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    Home » Cinema » Wonder Woman 1984: qual è l’origine dell’armatura dorata di Diana?

    Wonder Woman 1984: qual è l’origine dell’armatura dorata di Diana?

    Da dove proviene l'armatura dorata che Gal Gadot indossa in Wonder Woman 1984, nella parte finale del film?
    Max BorgDi Max Borg15 Gennaio 20232 min lettura
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    Gal Gadot in Wonder Woman 1984 con l'armatura dorata
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    Tra le immagini iconiche di Wonder Woman 1984, il sequel del blockbuster di Patty Jenkins, c’è quella in cui Diana (Gal Gadot), per la battaglia finale contro Cheetah e Maxwell Lord, indossa l’armatura dorata che un tempo apparteneva ad Asteria, la più grande guerriera amazzone (data per morta, ma in realtà presente nel film con le fattezze di Lynda Carter, la mitica Wonder Woman televisiva degli anni Settanta). Ma da dove proviene quel costume?

    Asteria è una creazione originale del film (anche se il nome, come da tradizione con le amazzoni, ha un riscontro nella mitologia greca), mentre l’armatura esiste in una delle più celebri storie a fumetti della DC Comics: Kingdom Come (in italiano Venga il tuo regno), miniserie scritta da Mark Waid e illustrata da Alex Ross che si svolge in un futuro alternativo. La storia ha già parzialmente ispirato altre produzioni audiovisive della DC, tra cui il ruolo di Superman nel crossover televisivo Crisis on Infinite Earths, e ha recentemente fatto di nuovo parlare di sé quando James Gunn, attuale responsabile creativo dei DC Studios, ha pubblicato sui social un’immagine del fumetto per indicare che sta pianificando i nuovi film del franchise (ovviamente c’è chi ha pensato che un adattamento vero e proprio di Kingdom Come sia tra i titoli che saranno annunciati).

    Tra i pochi a non apprezzare questo omaggio c’è Alex Ross, il disegnatore, per un motivo molto semplice: non è mai stato pagato per le trasposizioni di sue creazioni all’interno di film e serie DC, ed è l’ennesimo esempio di come le case editrici – la Marvel non è da meno – abbiano poca cura nel far sì che agli autori arrivino le royalties che per contratto spettano loro. Un caso emblematico, raccontato dal diretto interessato su Twitter, è quello dello sceneggiatore Gerry Conway: per ricevere le royalties per Arrow, dove appare il personaggio di Felicity Smoak che lui ha creato, dovette compilare un apposito modulo; e dato che non si possono fare richieste retroattive, si ritrovò senza compensi per i primi episodi, siccome la DC non gli aveva comunicato nulla ed era venuto a conoscenza dell’uso di Felicity nello show tramite conversazioni con i fan sui social.

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