Mehran Karimi Nasseri, l’uomo iraniano la cui vita ha ispirato The Terminal di Steven Spielberg è morto ieri, sabato 12 novembre 2022, nell’aeroporto che aveva precedentemente considerato casa sua. Nasseri, noto anche come Sir Alfred Mehran, ha vissuto al Terminal 1 dell’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi per diciotto anni prima di partire nel 2006 e, secondo quanto riferito, si era stabilito di nuovo lì nelle settimane prima della sua morte.
La storia di Mehran Karimi Nasseri è complessa ed ambigua, anche se, a detta di tutti, l’uomo ha iniziato la sua residenza in aeroporto nel 1988 quando la mancanza di documenti di residenza – sia per il paese in cui stava cercando di lasciare, sia per quello in cui stava cercando di entrare – lo fece atterrare in una sorta di purgatorio legale. Alla fine, i problemi di scartoffie furono risolti, ma Nasseri scelse di continuare a vivere in aeroporto. Al momento non è stata chiarita la ragione del suo recente ritorno, ma la NBC riferisce che l’ex rifugiato settantenne è morto per un attacco cardiaco nel Terminal 2F dell’aeroporto.
C’erano molte cose sulla vita di Nasseri che non erano chiare e i giornalisti hanno tentato di catturare la sua realtà con risultati variabili nel corso degli anni. Nel 2004, il film di Steven Spielberg, The Terminal, ha ovviamente preso in prestito e romanzato la storia di Nasseri, scegliendo Tom Hanks come un uomo di un paese immaginario chiamato Krakozhia, che vive nell’aeroporto internazionale John F. Kennedy di New York City. The Terminal non è stato né tra i film di Spielberg di maggior successo né tra quelli più acclamati, e non è riuscito a interagire con gli elementi più pesanti della vita di Nasseri, creando invece una spensierata storia da commedia romantica.
I dettagli della storia di Nasseri a volte erano difficili da decifrare, anche se molti, incluso il regista Paul Berczeller, ci hanno provato. In un articolo del The Guardian pubblicato nel 2004, Berczeller ha descritto il tempo che ha trascorso in aeroporto con Nasseri girando un film intitolato Here To Now, ed i fatti che ha appreso sul suo passato. Mentre Nasseri affermava di essere stato sottoposto a tortura da parte del ministero della sicurezza iraniano, suo fratello Cyrus disse a Berczeller che lo sfollamento di Nasseri poteva essere fatto risalire al suo coinvolgimento in uno sciopero studentesco all’Università di Teheran nel 1970. Berczeller riferì anche che a Nasseri era stato dato un assegno di diverse centinaia di migliaia di dollari per la sua storia di vita, ma è rimasto in aeroporto anche dopo aver acquisito i mezzi per partire.