Ne avevamo proprio bisogno di Tartarughe Ninja – Caos Mutante. Il film d’animazione, diretto da Jeff Rowe (sì, il regista dietro al gioiellino Netflix I Mitchell contro le macchine) e prodotto e scritto dalla mente anarchica ed imprevedibile di Seth Rogen, è uno dei più sorprendenti regali cinematografici di questo vivace 2023 sul grande schermo, dove a farla da padrone al botteghino sono personaggi e brand di un passato glorioso (basti pensare ai record al box office mondiale di Barbie e Super Mario Bros. – Il film). Il reboot animato delle quattro tartarughe antropomorfe nate da una fulgida e fortunata serie a fumetti degli anni ’80 torna per l’ennesima volta in vita con un lungometraggio rispettoso della fonte originale e del vasto bacino di spettatori a cui si rivolge.
Nella nostra recensione di Tartarughe Ninja – Caos Mutante vi spiegheremo nel dettaglio perché questo nuovo tentativo di rinverdire le gesta acrobatiche dei simpatici Michelangelo, Raffaello, Donatello e Leonardo è finalmente quello giusto, sia per i tempi cinematografici che stiamo vivendo che per un’audience contemporanea di piccini ad adolescenti pronti a conoscere per la prima volta in assoluto le tartarughe create da Kevin Eastman e Peter Laird. Gli adulti invece, non potranno fare altro che abbandonarsi al divertimento scatenato e tornare un po’ bambini, con un velo di nostalgia del passato.
Tartarughe Ninja – Caos Mutante
Genere: Animazione
Durata: 99 minuti
Uscita: 30 agosto 2023 (Cinema)
Cast: Seth Rogen, Maya Rudolph, Ayo Edebiri, Rose Byrne, John Cena, Giancarlo Esposito, Paul Rudd
La trama: quattro tartarughe a New York
Dopo anni passati nelle fogne nascondendosi dagli umani, le adolescenti Tartarughe Ninja decidono che è arrivato il momento di mostrarsi al mondo compiendo atti eroici, per conquistare il cuore dei newyorkesi ed essere accettate per come sono. La loro nuova amica April O’Neil li aiuterà ad affrontare una famigerata organizzazione criminale che vuole impadronirsi non solo del loro sangue per creare un esercito di super-mutanti asserviti agli esseri umani, ma che è pronta a scatenare un caos mutante nel cuore della Grande Mela. Letteralmente.
In principio era una serie di fortuiti albi a fumetti indipendenti creati dal tandem artistico di Kevin Eastman e Peter Laird, poi il passaparola a metà degli anni ’80 ha generato tale clamore nerd che è nata una serie tv animata di straordinario successo a cavallo tra il 1987 al 1996. Il resto, tra nuovi prodotti televisivi, lungometraggi cinematografici, sequel e reboot di grande (in)successo, è Storia. Per fortuna che nel 2023 è arrivato Seth Rogen, che da buon nerd quale è, ha rimesso mani alle avventure delle quattro tartarughe antropomorfe occupandosi del soggetto e della sceneggiatura (assieme al fido Evan Goldberg e al regista Jeff Rowe), della produzione e del talento vocale. Il risultato è Tartarughe Ninja – Caos Mutante, sorprendente reboot in chiave animata di alcune delle icone d’azione più riconoscibili ed amate a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
Un reboot che parla agli adolescenti di ieri e di oggi
Parliamoci chiaro, Tartarughe Ninja – Caos Mutante non è un capolavoro d’animazione, né ha la pretesa di voler competere all’ormai frivolo gioco dei trofei e dei riconoscimenti di fine anno cinematografico, ma grazie a uno script a sei mani di alto livello riesce ad insinuarsi in maniera semplicemente irresistibile nel cuore e nelle grazie di un potenziale bacino di spettatori piuttosto democratico. I più piccoli e i giovani adolescenti rimarranno appesi al grande schermo, eccitati nel fare per la prima volta la conoscenza di Leonardo, Michelangelo, Raffaello e Donatello, mentre i più grandi guarderanno il film con un velo di estatica nostalgia per i vecchi tempi, quando al calare degli scoppiettanti anni ’80 e all’inizio del promettente decennio successivo le tartarughe ninja dominavano la fervida immaginazione della loro generazione, sul piccolo e sul grande schermo.
Per tale motivo, il reboot affidato al salace Jeff Rowe (che co-dirige la pellicola assieme a Kyler Spears) funziona su più livelli, cancellando momentaneamente le operazioni cinematografiche degli ultimi anni, poco ispirate, maldestramente assemblate e con uso esteso e deflagrante dell’animazione in CGI. Tartarughe Ninja – Caos Mutante trova il giusto equilibrio tra le sue due anime predilette, mettendo d’accordo nuovi adepti delle gesta acrobatiche dei suoi quattro eroi ma strizzando al contempo l’occhio ad una valanga di reference e citazioni alla cultura pop di ieri e di oggi che manderà in simpatico visibilio i “giovani adulti” più disincantati.
Un racconto di formazione in salsa ninja
In questo racconto-reboot di quattro tartarughe adolescenti alla ricerca della loro identità e del proprio posto nel mondo non manca nemmeno il coraggio di costruire attorno alle sue quattro icone pop una struttura narrativa da insospettabile coming of age. Nel desiderio innato di Leonardo, Michelangelo, Raffaello e Donatello di mischiarsi al mondo degli esseri umani e venire accettati per quello che sono, c’è tutta la rinnovata filosofia dietro al progetto cinematografico di rinverdimento sperimentato da Rogen, Goldberg e Rowe: avvicinare il più possibile la nuova generazione di piccoli spettatori ai suoi protagonisti antropomorfi, facilitando il processo di immedesimazione grazie ad una scrittura delle psicologie e delle pulsioni teen dei giovani eroi ninja sensibile e contemporanea.
Forse è anche per questo che la pellicola d’animazione targata Paramount Pictures e Nickelodeon funziona egregiamente su più livelli, senza scontentare veramente nessuno, dal neofita che nulla sa dell’eredità pop delle Tartarughe Ninja fino all’adulto ossessionato dal suo splendente passato trascorso davanti alla tv o in una vecchia sala cinematografica. Un po’ come per constatare che i personaggi fumettosi creati da Kevin Eastman e Peter Laird appartengono ormai ad un bacino di utenza trasversale e senza tempo, consegnando i suoi eroi all’immortalità pop.
Il futuro dell’animazione è sperimentale
Non meno gioca un ruolo fondamentale nel successo di Tartarughe Ninja – Caos Mutante la tecnica d’animazione utilizzata per riportare in vita i quattro spavaldi eroi dei bassifondi newyorkesi: mescolando con sagacia e tanta originalità gli elementi e i segni di matita e pennello tipici della “bozza”, il lungometraggio acquisisce valore ed espressionismo proprio nel suo approccio quasi infantile ed incompiuto al tratteggio dei personaggi e dei luoghi del film, confermando un obiettivo nel campo del cinema animato internazionale che sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni.
In fondo, la pellicola di Jeff Rowe non fa che seguire le tracce (di grande successo) di riammodernamenti in tecnica mista di storie, saghe ed icone dell’immaginario pop collettivo degli ultimissimi anni: l’epopea in corso dello Spiderverse e il nuovo rebranding animato dei film targati Dreamworks ne sono le espressioni più eclatanti. Anche in questo caso, una maniera in più per affermare con rinnovata veemenza che la strada maestra del cinema d’animazione del futuro è imprevedibile e totalmente sperimentale. Anche quando si tratta di riportare in vita colonne portanti di un passato nostalgico di cui si pensava di aver già fatto i conti.
La recensione in breve
Tartarughe Ninja - Caos Mutante è il reboot di cui avevamo decisamente bisogno: nostalgico, citazionista, irresistibile e scorrevole, il film d'animazione diretto da Jeff Rowe e ideato e prodotto da Seth Rogen è un marchingegno cinematografico ben oliato che funziona alla perfezione. E che metterà d'accordo sia gli aficionados dei quattro eroi mutanti che la nuovissima generazione di giovani adolescenti.
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Voto ScreenWorld