Romanzo bestseller da mesi nella classifica del New York Times, consacrato al successo grazie al passaparola sui social, diventerà presto un film: scopriamo nel dettaglio l’ultimo successo di Colleen Hoover con questa recensione di It ends with us.
It Ends With Us
Autrice: Colleen Hoover
Genere: Young Adult
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Uscita: 2022
La trama
Lily Bloom fissa il cielo stellato da un tetto di Boston, cercando di non pensare alla giornata appena trascorsa. Poche ore prima ha partecipato al funerale del padre, uomo violento che ha incrinato la sua infanzia e la relazione con Atlas Corrigan, il suo primo amore.
Il flusso di pensieri viene interrotto dall’arrivo dell’uomo che cambierà la vita di Lily: Ryle Kincaid, affascinante neurochirurgo interamente concentrato sulla propria carriera e sul riuscire ad evitare ogni relazione seria.
Scatta una scintilla, e quella che sembrava una relazione impossibile diventa, nei mesi successivi, realtà.
La vita di Lily sembra imboccare una strada in discesa, collezionando un successo dopo l’altro: riesce finalmente a realizzare il sogno della sua vita avviando un’attività tutta sua, supportata da un fidanzato che la ama davvero.
Eppure qualcosa si rompe quando Ryle si rivela una copia carbone del padre di Lily, catapultandola nuovamente in una quotidianità di paura e sentimenti contrastanti.
Inaspettatamente, Lily si imbatte in Atlas e l’equilibrio precario della situazione in cui si trova con Ryle diventa finalmente comprensibile anche a lei, che pur non sentendosi al sicuro con Ryle cerca di restargli accanto.
Lily capisce che le colpe che ha sempre dato alla madre, incapace di lasciare il marito violento, ora potrebbero esser imputate a lei, che – divisa tra cuore e mente – deve decidere se rinunciare all’uomo che ama o ad una parte di se stessa, restando con lui.
Non solo uno young adult
Si potrebbe pensare che la potenza di It ends with us stia nel suo successo da record, ottenuto principalmente grazie al passaparola sui social network.
In realtà i suoi punti forti sono l’onestà e la completezza con cui viene affrontato il tema della violenza domestica, centrale in tutto lo svolgimento del racconto.
Nel personaggio di Lily si riconoscono tutte quelle fasi che si vivono quando ci si rende conto che la persona amata è un pericolo per noi stessi. Per buona parte del libro, Lily è un campo di battaglia su cui si combatte la battaglia delle battaglie: quando l’amore non è più abbastanza per scusare il comportamento del proprio partner?
Nel caso della violenza domestica, l’amore è allo stesso tempo carnefice e salvatore.
La storia raccontata da Colleen Hoover lo dimostra perfettamente: l’amore per Ryle impedisce a Lily di chiudere la relazione, portandola a scusarlo in più di un’occasione, andando così contro alle convinzioni maturate durante l’infanzia tormentata dalla relazione tossica dei genitori.
È sempre l’amore, però, che convince Lily ad andarsene: l’amore per sua figlia.
It ends with us riassume il conflitto interiore che ogni vittima di violenza sperimenta, guidando il lettore in una visione a 360 gradi delle contraddizioni che abitano una relazione tossica.
Alla fine del libro, l’autrice ha inserito una nota in cui emerge l’importanza di questa storia:
Quando ho deciso di scrivere questa storia, prima ho chiesto il permesso a mia madre. Le ho detto che volevo pubblicarla per le donne come lei, e anche per le persone che non capivano fino in fondo le donne come lei. Io ero una di quelle persone.
It ends with us è un romanzo autobiografico: attraverso l’amore di Lily e Ryle, Colleen Hoover ripercorre le scelte della madre, donando grande importanza al “quadro generale” che ogni situazione complessa rappresenta.
Risulta molto facile emettere giudizi senza aver coscienza di questo quadro generale, composto dalle difficoltà e dalle emozioni che investono una persona vittima di violenza domestica. La storia di Lily ci ricorda come tutti potremmo trovarci nei suoi panni, aiutandoci a mettere a fuoco la sola via d’uscita: scegliere.
Prima di scrivere questo libro, provavo molto rispetto per mia madre. Ora che l’ho finito e che ho compreso in minima parte il dolore e la fatica che lei ha affrontato per arrivare dov’è oggi, ho solo una cosa da dirle.
Quando divento grande, voglio essere te.
Violenza domestica: una narrazione a 360 gradi
A differenza di moltissimi altri romanzi rosa, in questo libro lo stereotipo del bad boy viene ribaltato. Ryle avrebbe potuto rappresentare il cliché dell’uomo tossico in preda a manie di controllo che nasconde un cuore d’oro (come per esempio avviene in After), innalzato perciò al grado di eroe incompreso a cui si può scusare tutto in nome del “troppo amore”.
Un po’ come avviene nella narrazione delle violenze di genere: l’ha uccisa perché l’amava, non poteva sopportare di vivere senza di lei, non riusciva a perdonarle la nuova relazione dopo aver divorziato. Si potrebbe andare avanti in eterno: nell’immaginario collettivo, un uomo violento è meno minaccioso se lo diventa in nome dell’amore.
Colleen Hoover non ci sta, e con grande puntualità realizza un ritratto molto più complesso di così: il tema della dipendenza emotiva come motore dell’azione emerge lampante, focalizzando l’attenzione del lettore sui reali e realistici aspetti di una relazione malata, affrontandoli in ogni scomodo dettaglio.
In contrapposizione alla figura di Ryle, l’autrice regala (letteralmente) al lettore l’incarnazione del bravo ragazzo: Atlas Corrigan, il sole che c’è anche quando viene offuscato dalle nuvole.
Costante, comprensivo, attento. Un personaggio meravigliosamente riuscito, a cui chiunque vorrebbe donare il proprio cuore.
In un mondo di Ryle Kincaid, scegli sempre…
Ma sarebbe una rappresentazione del mondo troppo semplice, questa divisione tra bianco e nero.
Esistono anche le sfumature che stanno nel mezzo.
Colleen Hoover ce le presenza tutte, impedendoci di cadere in questo errore grossolano: non esistono persone buone o persone cattive, esistono le persone. A volte compiono gesti estremamente positivi, a volte commettono atrocità.
Ryle è un uomo sfumato: non è un mostro, ma è mostruosa la sua indole violenta.
Nonostante sia capace di amare, l’amore con lui sfocia in violenza.
È in questo momento che risulta necessario dire basta.
It ends with us è indubbiamente una storia basata sulla capacità di scelta.
In un mondo di Ryle Kincaid, scegli sempre un Atlas Corrigan: è questa la risposta che potrebbe nascere spontanea.
Crediamo che la risposta corretta, invece, sia: scegli sempre di essere una Lily Bloom.
Rompi lo schema prima che lo schema rompa te.
La recensione in breve
It Ends With Us è un libro necessario, in grado di comunicare in maniera limpida ma non semplicistica un tema difficile come la violenza domestica (e le sue conseguenze). Se letto con un occhio di riguardo scardina lo stereotipo del bad boy dal cuore d'oro, a cui perdonare un'indole violenta. Il libro si concentra sulle scelte della vittima e sulle motivazioni che la portano a determinate decisioni. Assolutamente consigliato.
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Voto ScreenWorld