Arriva finalmente in Italia il sequel di It ends with us, il romance da cui sarà tratto un film che in pochi mesi ha scalato le classifiche di vendita in tutto il mondo grazie al passaparola su TikTok. Divenuto un vero e proprio fenomeno editoriale l’autrice ha inaspettatamente deciso di regalarci un sequel. La storia di Lily è una storia concreta e reale, di cui si possono percepire pesantezza, fragilità e forza. Ci trasmette il profondo insegnamento per cui non solo la violenza fisica va condannata, ma bisogna fare altrettanto con quella psicologica che può essere ben più più insidiosa. Vediamo insieme nella recensione di It Starts With Us come continuano le vicende dei protagonisti mesi dopo It Ends With Us.
It Starts With Us
Genere: Romance
Pagine: 307 pagine
Editore: Sperling & Kupfer Italia
Autrice: Colleen Hoover
L’inizio di tutto
Lily era solo una ragazzina di 15 anni che soffriva a causa di ripetuti abusi domestici. Atlas un diciassettenne senzatetto privo di legami con la famiglia. In una condizione in cui entrambi erano privi d’amore si legarono fortemente l’uno all’altra. Lily con la sua dolcezza si prendeva cura di Atlas cercando di trasmettergli un po’ della stabilità e dell’affetto che ogni essere umano merita di avere. Lui le donava forza e sostegno in una situazione che di forza ne richiedeva molta. Nel corso degli anni e a causa di vari avvenimenti i due si perdono di vista. Noi sappiamo quello che è successo a Lily, che inizia una nuova vita al fianco del giovane brillante neurochirurgo Ryle. Lui incarna l’uomo che tutte le donne sognano di avere al proprio fianco: bello, intelligente e con una carriera promettente. Nonostante queste belle premesse un futuro difficile sta attendendo la nostra protagonista.
È quando tutto sembra essere perfetto che Lily inizia a subire gli abusi di Ryle, precipitando in quella violenza che le è familiare sin da quando è bambina. Il suo silenzio è analogo a quello della madre 10 anni prima. Nella speranza che qualcosa possa cambiare Lily tace davanti alle azioni del suo carnefice, sperando che un giorno o l’altro possa redimersi. Il sogno della protagonista si spinge tanto in là da diventare anche il nostro, finché qualcosa cambia definitivamente quando scopre di essere incinta. È in questo periodo che Atlas ricompare casualmente dopo anni, portandole quella forza e quel senso di sicurezza che la fa ritornare a quei mesi della sua adolescenza aprendole così gli occhi sul suo presente.
Un sequel che i lettori si meritavano
L’autrice termina il primo libro in questo modo, lasciando spazio alla nostra immaginazione su come sarebbero potute andare le cose in un prossimo futuro, aprendoci le porte a un bel “e vissero per sempre felici e contenti”. Tuttavia, la Hoover si è forse resa conto che quel finale che tutti speravamo di avere meritavamo di vivercelo pienamente. Proprio come siamo rimasti accanto a Lily nel periodo peggiore volevamo esserci anche in quello migliore. Con It Starts with us si apre una nuova parentesi. La penna dell’autrice è meno graffiante e sdolcinata, tendendo più al realismo. Il punto di vista della narrazione diventa duplice alternandosi tra Lily e Atlas, aspetto che abbiamo apprezzato moltissimo perché consente di immedesimarsi completamente nelle vicende e nelle emozioni dei protagonisti.
Un nuovo capitolo
Per Lily si apre un nuovo capitolo della vita. Dopo il divorzio da Ryle si concentra pienamente sulla bambina e sul suo lavoro. Nessuna distrazione nella sua quotidianità scandita dalla frenesia e dall’apparente equilibrio. Tuttavia una mattina come tante altre incontra nuovamente Atlas:
“…L’ho incontrata questa mattina mentre sbrigavo delle commissioni. Era la prima volta che ci vedevamo dopo un anno e mezzo, ma lei era in ritardo per il lavoro e io avevo appena ricevuto il messaggio di Darin che mi informava dell’effrazione…”
La loro storia è la personificazione del mito descritto nel Simposio di Platone; un uomo e una donna che all’inizio erano una sola cosa ma, divisi dall’invidia di Zeus, avrebbero passato il resto della loro vita a cercarsi. Il loro amore è fatto di periodi e di continui ritorni, nonostante gli anni passano e le loro vite cambiano giorno dopo giorno l’uno per l’altra ci sono sempre. Il loro rencontre non è così idilliaco come possa sembrare perché un nuovo incubo invade prepotentemente la mente di Lily: dire all’ex marito che il suo nuovo compagno non è altro che Atlas Corrigan.
…”Sono così scossa dalle possibili implicazioni del nostro incontro casuale che ho impiegato il doppio del tempo per organizzare le consegne da affidare al fattorino”…
Una denuncia agli abusi
Senza soffermaci ulteriormente sulla trama troviamo importante analizzare le peculiarità di questa seconda uscita. Mentre il primo libro era incentrato maggiormente sulla violenza fisica, il secondo tratta e dà spazio a una tematica altrettanto importante: gli abusi psicologici. Nella società aleggia ancora la malsana credenza del “se non è materiale allora non è reale”. Lily si trova in svariate occasioni a subire violenza psicologica da parte di Ryle. A partire dal suo comportamento da vittima dopo averle fatto del male al farla sentire sbagliata, come se fosse stata lei la causa del loro divorzio. In questa parte della storia prevale questo aspetto che, nonostante Lily cerchi sempre di tenere sotto controllo di tanto in tanto affonda gli artigli nella sua mente. Si dice che per far tornare una persona sui propri passi sia sufficiente instillare in lei una buona dose di dubbio. È questo che l’ex marito cerca di fare ed è qui che si aprono le porte a un altro aspetto che non è da sottovalutare.
Non essere sole nella violenza
Lily durante tutto il matrimonio e il periodo degli abusi non è mai stata sola. Dopo la difficile decisione di comunicarlo ad Allysa (sorella di Ryle e grande amica di Lily) e Marshall (marito di Allysa) la protagonista ha sempre avuto delle persone su cui fare affidamento. Spesso si sottovaluta l’importanza di avere qualcuno con cui non ci si sente giudicati. Avere l’appoggio delle persone che si amano può fare la differenza tra una vita di violenza e la salvezza. Nella decisione di Lily di chiedere il divorzio la spalla di Allysa e del marito si sono rivelate fondamentali. Il loro sostegno è stato ancora più importante nel momento in cui Ryle ha cercato di incolpare Lily del divorzio, insinuando in lei il dubbio di aver distrutto una famiglia.
La recensione in breve
It Starts With Us è un romance dalla lettura semplice che ricorda per alcuni aspetti i New Adult, ma che denuncia a gran voce tematiche importanti come gli abusi. La storia di Lily e Atlas continua con un file rouge dalla doppia narrazione che da vita a una storia piacevole da leggere e dall'importante valore morale. Su un piano sintattico Colleen Hoover si conferma un'amante della semplicità, ma forse è dovuto a questa linearità il grande successo riscosso dalla storia.
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Voto ScreenWorld