Negli ultimi tempi la serie di libri scritta da Leigh Bardugo, ed edita in Italia da Mondadori, ha scalato le classifiche conquistando l’attenzione di milioni di lettori. Recentemente, grazie alla serie Netflix che si basa proprio sul mondo del Grishaverse, il pubblico di spettatori si è ulteriormente e notevolmente ampliato. Esce infatti oggi 16 marzo 2023 la seconda stagione di Shadow and Bone che i fan hanno atteso col fiato sospeso.
Ma per godere al meglio dell’esperienza letteraria, e per chiarire alcuni dubbi sul corretto modo di approcciarsi al mondo del Grishaverse, composto da una trilogia (Tenebre e Ossa), seguita poi da due dilogie (Sei di Corvi e Il Re delle Cicatrici) e da un paio di libri extra.
Per quanto le storie non siano del tutto collegate tra loro, se volete seguire nel migliore dei modi la lunga storia del Grishaverse, ecco in che ordine leggere i libri di Tenebre e Ossa, tra romanzi, graphic novel e libri extra.
1. Tenebre e Ossa
Ravka è un paese circondato da nemici e dilaniato dalla distruzione. Una spessa striscia di terra, soprannominata la “Faglia d’Ombra”, divide a metà il regno. Si tratta di un luogo oscuro, creato in passato da un antico nemico e in cui vivono i Volcra, creature terribili amanti delle tenebre e dotate di lunghi artigli e affilate zanne. È in questo contesto che conosciamo Alina Starkov, giovane orfana che ambisce a diventare una buona cartografa al fianco di Mal, suo migliore amico di sempre, ma per il quale prova qualcosa di molto più profondo di una semplice amicizia. La vita di entrambi è destinata a cambiare quando il loro reggimento è costretto ad attraversare la Faglia e a scontrarsi con le creature che lì dimorano. Alina, per proteggere Mal, dà prova di un potere speciale del quale era del tutto inconsapevole. È l’Evocaluce.
Viene subito arruolata dai Grisha, persone che come lei sono dotate di speciali poteri magici, e governati dall’Oscuro, l’uomo più potente del regno dopo il re. I Grisha si dividono in diverse categorie: gli Spaccacuore, capaci di controllare i parametri vitali delle persone; i Chiamatempeste, i quali hanno influenza sull’aria; gli Scuotiacque, capaci di controllare l’acqua. E tanti altri, primi tra tutti gli Evocaombre, come l’Oscuro. Il potere di Alina è qualcosa di sconosciuto e che appartiene solo a lei, fattore che la rende di vitale importanza perché è l’unica al mondo capace di evocare la luce. E in un regno spezzato dalle tenebre, solo un potere come il suo può riportare pace ed equilibrio. Ma al palazzo nel quale viene condotta per essere addestrata, si rende conto che niente è come sembra e la bolla d’illusione nella quale viveva scoppia. Ombre sempre più oscure minacciano di prendere il sopravvento anche su di lei.
Primo della serie, Tenebre e Ossa si presenta al pubblico come una fresca ventata di originalità. Sono subito chiari i riferimenti al nostro mondo, dove gli spazi geografici combaciano in qualche modo ai nostri. La prosa semplice e scorrevole, e la brevità del libro, consentono al lettore di finirlo in un baleno. E nonostante il sistema magico non si renda chiaro fin da subito, una volta concluso il primo volume si ha la sensazione di averlo assorbito profondamente.
2. Il demone nel bosco
Con questa breve graphic novel (romanzo a fumetti) Leigh Bardugo ci offre uno spaccato sul passato dell’Oscuro. Insieme a sua madre era costretto a vivere viaggiando, spostandosi di continuo e senza mai avere un luogo da chiamare “casa”. Questo perché non c’è mai stato un tempo in cui per i Grisha non fosse pericoloso esistere, soprattutto visto il loro grande potere. Le bellissime illustrazioni di Dani Pendergast ci presentano un giovane, ingenuo ragazzo che è costretto a fare i conti con la violenza del mondo.
Trattandosi di un prequel di Tenebre e Ossa privo di spoiler, può essere affrontato in qualsiasi momento della lettura dell’intera serie Grishaverse. Noi consigliamo di leggerlo subito dopo il primo volume della trilogia di Tenebre e Ossa, così da capire meglio i meccanismi che si celano dietro le scelte del villain più interessante della Bardugo.
3. Assedio e Tempesta
Alina e Mal sono fuggiti.
Dopo lo scontro con l’Oscuro all’interno della Faglia, la potente Evocaluce decide di scappare e di crearsi una nuova vita. Ma quando capisce che il potere e la responsabilità del mondo è nelle sue mani, decide di accettare l’aiuto di un imprevedibile alleato: Nikolai Lanstov, figlio del re di Ravka. L’Oscuro, intanto, ha conquistato un nuovo potere e farà di tutto per riuscire a ribaltare il trono del regno. Solo Alina sembra avere la forza necessaria per contrastarlo.
In questo secondo libro il vero punto di forza risiede nell’apparizione del personaggio più amato di tutta la trilogia, Nikolai. Divertente, ironico, coraggioso e di grande inventiva, rapisce senza sforzo alcuno il cuore di ogni lettore. Il suo contributo risulterà necessario per la lotta al grande male. Alina sarà completamente assorbita da quelle che sono le sue responsabilità, e costretta di conseguenza a trascurare i propri sentimenti, così come quelli di Mal.
Assedio e Tempesta è ricco di colpi di scena, di dialoghi ammalianti, e di interessanti nuovi dettagli del worldbuilding. Fiondarsi subito sul terzo libro non appare più una scelta, ma una necessità!
4. Rovina e Ascesa
Alina è indebolita sia fisicamente che psicologicamente. L’ultimo attacco dell’Oscuro le è costato caro. Ma con l’aiuto di vecchi rivali, ora diventati alleati, trova la forza di tenere testa a un popolo che la venera come una Santa, e ai faticosi legami con le varie potenze del regno di Ravka. Nell’ultimo libro della trilogia i protagonisti scoprono segreti terrificanti, ma anche la chiave per sconfiggere l’Oscuro. Partono perciò alla ricerca della leggendaria creatura di Morozova, ma le difficoltà sono a ogni angolo. Un destino terribile e inevitabile è stato predetto per Alina, che non potrà fare altro che andargli incontro. L’ultima battaglia contro il male superiore sarà preceduta da un suo personale scontro interiore. Luce e oscurità risiedono in ognuno di noi, ma il confine tra le due parti è sfumato e mai netto.
In questo volume conclusivo ogni dubbio viene svelato e tutti i personaggi raggiungono lo stadio finale della propria evoluzione. Nella caratterizzazione dei personaggi e dei paesaggi, nel creare momenti di grande pathos, nel portare noi lettori ad affezionarci a ogni aspetto della storia, Bardugo è una maestra. Tanto che saremmo tutti emotivamente abbattuti se non si fosse degnata di offrirci la dilogia di Sei di Corvi, altamente superiore a quella di Tenebre e Ossa.
5. Le vite dei Santi
Arrivati a questo punto, però, si potrebbe leggere il primo di due libri extra. Le vite dei Santi è una raccolta di miti, leggende e storie religiose legate al mondo dei Grisha, alcune di queste citate spesso soprattutto in Tenebre e Ossa, ma anche negli altri volumi della serie. Il libro è caratterizzato da diverse illustrazioni a colori che ci consentono di entrare ancor più nelle atmosfere della storia.
Noi consigliamo di leggerlo dopo la trilogia di Tenebre e Ossa e prima di Sei di Corvi, ma si potrebbe recuperare anche alla fine di tutta la serie del Grishaverse.
6. Sei di Corvi
Abbiamo avuto la conclusione della storia di Alina, ma il mondo nel quale si è svolta non è svanito nel nulla. Sono passati pochi anni e dall’altra parte del mare, a Ketterdam, siamo testimoni di una società corrotta. Tra i bassifondi della città si muove Kaz Brekker, detto Manisporche, ladro e manipolatore a capo di una banda. Bische, bordelli, traffici portuari illeciti, zuffe, rapine e sparatorie. È questa quella che Kaz, poco più che un ragazzo la cui tempra e la letalità lo rendono rispettato in ogni quartiere malfamato, chiama casa. Per via delle sue grandi doti di ladro riceve una proposta allettante ma fatalmente pericolosa: andare a Fjerda, al confine con Ravka, a liberare lo scienziato Bo Yul-Bayur dalla Corte di Ghiaccio, fortezza inespugnabile. Per riuscire nell’impresa, Kaz si affianca alla sua banda di Corvi: Inej, definita lo “Spettro”; Nina, Grisha Spaccacuori; Wylan, ragazzo di buona famiglia fuggito di casa; Matthias, soldato di Fjerda; Jesper, tiratore scelto col vizio del gioco. Fjerda è nota per addestrare soldati nella cattura e nell’uccisione dei Grisha, fattore di grande rischio che rende la missione ancor più pericolosa.
Questo libro porta l’autrice su un gradino più alto della qualità. Crea dei personaggi indimenticabili, concentrando quasi tutto il suo talento nella costruzione di Kaz: reso zoppo per un incidente del passato, il giovane Manisporche si aggira per i bassifondi di Ketterdam con l’aiuto di un bastone dal pomello intagliato a forma di testa di corvo. È astuto, silenzioso, letale. Nulla sembra scalfirlo, quasi non avesse un cuore. Ogni membro della sua banda è stato scelto con lucidità, come investimenti su cui puntare. I sei Corvi, inizialmente scoordinati e in contrasto tra loro, dovranno imparare cos’è il gioco di squadra. E Kaz dovrà fare i conti con il passato per poter affrontare il futuro.
La trama del primo libro della dilogia si allontana drasticamente da quella proposta nella serie tv. Infatti, Kaz e i suoi amici non si ritroveranno mai invischiati negli intrecci tra Alina e l’Oscuro, ma dovranno affrontare una nuova minaccia: quella della Jurda Parem, una droga dai particolari effetti sui Grisha.
Per dovere di completezza, ci teniamo a chiarire che le due serie di libri sono scollegate, perciò è possibile leggere di Sei di Corvi senza aver letto Tenebre e Ossa. Ma attenzione: leggere prima la dilogia potrebbe rivelarsi un problema per tutti coloro che non hanno intenzione di ricevere alcune anticipazioni sugli avvenimenti della trilogia, ma non intaccherà comunque la comprensione della storia.
7. Il Regno Corrotto
Kaz e i suoi hanno portato a termine il piano e hanno scoperto una grande complicità tra loro. Ma una volta rientrati a Ketterdam scoprono di essere stati ingannati. Con l’orgoglio ferito e un feroce bisogno di vendetta, i Corvi rafforzeranno il proprio legame con la banda e combatteranno una guerra tra le vie della città contro un uomo potente che li vuole calpestare. In gioco c’è tutto, perdere non è un’opzione. E ognuno di loro si rivelerà fondamentale. Arrivati alle ultime pagine di questo secondo libro non saprete trattenere le lacrime.
Leigh Bardugo è presente ovunque: si percepisce il suo amore per questa storia in ogni frase, in ogni dialogo, in ogni dettaglio. Se dopo la trilogia di Tenebre e Ossa pensavate di aver assorbito il mondo del Grishaverse, e di aver conosciuto la penna dell’autrice, dopo Il Regno Corrotto vi ritroverete cuore, stomaco e cervello attorcigliati. Il punto di forza è l’introspezione dei personaggi: tutti loro hanno una storia alle spalle e un mostro da affrontare. Nessun dettaglio si dimostra banale, l’autrice trasforma qualcosa di già visto in vera e propria originalità. S’insinua con vena ironica portando un forte senso dell’umorismo e carisma anche dove chiunque altro scapperebbe urlando.
Rispetto a Tenebre e Ossa, la storia di Sei di Corvi si presenta più matura, più movimentata e meglio costruita. Nulla viene lasciato indietro.
E, alla fine, vi sentirete Corvi anche voi.
8. Il Re delle Cicatrici
Nikolai Lanstov ha preso il posto di suo padre: ora è re di Ravka. I traumi della guerra contro l’Oscuro hanno però lasciato dei segni indelebili sulla sua pelle. Delle vere e proprie cicatrici. Il male è stato sconfitto, ma i nemici del regno sono ancora tanti. Il nuovo, sarcastico, brillante re deve affrontare eserciti rivali appostati ai confini, rafforzare le casse dello stato indebolite dalla guerra, difendere il proprio mondo da un pericolo non troppo sconosciuto. E deve lottare contro l’oscurità che alberga in lui. Ad aiutarlo a far fronte ai mali esterni e agli intrighi di corte, ci sarà una giovane Grisha, Zoya Nazyalensky (che abbiamo conosciuto in Tenebre e Ossa), scelta da lui stesso come Generale dell’esercito per le grandi doti dimostrate in battaglia. Intanto, nelle terre di Fjerda, Nina (che abbiamo conosciuto in Sei di Corvi) si ritrova a combattere una dolorosa battaglia interiore, ma anche una vera e propria guerra con coloro che vorrebbero annientare il mondo dei Grisha.
Questa seconda dilogia si ripromette d’incentrarsi sul personaggio di Nikolai, ma troviamo comunque diversi capitoli rispettivamente dal punto di vista Zoya e di Nina. Abbiamo letto il primo volume della seconda dilogia con aspettative molto basse per via delle varie critiche che girano in rete e, forse proprio per questo, alla fine siamo riusciti ad apprezzarlo almeno in parte. Ritrovare un personaggio incisivo come Nikolai fa sempre il suo effetto e, a dire il vero, regge tutto il libro. Ma i rimproveri che sono stati mossi nei confronti del libro hanno trovato anche da parte nostra delle fondamenta. Soprattutto per quanto riguarda il cliffhanger finale.
Ci teniamo a specificare che questa dilogia può essere letta e compresa solo dopo aver già affrontato sia la Trilogia di Tenebre e Ossa, che i due libri di Sei di Corvi.
9. La legge dei Lupi
Fjerda si prepara a invadere Ravka, intanto che Nikolai tesse trame e organizza difese in grado di contrastare l’esercito nemico. Si appresta a combattere chiamando a sé ogni arma di cui dispone, persino il mostro che si porta dentro dallo scontro con l’Oscuro. Ma non è solo: Zoya è pronta a lottare con tutte le forze, così come anche Nina. Il destino del mondo è nelle mani di questi tre personaggi già conosciuti e amati nelle serie precedenti.
Dopo il grande lavoro che la Bardugo ha fatto con Sei di Corvi, gli appassionati lettori tutto si aspettavano tranne il grande flop che questa dilogia si è rivelata per molti. Alcuni dei personaggi che abbiamo conosciuto in precedenza vengono storpiati e riadattati a questa nuova storia, la trama risulta un mix mal riuscito delle due serie precedenti, e la centralizzazione su Nikolai che era stata promessa non viene rispettata. I grandi fan del Grishaverse criticano il finale un po’ troppo incentrato sull’epicità che risulta frettoloso e poco coerente, alcune dinamiche che potevano essere approfondite meglio e l’originalità della trama che sembra andarsene in vacanza.
Insomma, non hanno ritrovato la penna della Bardugo della quale si erano sempre fidati.
Unico, indiscutibile punto forte resta Nikolai Lanstov, che regge il gioco di entrambi i libri e dà la giusta scusa per chiudere un occhio.