Marvel Comics e New York sono inscindibili. Non solo perché la Casa delle Idee è proprio al centro della città, o perché gran parte del suo pantheon supereroico opera nella Grande Mela. A guidare gli autori Marvel è sempre stato un principio

Stan Lee

“La Marvel è il mondo fuori dalla finestra

E difficilmente si può trovare un’interpretazione più vivida di quel mondo degli urban heroes. Eroi che sono profondamente legati al loro quartiere, che non affrontano titani folli ma le asprezze quotidiane dei vicoli metropolitani. Spesso dimenticati dal grande pubblico, a volte galvanizzati da run affidate a grandi autori, oppure protagonisti di grandi eventi come Devil’s Reign.

Urban heroes e Devil’s Reign, inevitabile arrivare a Daredevil. Fulcro di questo evento è proprio il Diavolo Custode di Hell’s Kitchen, nuovamente in opposizione alla sua nemesi storica, Wilson Kingpin Fisk. Il senso di appartenenza alla propria città è cruciale per entrambi: Daredevil combatte il crimine nel suo quartiere, mentre Kingpin affronta i rivali criminali per conquistare il potere.

Da queste premesse non poteva che nascere una maxi-evento Marveliano che vedesse in azione non solo i supereroi, ma facesse soprattutto luce sul complesso rapporto dei newyorkesi con il loro sindaco.

L’ascesa di Kingpin

Daredevil affronta Kingpin
Daredevil affronta Kingpin – © Marvel Comics

Carlo del Grande, nell’introduzione al volume Devil’s Reign: il Pugno di Fisk, analizza con particolare lucidità il rapporto tra i newyorkesi e sindaco, citando figure come La Guardia e Giuliani, simboli di rinascita in tempi difficili. Questo legame diventa cruciale per Wilson Fisk, che, dopo gli eventi di War of the Realms e Secret Empire, in cui si è mostrato più utile dei supereroi agli occhi della cittadinanza,  si presenta come un simbolo di speranza.

Prima salvifico protettore durante un’invasione aliena e poi voce del dissenso verso i supertizi, cavalcando la presenza del falso Capitan America durante Secret Empire, creando una campagna di sfiducia e odio verso i supereroi. Una volta eletto sindaco, Fisk attua leggi che criminalizzano i supereroi, mirate soprattutto a limitare l’operatività di Daredevil.

Sebbene Spider-Man possa essere considerato il primo urban hero per età, le sue avventure non catturano lo spirito di “storia della strada” che caratterizza Daredevil. Matt Murdock proviene da Hell’s Kitchen, uno dei quartieri più malfamati di Manhattan, e le sue storie affrontano i problemi quotidiani degli abitanti, lontane dai luoghi iconici come il Baxter Building. Altri eroi urbani, come Luke Cage, seguono questa tradizione street level, creando un contrasto con i supereroi più rinomati della Marvel, che si occupano di grandi saghe galattiche, mentre i cosiddetti “eroi della strada” si dedicano a mantenere la sicurezza delle strade di New York.

Daredevil, oltre a essere un supereroe, come Matt Murdock è un avvocato, e ha passato gran parte della sua vita in tribunale, a volte anche dalla parte dello Stato come procuratore distrettuale. Questa dualità è accentuata dalla sua educazione cattolica, che influisce sulla sua visione di colpa, punizione, intervento e responsabilità. Temi abilmente esplorati da Zdarsky, che dopo avere gestito una delle migliori run del Cornetto, arriva al culmine del suo arco narrativo con Devil’s Reign, sintetizzando gli eventi recenti nella vita di Daredevil.

Legge e ordine in bilico

Gli eroi di New York in azione
Gli eroi di New York in azione – © Marvel Comics

Durante la sua permanenza a San Francisco nella run di Samnee, dopo che per diverso tempo tutti hanno saputo che Daredevil e Matt Murdock erano la stessa persona, Matt comprende come la sua doppia identità così pubblica sia un pericolo per le persone a lui vicine, accettando quindi un’offerta fattagli dai Bambini Porpora: far dimenticare a tutti che Daredevil sia Matt Murdock.

Tornato a New York, inizia a lavorare come procuratore distrettuale, affrontando l’ascesa di Kingpin a sindaco e navigando tra il rispetto delle leggi e l’esigenza di utilizzare le informazioni ottenute come vigilante per fermarlo, ad esempio denunciando brogli elettorali. Negli ultimi due anni della sua vita, Matt vive momenti emotivi significativi, dall’emergere di una nuova criminalità in assenza di Fisk, ad altri meno convincenti, come l’apparizione del finto fratello Mike Murdoch. Nel frattempo, Kingpin intraprende una crociata contro i supereroi di New York.

Civil War ricordano che non è la prima volta che essere un metaumano crea complicazioni per i supereroi. In questa occasione, la crisi coinvolge solo gli urban heroes, che devono affrontare una minaccia significativa rappresentata da Kingpin, che utilizza i Thunderbolts, una sua squadra di agenti, per catturare gli eroi che si oppongono. Fisk riesce a convincere la cittadinanza che i supereroi sono una minaccia, sostenendo che sono irresponsabili delle loro azioni. Questa narrativa, alimentata da eventi passati e dall’influenza dell’Uomo Porpora, trova una risonanza positiva tra il pubblico.

Nonostante le difficoltà, gli eroi decidono di combattere. Daredevil, sostenuto dai suoi amici, pianifica di candidare Luke Cage a sindaco contro Fisk. Questa strategia affronta due fronti: politico ed eroico, e rappresenta una trovata geniale di Zdarsky, che riesce a chiudere un ciclo per Daredevil e a portare freschezza al contesto urban marveliano.

Realtà e supereroi

Spider-Man, Daredevil ed Elektra in azione
Spider-Man, Daredevil ed Elektra in azione – © Marvel Comics

Introdurre un elemento di realismo contemporaneo in una narrativa supereroica è complesso, ma grazie alla solida base legale sviluppata da autori come Soules, il mondo di Daredevil si trasforma in un House of Cards marveliano. Qui, il conflitto si svolge sia sul piano fisico che su quello legale.

La predisposizione di Matt Murdock, reduce da un periodo che lo ha spinto ad affrontare le proprie convinzioni spingendolo anche ad accettare il carcere come riabilitazione del proprio nome – ereditato da Elektra per non lasciare NYC priva del suo Diavolo Custode – a figura di rottura del rapporto tra cittadini ed eroi, è stato propedeutico a questa trama esplosiva e dinamica. Come da tradizione nella narrativa del Cornetto, la città e i suoi meccanismi, specie i meno leciti e nobili, sono tornate a essere protagonisti autentici, strumenti nelle mani di un potere illecito che aggira la legge usando la legge stessa, tema molto caro ai narratori critici contemporanei di vari media.

Tema forte nella società d’oltreoceano, che si unisce alla progressiva perdita di illusioni di una cultura che sembra sempre più cedere alle pressioni populiste. In Devil’s Regin il cuore emotivo non sono le battaglie, ma le discussioni tra eroi e le sporadiche ma taglienti opinioni dei cittadini comuni, sempre più vicini alle posizioni di Fisk. Non per affinità diretta, ma perché Kingpin sa come appellarsi alle pulsioni più basiche dei suoi concittadini, piegandole alle proprie esigenze.

Matt Murdock, dopo aver affrontato le sue convinzioni e accettato il carcere come modo per riabilitare il suo nome, diventa un intermediario tra cittadini ed eroi, contribuendo a una trama dinamica. La città di New York e i suoi meccanismi, soprattutto quelli meno nobili, tornano a essere protagonisti, evidenziando come un potere illecito possa manipolare la legge stessa, un tema caro ai narratori critici contemporanei di vari media.

Un nuovo ordine dalle ceneri

Devil's Reign
Devil’s Reign – © Marvel Comics

Sebbene la figura di Daredevil sia centrale negli eventi di Devil’s Reign, l’evento orchestrato da Zdarsky è una storia corale in cui la vicenda personale del Diavolo è quasi una cornice in cui sono racchiuse altre vicende. Non a caso, fedelmente alla tradizione marveliana, ogni volto coinvolto ha una parentesi personale, come testimoniano le due pubblicazioni parallele, La Donna Senza Paura – mini in tre parti dedicate a Elektra nei panni di una Daredevil sui generis – e di Devil’s Reign – Il Pugno di Fisk , in cui alcune short stories aiutano a comprendere meglio questo complesso evento).

L’importanza del ciclo di Zdarsky è di essere un maxievento urban, in cui un lato spesso ignorato dei comics marveliani, ossia la forza radice cittadina legata a New York, trova finalmente piena vitalità. Sfruttando abilmente quanto raccontato in precedenza da Soules, la costruzione di una dimensione che fosse maggiormente legata alla natura giuridica e sociale tipica di Daredevil, si è deciso di concretizzare queste diverse linee narrative abbozzate in precedenza, conducendole a una conclusione che fosse sia fine di un ciclo, che un potenziale starting point non solo per Daredevil, ma per tutti gli urban heroes.

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Classe '81, da sempre appassionato di pop culture, con particolare passione per il mondo dei comics e la fantascienza. Dal 2015 condivide queste sue passioni collaborando con diverse testate, online e cartacee. Dopo una lunga presenza su Cultura Pop, entra nella squadra di ScreenWorld come responsabile dell'area editoria con una precisa idea: raccontare il mondo del fumetto da una nuova prospettiva