Il film Tutti i soldi del mondo è ispirato a una storia vera: il sequestro, avvenuto nel 1973, di John Paul Getty III, nipote di quello che al tempo era l’uomo più ricco del mondo, il noto magnate e petroliere Jean Paul Getty, che si rifiutò di pagare il riscatto. La vicenda fece enorme scalpore e la pellicola, diretta da Ridley Scott e uscita nel 2017, ripercorre tutta la storia che ora vi raccontiamo.
Il giovane John Paul Getty III aveva 16 anni quando venne rapito a Roma, dove abitava, da alcuni membri della ‘Ndrangheta, che lo portarono sulle montagne calabresi dove rimase per cinque mesi. I criminali contattarono la madre del giovane, Gail Harris (interpretata nel film da Michelle Williams), chiedendole un riscatto di 17 miliardi di dollari in cambio dell’incolumità del figlio. I genitori di John Paul Getty III si rivolsero al magnate per poter disporre della cifra (erano stati infatti esclusi dal patrimonio familiare), ma sorprendentemente questi si rifiutò di pagare la somma di denaro. “Se pago anche solo un centesimo adesso, avrò 14 nipoti rapiti”. Questa la sua giustificazione di fronte alla stampa. Pare infatti che il miliardario si fosse convinto che l’intera operazione fosse una trovata del nipote per mettere le mani sul patrimonio familiare. Tre mesi dopo il rapimento, però, la banda dei rapitori fece recapitare alla redazione del Messaggero un pezzo dell’orecchio e una ciocca di capelli del giovane Getty.
A seguito della macabra testimonianza, il magnate si convinse a pagare una somma di 3 milioni di dollari (una parte dei quali era stata “prestata” al figlio, che nel corso degli anni si impegnò a restituirli al padre con un tasso di interesse del 4% l’anno).
Il giorno dell’81esimo compleanno del nonno, il giovane venne liberato e lasciato lungo l’autostrada di Salerno. Negli anni successivi, John Paul Getty risentì fortemente del trauma del rapimento, e si diede all’uso di droghe fino all’ictus che lo colpì dopo aver assunto un cocktail micidiale di sostanze stupefacenti e a causa del quale rimase cieco e paralizzato. È morto nel 2011, all’età di 55 anni.
La vicenda ispirò il saggio Tutti I soldi del mondo dello scrittore John Pearson, da cui Ridley Scott trasse l’omonimo film, divenuto famoso anche per la discussa operazione che portò all’estromissione dell’attore Kevin Spacey, a cui originariamente era stato affidato il ruolo di J. Paul Getty (andato poi a Christopher Plummer). Spacey era infatti stato travolto da accuse di molestie nei suoi confronti e, a meno di un mese dall’uscita del film, le scene in cui era presente vennero eliminate e rigirate con Plummer.