Il mondo della commedia è cambiato e Ben Stiller ne è consapevole. In una recente intervista, il regista e protagonista di Tropic Thunder ha ammesso che, al giorno d’oggi, difficilmente il film del 2008 vedrebbe la luce. Con un cast stellare, composto da Robert Downey Jr., Jack Black e Tom Cruise, la pellicola satirica è nota per il suo umorismo irriverente, ma anche per le controversie che ha generato. In particolare, la rappresentazione di Downey Jr. di Kirk Lazarus in Blackface è diventata un tema di dibattito nel contesto attuale, più sensibile alle questioni di razza e rappresentazione.
Tropic Thunder racconta la storia di un gruppo di attori narcisisti i quali, nel tentativo di girare un film sulla guerra del Vietnam, si ritrovano in una situazione paradossale tra finzione e realtà. Uscito nel 2008, il film ha incassato quasi 200 milioni di dollari in tutto il mondo e ha ottenuto una nomination agli Oscar per il Miglior attore non protagonista grazie alla performance di Robert Downey Jr. Tuttavia, secondo Stiller, Hollywood oggi non permetterebbe la realizzazione di una commedia così audace. L’attore ha dichiarato:
Sottoporsi a un’alterazione della pigmentazione per interpretare un soldato afroamericano era già incredibilmente rischioso, all’epoca. L’unico motivo per cui abbiamo osato farlo era sottolineare l’assurdità degli attori disposti a tutto pur di ottenere un premio.
Robert Downey Jr., nel difendere la sua interpretazione, ha paragonato Tropic Thunder alla serie iconica All in the Family, che affrontava temi controversi per smascherare i pregiudizi. L’interprete ha spiegato:
Una volta, c’era una volta una maggiore comprensione da parte del pubblico. Oggi tutto è diventato confuso. Il film voleva criticare i troppi stereotipi che per anni sono stati accettati senza discussione.
Durante un’intervista rilasciata a Collider, Downey Jr. ha raccontato come sua madre fosse inizialmente “inorridita” dalla scelta di interpretare quel ruolo, consapevole della possibile reazione degli spettatori. Nonostante ciò, l’attore ha deciso di andare avanti, sfruttando l’occasione come un’opportunità per mettere in luce l’ipocrisia di certi artisti. Nonostante le critiche ricevute negli anni, Ben Stiller ha ribadito di essere fiero del film:
Non ho mai chiesto scusa per Tropic Thunder. È sempre stato un film controverso fin dall’inizio, e ne sono orgoglioso.
Questa dichiarazione arriva in un periodo in cui molte produzioni del passato vengono riconsiderate alla luce delle sensibilità moderne. Downey Jr. stesso ha ammesso che il prodotto fosse destinato a essere “un incubo offensivo” per alcuni, ma che molti suoi amici afroamericani avrebbero apprezzato la performance.
Non posso contraddire chi lo ha trovato offensivo, ma so dove sta il mio cuore. Tropic Thunder voleva mostrare quanto fosse sbagliato l’uso del Blackface, non giustificarlo.
Stiller ha anche riconosciuto l’importanza di Steven Spielberg e della DreamWorks nel dare fiducia al progetto.
È stato Spielberg a leggere la sceneggiatura e dire: “Facciamolo”. Oggi, in termini di economia e rischi di mercato, un film del genere non verrebbe più finanziato.
Nonostante le polemiche, Tropic Thunder resta un’opera che ha segnato un’epoca, ponendo una domanda cruciale: fino a che punto la satira può spingersi nel raccontare le verità più scomode di Hollywood?