Uno dei romanzi più iconici e amati di Stephen King, L’Ombra dello Scorpione, dopo due serie TV che hanno diviso pubblico e critica sta per arrivare sul grande schermo con un adattamento cinematografico targato Paramount Pictures e diretto da Doug Liman, regista di celebri titoli come The Bourne Identity ed Edge of Tomorrow. Con lui torna a collaborare Tyler Thompson di Cross Creek Pictures, già produttore del film American Made. La notizia, giunta a noi grazie a The Hollywood Reporter, ha scosso i fan della letteratura e del cinema.
L’Ombra dello Scorpione è da sempre considerato una delle opere più complesse e ambiziose di King. Ambientato in un’America post-apocalittica devastata da un virus che ha sterminato il 99,4% della popolazione mondiale, racconta la lotta tra bene e male attraverso una moltitudine di personaggi e linee narrative che si intrecciano nel tempo. Tra i protagonisti iconici, troviamo la profetica Mother Abigail e l’inquietante Randall Flagg, incarnazione del male.

Già in passato Hollywood ha tentato di portare L’Ombra dello Scorpione al cinema, senza successo. Registi del calibro di George A. Romero, David Yates e Ben Affleck hanno provato a svilupparne una versione filmica, mentre Warner Bros. e CBS Films avevano un progetto negli anni 2010, poi sfumato. In compenso, due adattamenti televisivi hanno visto la luce: uno nel 1994, con attori come Gary Sinise e Molly Ringwald, accolto positivamente, l’altro nel 2020, con James Marsden, Whoopi Goldberg e Alexander Skarsgård, criticato per le sue scelte narrative e stilistiche. A differenza delle serie, che hanno potuto contare su durate molto più generose (rispettivamente sei ore e otto ore e mezza), la nuova versione sarà un film unico, con un tempo di narrazione limitato. Una sfida non da poco per chiunque debba trasformare un romanzo di 1.152 pagine in una sceneggiatura di due o tre ore, senza sacrificare il cuore del racconto. Ed è proprio questo che preoccupa i fan e gli addetti ai lavori, come si potrà rendere giustizia a una storia così vasta e stratificata in un singolo film?
Doug Liman ha spesso scelto percorsi poco convenzionali nella sua carriera, passando dal cinema indipendente con Swingers ai kolossal d’azione. La sua esperienza con film ad alta tensione e dal ritmo serrato può rappresentare un’arma a doppio taglio per L’Ombra dello Scorpione, che è più un’opera corale e riflessiva che un action movie. La speranza è che, una volta individuati gli sceneggiatori, il progetto possa trovare un equilibrio tra fedeltà al materiale originale e necessità cinematografiche.