C’è un filo rosso che collega Dragon Ball Daima a Dragon Ball Super: Super Hero, e passa attraverso la mente irrequieta di Akira Toriyama. In un’intervista recentemente tradotta e inclusa nel cofanetto Blu-ray giapponese di Dragon Ball Daima, il produttore Akio Iyoku ha svelato dettagli preziosi sulla genesi dell’ultimo anime supervisionato dal maestro prima della sua scomparsa. La rivelazione più significativa riguarda l’intenzione deliberata di creare qualcosa di completamente diverso rispetto a Dragon Ball Super, un’opera che si distacca tonalmente ed esteticamente dalla serie precedente.

Per chi ha seguito l’era Dragon Ball Super, nonostante la possibile fine della storia, questa dichiarazione non dovrebbe sorprendere. Daima presenta un’identità visiva e narrativa distintamente diversa, ma il contesto temporale rende la cosa ancora più interessante. L’idea di questa nuova serie stava prendendo forma proprio mentre il team era impegnato nella produzione di Super Hero, intorno al 2018. Durante il commento al primo episodio del box set, Iyoku si è seduto insieme ai co-registi Aya Komaki e Yoshitaka Yashima per discutere della creazione di quello che sarebbe diventato il canto del cigno animato di Toriyama. Ma cosa significava esattamente “diverso” per Toriyama? La risposta si trova nel suo stesso processo creativo. Iyoku, forte di anni di collaborazione con il maestro, ha offerto uno sguardo raro sul metodo di lavoro di Toriyama: “Con il modo di lavorare del maestro, ci sono vari casi; a volte i personaggi e la sceneggiatura arrivano simultaneamente, altre volte i personaggi nascono dopo la sceneggiatura“. Tuttavia, il produttore ha evidenziato come Gomah rappresentasse un caso unico: “Per Gomah, ho la sensazione che avesse già in mente il design visivo e probabilmente abbia scritto la sceneggiatura con quel design in mente“.

Gomah di Dragon Ball Daima
Gomah di Dragon Ball Daima, fonte: Crunchyroll

Questo approccio di sviluppo simultaneo tra script e personaggi potrebbe spiegare il desiderio di Toriyama di esplorare nuovi territori narrativi. Del resto, con Super Hero aveva già dimostrato di voler sperimentare, spostando il focus da Goku e Vegeta per mettere Piccolo e Gohan sotto i riflettori. Quella voglia di provare cose nuove con Dragon Ball era evidentemente ancora viva nella mente del creatore, che non sembrava più disposto a raccontare una storia lineare con Goku protagonista nel modo tradizionale. Trasformarlo nuovamente in un bambino era, evidentemente, abbastanza diverso da mantenere vivo il suo interesse creativo.

C’è un’ironia affascinante in tutto questo, nel tentativo di creare qualcosa di diverso da Dragon Ball Super, Toriyama ha finito per attingere a una particolare Dragon Ball-ness che molti fan non percepivano da anni. Quella sensazione di avventura pura, di scoperta, di combattimenti basati più sulla strategia e l’agilità che sulla semplice escalation di potenza. Daima rappresenta, in un certo senso, un ritorno alle radici attraverso l’innovazione, un ossimoro che solo un creatore del calibro di Toriyama poteva realizzare.

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Nato il 19 Dicembre 1992, ha capito subito che il cinema era la sua strada. Dopo essersi laureato in filosofia all'università di Palermo e aver seguito esami, laboratori e corsi sulla critica, la storia del cinema e la scrittura creativa, si è focalizzato sulle sue più grandi passioni: scrivere e la settima arte. Ha scritto per L'occhio del cineasta ed è stato redattore per Cinesblog fino alla sua chiusura. Ora si occupa di news e articoli per ScreenWorld.it, per CinemaSerieTv.it e CultWeb.it