Vacanze Romane ha reso celebre in tutto il mondo la Vespa e l’antico mascherone della chiesa di Santa Maria in Cosmedin di Roma. La scena della Bocca della Verità è stata girata senza che Audrey Hepburn sapesse cosa stava per succedere. Gregory Peck ed il regista William Wyler preferirono tenere l’attrice all’oscuro e la sua reazione, urlo compreso, fu quanto mai realistica.
Nella celebre scena del film, Gregory Peck racconta alla principessa la leggenda della Bocca della verità “Secondo la leggenda, se sei un bugiardo e ci metti dentro la mano, te la mangia“. Poco prima del ciak, Peck aveva detto al regista che avrebbe preso in prestito una gag dal comico Red Skelton. L’attore, avrebbe finto che la Bocca della Verità gli avesse divorato la mano e, dopo averla tirata fuori, l’avrebbe nascosta nella manica, come se gli fosse stata tranciata di netto. Quando l’attrice notò la mano “mozzatqa”, lanciò quello che in seguito descrisse come “un urlo giusto ed appropriato“. Dello stesso parere fu il regista, che non ebbe bisogno di ripetere la scena.
Vacanze Romane è un cult del Cinema degli anni Cinquanta. La pellicola è entrata nell’immaginario collettivo e ha contribuito a rilanciare l’immagine di Roma e del nostro Paese, dopo le macerie della prima guerra mondiale. Il film è del 1953, siamo alla vigilia del boom economico, quando sui marciapiedi di Via Veneto non era ancora arrivata La Dolce Vita celebrata da Federico Fellini.
Protagonisti di Vacanze Romane sono Audrey Hepburn e Gregory Peck, lei è la principessa Anna, lui Joe Bradley, giornalista statunitense che lavora per un’agenzia di stampa a Roma. I due si conoscono ed iniziano a girare la Capitale. La bellezza della Città Eterna, viene immortalata attraverso il celebre giro in Vespa. Ma oltre allo scooter della Piaggio, Vacanze Romane ha reso celebre in tutto il mondo la Bocca della Verità, il mascherone che dal 1632, è murato nella parete del pronao della chiesa di Santa Maria in Cosmedin di Roma.
Vacanze Romane ottenne ben dieci candidature agli Oscar 1954, di queste tre regalarono la statuetta a coloro che avevano contribuito al successo del film, dietro e davanti la telecamera. Audrey Hepburn vinse il premio come Miglior attrice protagonista, Edith Head vinse per i costumi e Dalton Trumbo per il soggetto, ma il premio gli fu riconosciuto solo postumo. Lo sceneggiatore era entrato nella lista nera di Hollywood, nella quale erano inseriti tutti quelli accusati di simpatie o legami con i comunisti.