La stagione autunnale 2025 di Crunchyroll è iniziata con un imprevisto che ha scatenato una vera e propria rivolta digitale tra gli abbonati. Come riportato da ScreenRant, il problema è stato causato da sottotitoli con font sgraziati, typesetting visibilmente degradato e un’estetica complessiva che tradisce anni di standard qualitativi. Questo è ciò che gli utenti hanno trovato guardando le nuove serie anime sulla piattaforma. E mentre i titoli già in corso sembrano immuni dal problema, la community ha iniziato a porsi una domanda scomoda: Crunchyroll sta usando l’intelligenza artificiale per i sottotitoli? La speculazione è esplosa rapidamente sui social e nei forum dedicati agli anime. Gli utenti più attenti hanno notato che le serie riprese dalla stagione precedente mantengono la qualità abituale, mentre le nuove uscite presentano tutti le stesse anomalie. La coincidenza è parsa troppo evidente per essere ignorata, specialmente considerando il contesto più ampio in cui opera la piattaforma.
“Negli ultimi giorni, alcuni utenti hanno riscontrato ritardi nell’accesso ai contenuti desiderati e problemi con i sottotitoli su alcune serie. Questi sono stati causati da problemi interni di sistema, non da alcun cambiamento nel modo in cui creiamo i sottotitoli, uso di nuovi fornitori o AI. Quei problemi interni sono stati ora completamente risolti“. – Comunicazione ufficiale di Crunchyroll
Crunchyroll ha rilasciato una dichiarazione ufficiale che ha sollevato più domande di quante ne abbia risolte. Secondo il portavoce della piattaforma, i problemi sono stati causati da “problemi interni di sistema” e non da alcun cambiamento nelle modalità di creazione dei sottotitoli, utilizzo di nuovi fornitori o intelligenza artificiale. La nota prosegue specificando che tali problemi sono stati completamente risolti e ribadisce l’impegno dell’azienda verso la qualità. Tuttavia, questa dichiarazione non ha placato i dubbi della fanbase. Anzi, per molti ha rappresentato l’ennesimo esempio di comunicazione corporate che evita accuratamente di affrontare le preoccupazioni specifiche degli utenti. Il comunicato non menziona i licenziamenti che hanno colpito Crunchyroll durante l’estate, non chiarisce quali siano esattamente questi problemi di sistema interni e soprattutto non affronta direttamente le speculazioni sull’uso di strumenti basati su intelligenza artificiale.

Il contesto rende la situazione ancora più delicata. Crunchyroll ha recentemente attraversato una fase di ristrutturazione che ha visto numerosi tagli al personale. Questi licenziamenti hanno inevitabilmente alimentato i timori che la qualità del servizio potesse risentirne, specialmente in aree critiche come la localizzazione e il subtitling, che richiedono competenze umane specifiche e un’attenzione quasi artigianale ai dettagli culturali e linguistici. A complicare ulteriormente le cose, nelle settimane precedenti è emersa una controversia legata a Necronomico and the Cosmic Horror Show, dove i sottotitoli in tedesco mostravano evidenti segni di essere stati generati tramite ChatGPT. Questo precedente ha alimentato i sospetti che la piattaforma stia sperimentando con l’automazione del processo di traduzione, una prospettiva che terrorizza gli appassionati di anime che sanno quanto sia cruciale una traduzione sensibile al contesto culturale.
Il momento non potrebbe essere più critico per Crunchyroll. La piattaforma sta cavalcando un’onda di successi: ha dominato il botteghino con Demon Slayer e ha appena lanciato una app manga rinnovata che integra l’abbonamento anime con una collezione solida di manga digitali. Questo dovrebbe essere un periodo di espansione trionfale, non di crisi reputazionale. Non affrontare esplicitamente le preoccupazioni sull’intelligenza artificiale crea un pericoloso precedente. In un’epoca in cui la trasparenza è diventata un valore fondamentale per i consumatori, specialmente in settori creativi come quello dell’intrattenimento, evitare la questione equivale a confermarla implicitamente agli occhi di molti.
I sottotitoli rappresentano molto più di semplici traduzioni tecniche per la community degli anime. Sono il ponte culturale che permette a milioni di fan in tutto il mondo di connettersi con storie, sfumature linguistiche e riferimenti che altrimenti rimarrebbero inaccessibili. Un sottotitolo ben fatto cattura i giochi di parole, rispetta i livelli di formalità del giapponese, e trasmette emozioni che vanno oltre il significato letterale delle parole. Crunchyroll ha costruito la sua reputazione proprio su questa qualità. La piattaforma è nata come servizio fatto da fan per i fan, e anche dopo la crescita corporativa e l’acquisizione da parte di Sony, ha mantenuto l’impegno verso standard elevati di localizzazione. Compromettere questo aspetto fondamentale per ottimizzare i costi o accelerare i tempi di produzione rischia di alienare proprio quella base di utenti fedeli che ha reso Crunchyroll il colosso che è oggi.