oggetto di continua diffidenza da parte dei locali, che non smetteranno mai di considerarla “la forestiera”. Poi, un giorno, Anna partecipa a un concorso, vincendolo. Diventa così la prima postina del Meridione, sotto gli occhi increduli e sbalorditi del paese. Quella di Anna è una storia di coraggio ed emancipazione femminista, ma anche di grande amore, quello che lega indissolubilmente i due coniugi Anna e Carlo, ma anche quello mai consumato del fratello di Carlo per Anna.
“Mentre lavoravo mi ripetevo una frase di Hemingway: scrivi la cosa più autentica che sai”. racconta Francesca Giannone, intervistata da Il Messaggero, a cui ha raccontato anche di come il lockdown abbia giocato un ruolo importante nella stesura del libro: “Probabilmente senza il lockdown non sarebbe venuta fuori questa storia. Tutti in quel periodo abbiamo fatto pulizia, rovistato cassetti. Io stavo aiutando mia madre a pulire dei mobili quando è venuto fuori un immenso tesoro. C’era un biglietto da visita vecchio di cent’anni della mia bisnonna. E poi antiche foto in bianco e nero, documenti, lettere d’amore. Per settimane mi sono messa a spulciare tutto quello che c’era. Avevo trovato un mondo»
Per la ricostruzione storica, Giannone si è affidata anche alle testimonianze di sua mamma e degli anziani del paese, che al tempo erano solo bambini: “Si ricordavano tutti di questa donna, che loro chiamavano “la forestiera”. Un soprannome che le è rimasto fino alla fine dei suoi giorni. Ho raccolto queste testimonianze e fatto tanta ricerca storica sul Salento di quegli anni, soprattutto sugli anni Trenta, e poi oltre, fino agli anni Sessanta”.
Sulla figura di sua nonna, fra finzione letteraria e realtà, Giannoni dice: “È stata la prima portalettere del Salento, sicuramente. Ipotizzo anche della Puglia, visto che non ci sono altre testimonianze di postine donne, all’epoca. Neppure negli archivi postali.” E ancora, sempre sulla bisnonna: “Sicuramente era antifascista e progressista. Nella terza parte del libro fonda una casa delle donne per aiutare persone in difficoltà, analfabete, vittime di violenza domestica, oppure che avevano perso il marito in guerra ed erano rimaste senza fonti di sostentamento per sopravvivere. Lei aiutava le donne nel privato, io nella finzione letteraria la immagino fondare questa struttura con molti anni di anticipo, rispetto agli anni Settanta, quando nascono tante case delle donne».
La portalettere è stato un vero successo editoriale, per lei e per la casa editrice Nord. Un successo così eclatante che non è passato inosservato nel mondo della produzione televisiva: i diritti del libro sono già stati opzionati da una casa di produzione romana per poterne fare una serie tv. Non ci resta che attendere di vedere la storia di Anna Allavena anche sul piccolo schermo. Al link che segue, alcune delle frasi più belle de La portalettere.