Alicia Vikander ha rivelato che il sequel di Tomb Raider è rimasto bloccato a causa dell’acquisizione di MGM da parte di Amazon Studios. Per adesso, quindi, niente da fare per il progetto che sarebbe dovuto essere scritto e diretto da Misha Green. A quanto pare, il limbo in cui il sequel di Tomb Raider è caduto sarebbe una diretta conseguenza dell’accordo portato a termine qualche mese fa tra MGM e Amazon Studios.

Nel corso di un’intervista con Entertainment Weekly, Alicia Vikander ha spiegato la situazione in cui il sequel di Tomb Raider è precipitato. L’attrice ha raccontato: “Non ho alcun indizio sul futuro del sequel. Con l’acquisto di MGM da parte di Amazon Studios, il film è finito in altre mani. Sia io sia Misha siamo pronte, comunque”.

A proposito del coinvolgimento di Misha Green, Alicia Vikander aveva dichiarato: “Sono molto felice. Lei ha fatto benissimo con Lovecraft Country ed è giusto che mostri al mondo ciò che è in grado di fare”. Presumibilmente, gli eventi raccontati nel nuovo episodio di Tomb Raider sarebbero successivi a quanto portato in scena nel film del 2018 diretto da Roar Uthaug.

Già quel titolo chiamava a gran voce un sequel, anche a detta di Kate Erbland di IndieWire, che notava: “Gli ultimi 10 minuti di Tomb Raider implorano la possibilità che venga realizzato un sequel. Lara può anche aver trovato la via d’uscita dalla tomba, ma la conclusione del film è dedicata a definire ciò che verrà dopo, introducendo anche un nuovo grande cattivo che richiami il videogame. Sembra inevitabile che Lara torni per un altro film; la prossima volta, forse l’intera vicenda potrà sembrare un po’ più simile a un film a sé stante piuttosto che al videogame”.

L’accordo tra MGM e Amazon ha portato ai secondi più di 4000 film e di 17mila show televisivi, tra cui il franchise di James Bond e di Rocky.

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Nato a Siracusa nel 1993, Matteo Marescalco è redattore di ScreenWorld.it, CinemaSerieTV.it e CultWeb.it. Collabora anche con le riviste online Birdmen Magazine e Point Blank. Tra il 2021 e il 2022, ha lavorato per Sergio Bonelli Editore come story editor e ufficio stampa. Ha scritto il libro Blumhouse Productions - La casa americana degli orrori (edito da Bietti Edizioni), la prima monografia italiana sulla casa di produzione fondata da Jason Blum.