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    Home » Cinema » The Batman, Robert Pattinson e il lavoro sulla voce: “La versione di Christian Bale è iconica”

    The Batman, Robert Pattinson e il lavoro sulla voce: “La versione di Christian Bale è iconica”

    Robert Pattinson ricorda il lavoro svolto per dare voce a Batman in The Batman, e riconosce il valore dell'"iconica" interpretazione di Christian Bale.
    Simone FrigerioDi Simone Frigerio22 Gennaio 20234 min lettura
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    the batman pattinson
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    Robert Pattinson ha riconosciuto l’importanza del lavoro vocale svolto da Christian Bale nella caratterizzazione di Batman, definendo la sua resa vocale “iconica“; in un’intervista per GQ pubblicata a marzo 2022, in occasione dell’uscita di The Batman, Pattinson ringrazia il collega e ammette quanto la strada fosse tracciata: “Christian Bale ha fatto un lavorone per Batman.. la voce che ha usato è davvero diventata iconica, ed è stato praticamente impossibile per me, non rifarla; è veramente difficile andare artificialmente ad utilizzare un registro vocale basso, quando non ti appartiene, e soprattutto non è facile farlo per tanto tempo: in The Batman ci sono scene di dialogo molto lunghe dove io ho il costume, e questo non succedeva così tanto nei film precedenti; cercare di mantenere sempre quel registro basso senza sacrificare le sfumature di espressione della voce, è stato difficile.” Pattinson ha aggiunto al riguardo: “Credo di aver fatto degli esercizi alle corde vocali senza sapere che fossero esercizi alle corde vocali; mi hanno rilassato la laringe, o una cosa così, e quando sono andato in sala di doppiaggio per ri-registrare alcune battute, non riuscivo neanche più a farla; era tornata la mia voce normale“.

    In una precedente intervista con Jimmy Fallon, Pattinson aveva rivelato di aver tentato un approccio originale, quasi antitetico rispetto a quello di Bale, con scarsi risultati; “Tutti ormai, per fare Batman, usano questa voce roca e grave, io mi ero detto: “Farò l’opposto”, e ho cominciato a parlare in un tono tutto sussurrato; era veramente terribile, e dopo due settimane che lo facevo, mi hanno detto di smetterla.”

    Se pure è servita da modello a Pattinson per la sua versione del Cavaliere Oscuro, la caratteristica interpretazione offerta da Bale si era attirata molte critiche, sia da parte dei fan, che dai critici, all’epoca dell’uscita della trilogia di film diretta da Christopher Nolan: in una recensione di Batman Begins, si legge ad esempio: “La voce (di Batman, ndr) è profonda in maniera del tutto assurda, come quando un bambino di dieci anni fa la voce da adulto per gli scherzi telefonici“; persino la moglie dell’attore contestò la scelta del tono di voce gutturale; a raccontarlo, lo stesso Bale:”Torno a casa dal provino, e mia moglie mi chiede com’è andato; le faccio sentire il tono di voce che avevo usato e lei esclama: “Lo sapevo, hai fatto una cazzata!“.

    Ma il più aspro critico dell’interpretazione vocale di Bale nei panni di Batman è stato sicuramente Kevin Conroy, voce statunitense dell’Uomo pipistrello nella quasi totalità dei prodotti animati e videoludici dedicati a Batman, a partire dal 1992 fino al 2022, anno della sua scomparsa; Conroy è stato il primo doppiatore statunitense della storia di Batman a operare una distinzione chiara tra la voce utilizzata per Bruce Wayne e quella utilizzata per il suo alter ego; l’attore, nell’affrontare per la prima volta il personaggio a inizio anni ’90, si ispirò a una analoga scelta fatta da Michael Keaton in occasione di Batman del 1989, il lungometraggio diretto da Tim Burton; racconta infatti Keaton: “Se uno mi vede, anche in un vicolo buio, mi riconosce, sono Bruce Wayne: la cosa non era plausibile, dovevo fare qualcosa; ne parlai con Tim Burton e decidemmo di camuffare la voce, abbassandola di tono.”

    Ospite al Chicago Comic & Entertainment Expo nel 2010, Conroy aveva stroncato senza appello l’interpretazione vocale di Bale: “Ha ricevuto delle indicazioni sbagliate… avrebbero dovuto fermarlo e dirgli che stava facendo qualcosa di ridicolo… quando stai recitando, non sei in grado di renderti conto da solo della qualità del tuo lavoro; vivi come in una bolla, e addirittura finisci per convincerti che hai fatto qualcosa di bellissimo anche se in realtà è terribile; per questo serve sempre un occhio esterno che ti dica quando la stai facendo fuori dal vaso; e sfortunatamente, a lui non è successo; la gente lo critica, ma io sono stato nei suoi panni, so quanto sia necessario avere un’opinione esterna, e lui non l’ha avuta.”

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