Il Marvel Cinematic Universe nasce nel 2008, in una grotta. È stato durante la prigionia di Tony Stark che il genio, miliardario, playboy e filantropo ha preso coscienza del suo retaggio e ha indossato per la prima volta l’armatura del suo alter ego supereroico. Un piccolo passo per un armaiolo, un grande passo per un universo, che si è rapidamente popolato della versione cinematografica degli eroi della Casa delle Idee. Dai più noti volti, come Capitan America e i Vendicatori, sino agli eroi più recenti, come Riri Williams, a lungo considerata erede di Tony Stark come Iron Heart.

La nascita di Riri avviene in un momento particolare del Marvel Universe fumettistico, in cui il concetto di legacy si fa sempre più marcato. Se Cap aveva trovato in Sam Wilson un degno erede, almeno momentaneamente, era più complesso trovare qualcuno che raccogliesse il testimone del Vendicatore Dorato.

Dalla grotta al garage

Riri Williams alle prese con la sua vita da eroina
Riri Williams alle prese con la sua vita da eroina – © Marvel Comics

Soprattutto, sull’onda emotiva di Civil War II, nuovo scontro tra gli eroi marveliani, che si conclude con l’apparente morte proprio di Tony Stark, che era pronto a compiere questo passo, al punto da avere individuato una potenziale sostituta, una giovane studentessa dell’M.I.T: Riri Williams.

Precoce genio e brillante inventrice, Riri è intenzionato a costruirsi una propria armatura, intenzionata a divenire un’eroina, dopo aver vissuto momenti drammatici che ne hanno segnato la crescitaDurante una serata in compagnia della sua cara amica Natalia e del patrigno Gary, Riri si trova coinvolta in una sparatoria, di cui è l’unica sopravvissuta.

Questo evento la spinge a chiudersi verso il mondo esterno e la spinge a concepire l’idea di creare una corazza simile a quella di Iron Man, con l’obiettivo di impedire ad altri di subire la sofferenza che lei stessa ha vissuto. Questa determinazione la porta a cacciarsi nei guai, utilizzando materiali del M.I.T. per assemblare la sua prima armatura rudimentale nel garage di casa.

Il dolore della perdita, unito alla sua mente geniale che la allontana dai suoi coetanei, portano Riri a distaccarsi dal mondo, dedicandosi interamente alla sua volontà di creare un’armatura con cui lottare contro il crimine.  Non poteva dunque chiedere di meglio Riri quando scopre di essere stata scelta da Tony Stark come sua erede, ruolo che Testa di Latta le offre con un dono degno di lui: la sua coscienza digitalizzata come IA per la sua armatura.

La nascita di Ironheart

Riri Williams incontra Tony Stark
Riri Williams incontra Tony Stark – © Marvel Comics

Comparsa per la prima volta nel 2015 nelle pagine di Invincible Iron Man, creato da Brian Michael Bendis e illustrato da Mike Deodato, Riri è stata, di fatto, l’allieva di Iron Man. Ruolo interpretato in un periodo in cui il vuoto lasciato da Stark non era destinato esclusivamente a Riri, ma era anche ambito da un personaggio che nessuno avrebbe mai immaginato indossare l’armatura di Iron Man: Victor von Doom.

Convinto di avere l’opportunità di riscattarsi agli occhi del mondo, il Dottor Destino si convince di poter iniziare una nuova vita da eroe, prendendo il posto vacante di Stark e combinando le sue abilità mistiche con la tecnologia di Iron Man. Tuttavia, questo ruolo si è rivelato effimero, e non è stato assegnato né a Riri Williams, che non è diventata la nuova Iron Man, ma ha invece assunto la sua identità di Ironheart.

Un momento cruciale in questo percorso è stato un incontro tra Riri Williams e Pepper Potts, amica di lunga data di Tony Stark e membro dell’equipe di gestione tutta al femminile delle Stark Industries, che includeva Mary Jane Watson e la madre biologica di Stark, Amanda Armstrong. Pepper, indossando la Rescue Armor, si avvicina a Riri per spiegarle cosa significhi indossare l’armatura e cosa comporti essere un eroe. Questo avviene poco prima di uno scontro vinto da entrambe, che attira l’attenzione dello S.H.I.E.L.D., all’epoca guidato da Sharon Carter. Questo momento è stato fondamentale per la crescita e la definizione del personaggio, portando Riri a adottare la sua identità di Ironheart.

Un personaggio per il nuovo millennio

Riri Williams discute con un Tony Stark versione IA
Riri Williams discute con un Tony Stark versione IA – © Marvel Comics

L’impatto culturale di Ironheart non ha tardato a farsi sentire, tanto che persino il M.I.T. ha prodotto un video nel marzo 2017 in cui una studentessa interpreta Riri Williams, mostrando la sua vita da studentessa e il momento in cui crea la sua prima armatura.

Riri rientra all’interno di una nuova generazione di eroi, creati da Marvel Comics per attirare lettori più giovani. Preceduto da figure come Miles Morales, Riri rientra in questo progetto che si sviluppa successivamente nella creazione di team completamente adolescenti, come Champions o Giovani Vendicatori. Da un punto di vista editoriale, si tratta di un esperimento interessante, che però si scontra con una prima accoglienza non proprio incoraggiante.

Inizialmente, il personaggio di Riri Williams non fu accolto favorevolmente dai lettori, che accusarono la Marvel di aver creato un personaggio basato su uno stereotipo razziale, ossia quello dell’adolescente di colore. Opinione condivisa da parte della critica, mentre la maggior parte della stampa di settore videro in Ironheart una nuova figura di riferimento per i giovani lettori, non diversamente da quanto fatto a suo tempo da Spider-Man o gli X-Men.

Il successo di Ironheart arriva quando le sue avventure furono affidate a Eve L. Ewing, un’autrice afroamericana con una formazione in sociologia, il che contribuì a rendere Riri un personaggio più attuale e realistico. Pur trattandosi di una figura legacy, il distacco con Iron Man è evidente, non solo in termini meramente anagrafici, ma anche concettuali e caratteriali.

Anche nelle recenti run di Iron Man, la presenza di Riri è vista come una contrapposizione generazionale, in cui le note tendenze al controllo di Stark si scontrano con la visione più intraprendente e ribelle di Riri.

Ironheart nel MCU

Riri Williams in Black Panther: Wakanda Forever
Riri Williams in Black Panther: Wakanda Forever – © Marvel Studios

L’esordio di Riri Williams in Black Panther: Wakanda Forever rappresenta un’occasione per la giovane eroina di far parte della nuova generazione degli eroi marveliani sul grande schermo. Quella che sembra la sua origin story, avvenuta in terra wakandiana, , per quanto completamente slegata dall’originale cartaceo, risulta non del tutto convincente, forzosamente inserito in questo capitolo del franchise per favorirne il ritorno nella sua serie, Ironheart.

Nata in un periodo confusionario dell’MCU, Ironheart pare discostarsi ulteriormente dai principi fumettistici del personaggio, legandola a una concezione più urbana e concreta, nonostante la presenza di un personaggio atipico come The Hood.

Nuovi eroi per una nuova generazione

La nuova armatura di Ironheart
La nuova armatura di Ironheart – © Marvel Studios

Pare evidente l’intenzione dei Marvel Studios di inserire un altro tassello nella formazione di una squadra di giovani eroi, proseguendo quanto fatto con altre produzioni precedenti. L’arrivo di Riri Williams si inserisce in questa progettualità, sostenuta anche da figure chiave del franchise, come Tom Holland, che ha sempre avuto le idee chiare su quale giovane eroe volesse vedere nel MCU

Dichiarazione

“Il suo nome è Ironheart, Riri. Sarebbe un personaggio davvero fantastico da portare sul grande schermo…il multiverso apre così tante porte tramite cui far entrare personaggi fantastici come Ironheart”

Dichiarazioni che portano un peso significativo, soprattutto considerando che il Marvel Cinematic Universe sta ponendo una crescente enfasi su potenti personaggi femminili e cerca di attirare un nuovo, giovane pubblico.

La scommessa, ora, è di trovare il giusto modo per dare a Riri il necessario carisma per rendere sempre più saldo e giovane il futuro del Marvel Cinematic Universe.

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Classe '81, da sempre appassionato di pop culture, con particolare passione per il mondo dei comics e la fantascienza. Dal 2015 condivide queste sue passioni collaborando con diverse testate, online e cartacee. Entra nella squadra di ScreenWorld come responsabile dell'area editoria con una precisa idea: raccontare il mondo del fumetto da una nuova prospettiva